Il tweet con cui il ministro dei Trasporti francese, Philippe Tabarot, ha spazzato via la monotonia di un apparente placido e sonnacchioso pomeriggio di inizio estate è arrivato alle 16:16 di ieri, mercoledì 25 giugno: in Francia non potranno più circolare airbag dell’azienda nipponica (fallita da tempo) Takata. Un provvedimento eccezionale che colpisce quasi un milione di vetture con diversi anni nel contachilometri (la maggior parte prodotta nella decade precedente), indipendentemente dal marchio.
L’INSODDISFAZIONE DEL GOVERNO FRANCESE
Che la misura fosse colma si era già capito dalle primissime azioni adottate da Tabarot senza nemmeno attendere i risultati sulla causa del recente sinistro mortale di Reims, dove una donna di 37 anni ha perso la vita a bordo di una C3 del 2014 in seguito all’esplosione del dispositivo montato sulla propria autovettura.
LA PRIMA DISPOSIZIONE DI TABAROT
Il ministro dei Trasporti aveva infatti ordinato a Citroen di ritirare tutte le Citroën C3 e DS3 dalla circolazione. Per un totale di 441 mila vetture. Un numero esorbitante per Stellantis, ma per il governo d’Oltralpe è inammissibile che, a otto anni dal fallimento di Takata, i suoi airbag potenzialmente letali circolino ancora in Francia.
IL PERICOLO DI NUOVI SINISTRI LETALI
Probabilmente sulla decisione di ampliare il raggio dei richiami pesano due fattori: anzitutto l’inutilità di una misura che colpisca esclusivamente Citroen, dato che i dispositivi di Takata sono stati acquistati da una pluralità di marchi occidentali e non solo. Limitarsi a imporre il ritiro delle sole auto del marchio parigino sembrerebbe solo una contromossa punitiva.
Secondariamente, il timore dell’esecutivo riguarda il fatto che con la stagione turistica appena iniziata le strade di tutta la Francia si riempiano di milioni di veicoli, molti dei quali non d’ultima generazione e, perciò, con a bordo i dispositivi Takata che, è stato accertato, hanno il proprio punto debole nella capsula di gas utilizzata per gonfiarli in caso di impatto soggetta a deterioramento dopo una prolungata esposizione al calore o all’umidità. Condizioni che diventano maggiormente frequenti proprio in estate, specie posteggiando la vettura al sole. Nei sinistri che si sono verificati finora l’esplosione della capsula ha rilasciato frammenti metallici che si sono irradiati all’interno della vettura come proiettili ferendo anche mortalmente gli occupanti.
LA FRANCIA DICE STOP ALLE AUTO CON AIRBAG TAKATA
Solo in Francia già 18 persone sono morte in tali circostanze. Per lo più nei Territori d’Oltremare, dove un parco auto più vetusto e le condizioni climatiche tropicali hanno senz’altro avuto un peso in tale classifica. Ma il recente sinistro mortale di Reims ha dimostrato che le condizioni che rendono instabile la capsula di nitrato d’ammonio possono facilmente replicarsi anche all’interno dell’Hexagone. Perciò il governo ha ordinato il fermo di 800 mila veicoli considerati a rischio.
“Questa decisione mira a inviare un messaggio chiaro e fermo ai produttori, incoraggiando al contempo i proprietari dei veicoli interessati a far controllare i loro veicoli il prima possibile”, ha spiegato Tabarot. Il dicastero ha anche imposto il richiamo di ulteriori 600 mila vetture senza ordine di fermo. Secondo i calcoli dei media francesi, sarebbero oltre 2,5 milioni le auto in circolazione in Francia e nei Territori d’Oltremare sottoposte alle campagne di riparazione sollecitate dalle autorità transalpine.