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Exor

Così Stellantis tira la cinghia a discapito dei fornitori italiani

Non sono pochi gli osservatori che reputano Stellantis sempre più francocentrica: anche le ultime novità per lavoratori e fornitori italiani alimentano dubbi e sospetti

Speranze infrante per i fornitori Stellantis, che soltanto qualche settimana fa, alla luce dei buoni risultati finanziari conseguiti dal Gruppo –  8 miliardi di utili nel primo semestre 2022 – e dell’inflazione che erode fette sempre più grosse dei guadagni, avevano chiesto alla multinazionale di rivedere a rialzo i propri contratti di fornitura.

COSA CHIEDE STELLANTIS AI FORNITORI

In questi giorni, scrive infatti il Corriere Torino, le imprese dell’indotto del colosso automobilistico stanno ricevendo email da parte dei responsabili degli acquisti del gruppo con cui si chiede di rivedere al ribasso il valore delle commesse: di fatto Stellantis propone (impone?) sconti fino al 7%. Non solo, insomma, non ci sono aumenti in vista, ma i prezzi attuali non vanno più bene all’ex Fiat che ha visto fiorire attorno a sé una nutrita schiera di terze parti che in tanti casi hanno nel colosso dell’automobile il solo cliente e pur di mantenerlo hanno fatto investimenti per adeguare i beni prodotti alle sue commissioni.

Lo scorso anno- ricorda sempre il Corriere – Stellantis ha accompagnato, investendo, molti fornitori in difficoltà, messi alle corde da pandemia, crisi dei chip, e dal conflitto russo-ucraino, ma nel 2023 si cambia musica: con una revisione delle commesse al ribasso molto aggressiva, almeno più aggressiva rispetto ai competitor. Non tutte le imprese – riporta la testata -accetteranno le richieste di Stellantis. E quelle che producono componenti a maggior valore aggiunto e più avanzati tecnologicamente provano a negoziare accordi al rialzo.

BONUS AI FRANCESI, E AGLI ITALIANI?

Contemporaneamente, sul fronte degli operai, a Mirafiori Stellantis ha appena comunicato ai sindacati metalmeccanici che a febbraio il sabato sarà lavorativo stare dietro all’aumento produttivo della 500 elettrica che viaggia verso i 100 mila pezzi l’anno.

Una richiesta che stride rispetto al trattamento di favore riservato alle tute blu francesi. In piena estate, per la richiesta di uno straordinario non previsto di 2 minuti, proprio in Francia, gli operai della linea Sevelnord, nella cittadina di Hordain, stabilimento centrale per la produzione dei nuovi modelli elettrici, avevano indetto tre giorni di sciopero, rientrato dopo l’intervento dei sindacati.

Subito dopo, sarà un caso, ma il Gruppo aveva annunciato per l’autunno un bonus una tantum fino a 1.400 euro per contrastare gli effetti del caro vita. Non sono pochi gli osservatori che, dopo la fusione con PSA, reputano Stellantis sempre più francocentrica: anche le ultime novità per lavoratori e fornitori italiani alimentano tali dubbi e sospetti.

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