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Iveco Oto Ariete

Cosa faranno Iveco e Oto Melara per l’Esercito

Assegnato al Cio (Consorzio Iveco-Oto Melara) il contratto per la produzione di serie dell’Ariete C2 dalla direzione Armamenti Terrestri del segretariato generale della Difesa/direzione nazionale Armamenti (SGD/DNA).Tutti i dettagli

 

Iveco-Oto Melara a lavoro sull’aggiornamento del carro Ariete dell’Esercito.

Il 2 agosto la Direzione Armamenti Terrestri (DAT) del Segretariato Generale della Difesa/Direzione Nazionale Armamenti (SGD/DNA) ha assegnato al Cio, Consorzio Iveco – Oto Melara (quest’ultima la controllata di Leonardo) il contratto per l’ammodernamento di mezza vita di 90 carri armati Ariete C1 allo standard C2. Lo riportano le testate specializzate Rid e Analisi Difesa.

Il contratto, dal valore di 848,8 milioni di euro, prevede anche un supporto logistico integrato e l’opzione per ulteriori 35 mezzi.

Proprio lo scorso luglio il Sottosegretario di Stato alla Difesa Isabella Rauti, rispondendo a un’interrogazione a risposta immediata depositata dal capogruppo M5s Marco Pellegrini in sede di Commissione Difesa della Camera, aveva delineato la strategia della Difesa per il rinnovamento della componente terrestre.

Il sottosegretario alla Difesa ha confermato l’inserimento del programma di acquisizione dei nuovi carri Leopard 2 tra quelli di previsto avvio nel Dpp 2023-2025 e allo stesso tempo il proseguimento dell’“ammodernamento dei carri Ariete”.

“Il programma, che avrà una durata di 8 anni (dal 2023 al 2030), prevede la consegna dei primi mezzi nel 2025, mentre gli ultimi arriveranno nel 2029. Novanta mezzi basteranno (appena, appena) ad equipaggiare 2 reggimenti carri dell’Esercito (su un totale di 3 reggimenti): tali reparti, infatti, sono dotati di 41 MBT” riporta Rid.

Come si legge nel corrispondente decreto perfezionato nel novembre 2022, la Difesa fa presente che il programma capitalizza e costituisce prosecuzione di quanto sviluppato nella cosiddetta fase 1 avviata con Decreto Ministeriale SMD 29/2019 finalizzata alla realizzazione di 3 prototipi ammodernati, a partire da 3 carri Ariete.

Tutti i dettagli.

L’AGGIORNAMENTO DEL CARRO ARIETE

“Come noto, l’upgrade del C-1 ARIETE allo standard ARIETE C-2 comporta una serie di interventi piuttosto profondi sulla mobilità, sulla potenza di fuoco, e, in misura minore, sulla protezione. Sul versante della mobilità l’intervento più importante riguarda il potenziamento del motore turbodiesel V-12 (portato a 1.500 Hp di potenza e con un sensibile incremento della coppia), l’adeguamento del cambio-trasmissione (per renderlo idoneo a gestire la nuova potenza) LSG-3000, la revisione e l’aggiornamento del treno di rotolamento (sospensioni, freni, ecc.) e la sostituzione dei cingoli. Per quanto riguarda la letalità, il carro mantiene il cannone da 120 mm L44 ad anima liscia (che garantisce prestazioni più che adeguate), mentre viene rinnovato totalmente il sistema di condotta del tiro. Esso prevede l’installazione dell’ottica panoramica ATTILA D per il capocarro, del visore LOTHAR SD per il cannoniere e di un nuovo computer balistico (tutti elementi mutuati dal Fire Control System della blindo CENTAURO II)” spiega Rivista Italia Difesa diretta da Pietro Batacchi.

“Per la difesa ravvicinata viene anche aggiunta una mitragliatrice da 12,7 mm in ralla. Inoltre, il carro riceve un pacchetto per le comunicazioni e per il comando e controllo allo stato dell’arte, con radio SDR VQ-1 di Leonardo, nuovi interfoni di Larimart, nuovo sistema C2 (tipo C2N Evo) sempre di Leonardo. Altri interventi “minori” (su serbatoi, pompe di sentina, riscaldamento, impianto NBC e antincendio, ecc..) completano poi, gli aggiornamenti” prosegue Rid.

IL RUOLO DI LEONARDO

Secondo quanto risulta ad Analisi Difesa, “a Leonardo compete principalmente lo smontaggio e rimontaggio, revisione e ripristino nonché ammodernamento e/o sostituzione di componenti dello scafo e torre, mentre Iveco si occupa di mobilità quindi principalmente del potenziamento del motore, carrellaggio, cingoli e freni”.

LA STRATEGIA DELLA DIFESA

Come ha spiegato il sottosegretario Rauti in audizione, “La somma delle due citate linee d’azione (acquisizione MBT Leopard e ammodernamento carri Ariete) permetterà di assicurare un numero di piattaforme complessivamente sufficienti a soddisfare i requisiti Nato che prevedono, per l’Italia, la disponibilità di 2 Brigate pesanti e 1 corazzata”.

Pertanto, “la Difesa ha deciso di adottare una specifica strategia di sviluppo capacitivo idonea a contemperare il giusto bilanciamento tra esigenze capacitive, tempistiche di soddisfacimento e sinergie internazionali a sostegno del Sistema Paese” ha aggiunto Rauti.

Questa soluzione prevede: “nel breve termine, l’acquisizione di piattaforme di nuova generazione, già disponibili in commercio, per dotare i reggimenti carri dell’Esercito di una reale ed efficace capacità di combattimento; il complementare rinnovamento delle piattaforme in uso, ossia l’ammodernamento dei carri Ariete; nel lungo termine, l’avvio dei programmi di collaborazione per lo sviluppo di un Main Battle Tank (MBT) europeo di futura generazione”.

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