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Ricarica Auto Elettrica

Quanto costa (davvero) ricaricare un’auto elettrica? Motus-E folgora lo studio di Facile.it

Ricaricare un'auto elettrica costa il 161% di più di un anno fa, secondo un'indagine di Facile.it. Ma Motus-E, associazione degli operatori della mobilità elettrica, contesta il dato: "una visione parziale". Ecco perché.

 

Botta risposta tra Facile.it e Motus-E

Secondo un’indagine di Facile.it, la spesa per la ricarica di un’automobile elettrica è oggi del 161 per cento più alta rispetto ad un anno fa.

L’analisi ha esaminato i consumi di alcuni modelli di veicoli elettrici e li ha messi a confronto con auto simili alimentate a benzina o diesel.

L’IMPATTO DELLA CRISI ENERGETICA SULLE SPESE DI RICARICA

“Dodici mesi fa, per tutte le simulazioni realizzate, l’auto elettrica era nettamente la più economica dal punto di vista dei costi di carburante con una spesa che, a seconda del modello, era inferiore tra il 50% e il 70% rispetto alle versioni a benzina e diesel”, hanno spiegato gli esperti di Facile.it.

“A causa degli aumenti del prezzo dell’energia, invece, oggi non solo non è più così, ma addirittura, in alcuni casi, per rifornire un’auto elettrica si spende di più rispetto ad una vettura tradizionale. E se anziché ricaricare dalla presa di casa ci si volesse attaccare ad una colonnina su strada, i prezzi sarebbero ancora più elevati”.

“UNA VISIONE PARZIALE”: LA RISPOSTA DI MOTUS-E

“La ricerca pubblicata da Facile.it, così come altri studi sui costi di ricarica, pubblicati in queste ore, rappresentano solo una visione parziale della realtà. È per questo che riteniamo che i risultati siano fuorvianti per i consumatori e le imprese”, mette nero su bianco Motus-E, l’associazione che raccoglie gli stakeholders della mobilità elettrica, commentando la ricerca.

IL CALCOLO DEL COSTO DELL’ELETTRICITÀ

“Il costo dell’elettricità su cui si basano i calcoli di Facile.it (che prendiamo ad esempio) fa riferimento esclusivamente all’energia elettrica acquistata da un cliente domestico con un prezzo volatile e non tiene in considerazione né coloro che hanno una tariffa bloccata, né coloro (che ormai superano il milione di autoproduttori) che, grazie ad un impianto fotovoltaico, azzerano o abbattono i costi dell’energia”.

LA TARIFFA “FLAT” PER LA RICARICA

“Nell’indagine, inoltre”, prosegue Motus-E, “non si fa cenno nemmeno a chi usufruisce di una tariffa flat per la ricarica pubblica, ovvero di un piano, soggetto ad abbonamento, in cui a fronte di una spesa fissa viene offerto al cliente un pacchetto di ricarica (utilizzabile anche in roaming tra i principali operatori). Con gli abbonamenti flat, infatti, le tariffe restano comprese tra i 0,31 e i 0,35 €/kWh”.

“Se ricalcoliamo con questi dati anche la casistica del segmento B dello studio di Facile.it, con il consumo di 6,3 km/kWh per percorrere 1.000 km, a 0,35 €/kWh, otteniamo solo 55 € di costi invece di 85 €, a fronte degli 83 € per la benzina e dei 71 € per il diesel”.

IL PREZZO DEI CARBURANTI

“Sottolineiamo, precisa l’associazione, “anche che i prezzi dei carburanti tradizionali sono stati scelti in un periodo diverso (ultima settimana di settembre ‘22: benzina 1,633 €/l diesel 1,738 €/l), rispetto al quale sono già saliti (media ultima settimana disponibile 17 ottobre ‘22: benzina 1.698 €/l diesel 1.833 €/l) di un ulteriore +4 e +8%”.

“Ricordiamo inoltre che attualmente il valore dei prezzi dei carburanti tradizionali è ancora fortemente scontato (di circa il 47%), altrimenti oggi saremmo agli stessi prezzi di marzo (circa 2,16 €/l per il diesel) ed a giugno avremmo superato i 2,3 €/l, mentre l’energia elettrica ha avuto solo l’esonero degli oneri di sistema, pari a circa 0,04€/kWh, paragonabili ad un 6% dell’attuale prezzo dell’energia”.

L’INVITO AL GOVERNO MELONI

“Dobbiamo rammentare che la maggior parte delle persone che utilizzano spesso le infrastrutture di ricarica pubbliche sono proprio quelle che sottoscrivono abbonamenti flat”.

“La crisi energetica e il relativo aumento dei prezzi delle materie prime continuano a destare la nostra preoccupazione”, conclude Motus-E. “La situazione è insostenibile per tante famiglie e imprese, al di là di come si spostano, e per questo confidiamo che il governo italiano e tutti i ministri europei convergano su una soluzione di mitigazione e di disaccoppiamento dal prezzo del gas il prima possibile. Ugualmente dannoso, però, può rivelarsi la diffusione di confronti dati parziali e fuorvianti”.

– Leggi anche: Auto elettriche, come vanno le colonnine di ricarica in Italia. Numeri e problemi

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