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Conte Taranto

Conte fa ribaltare il titolo Atlantia

Fatti, numeri e scenari - con gli ultimi aggiornamenti - sull'intricato e controverso dossier che contrappone il governo ad Aspi-Atlantia

 

E’ di 19 miliardi l’effetto default che l’eventuale revoca della concessione di autostrade potrebbe provocare: circa 10 miliardi sono i debiti che la mancanza di risorse dovuta alla riduzione della penale prevista dal Milleproroghe avrebbe su Autostrade per l’Italia mentre circa 9 miliardi sarebbe l’impatto a cascata su Atlantia.

Si tratta di importi in gran parte detenuti da investitori istituzionali e grandi istituzioni finanziarie italiane ed europee, oltre che – per 750 milioni – relativi ad un prestito obbligazionario retail Aspi detenuto da 17.000 piccoli risparmiatori, scrive l’Ansa.

Si spiega così dal punto di vista tecnico finanziario- con l’ipotesi di revoca oggi rilanciata dall’intervista del premier Giuseppe Conte al Fatto Quotidiano e l’impatto paventato dallo stesso amministratore delegato di Atlantia, Carlo Bertazzo, in una intervista a Repubblica – l’andamento in borsa del titolo Atlantia e il peggioramento registrato anche da alcun bond.

Ecco tutti gli ultimi aggiornamenti sull’intricato e controverso dossier.

LO STATO DELL’ARTE TRA GOVERNO E ASPI-ATLANTIA

Da Atlantia/Aspi è arrivata “una risposta ampiamente insoddisfacente”: “Porterò la questione della revoca in Consiglio dei ministri”. Il Governo italiano, come annunciato dallo stesso presidente del Consiglio Giuseppe Conte, va verso la revoca della concessione ad Autostrade per l’Italia nella riunione del Consiglio dei ministri del 14 luglio.

GLI EFFETTI IN BORSA PER ATLANTIA

Le azioni della holding Atlantia precipitano a Piazza Affari dove sono bloccate in asta di volatilità segnando un calo del 15% a fine giornata. La caduta fa scivolare le quotazioni ai minimi da fine marzo riportando la capitalizzazione di Borsa sotto i 10 miliardi di euro.

LA PROPOSTA DI AUTOSTRADE PER L’ITALIA

Nel fine settimana Autostrade per l’Italia ha presentato la propria proposta per ottenere la conferma della concessione: un piano di misure compensative da 3,4 miliardi di euro, tra investimenti e interventi sulle tariffe, accompagnato dall’accettazione del nuovo sistema tariffario proposto dall’Autorità dei Trasporti e, sul fronte societario, dalla disponibilita’ di Atlantia a diluirsi dall’88% attuale a meno del 50% in Aspi perdendone cosi’ il controllo assoluto.

CHE COSA HA DETTO CONTE SU AUTOSTRADE-ATLANTIA

La proposta, stando alle dichiarazioni pubbliche del presidente del Consiglio Conte, non e’ stata ritenuta sufficiente e anche il riassetto societario e’ stato giudicato irrealizzabile: “”Alla luce di quanto e’ accaduto sarebbe davvero paradossale se lo Stato entrasse in società con i Benetton” ha dichiarato Conte, in una intervista a Il Fatto Quotidiano, sulla prospettiva di un ingresso di societa’ pubbliche accanto ad Atlantia nell’azionariato di Aspi.

LE PAROLE DI BERTAZZO DI ATLANTIA A REPUBBLICA

In una intervista al quotidiano la Repubblica, l’amministratore delegato di Atlantia Carlo Bertazzo ha affermato che in caso di revoca andrebbero in default “dal giorno dopo” i 10 miliardi di debiti di Aspi “nei confronti di banche e mercato” oltre a 5,5 miliardi di bond di Aspi garantiti da Atlantia e a 5 miliardi di altri debiti di Atlantia: “Nel complesso andrebbero in default 20 miliardi di prestiti più tutti i debiti commerciali”.

CHE COSA DICONO GLI ANALISTI

“Non è chiaro se il governo italiano stia ancora prendendo in considerazione un accordo ‘last minute’ – osservano gli analisti di Banca Akros – La revoca della concessione ad Aspi porterà a una lunga battaglia legale e una prolungata incertezza sulla azienda”. L’esito del negoziato è “imprevedibile” e la decisione del Governo sara’ “fondamentalmente politica”, osservano da Banca Imi in riferimento alle diverse posizioni all’interno della maggioranza di Governo: la stessa casa di investimento sottolinea come, ai prezzi di Borsa di venerdì, il mercato assegnasse ad Aspi un valore implicito di 6,1 miliardi di euro, ben inferiore ai 7 miliardi di valutazione assegnati all’asset sulla base dei risarcimenti previsti dal decreto Milleproroghe in caso di revoca. Gli analisti di Equita Sim hanno tagliato il target di prezzo di Atlantia del 10% a 15 euro confermando la raccomandazione “hold”.

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