L’assemblea degli azionisti di Stellantis ha approvato ieri la relazione sulla remunerazione con i compensi all’amministratore delegato Carlos Tavares e al presidente John Elkann nel 2023. Tavares ha percepito nel 2023 un compenso di circa 13,5 milioni di euro, in calo rispetto ai 14,9 milioni del 2022 (14,9 milioni di euro). Oltre alla retribuzione di base e variabile, l’ad ha ricevuto anche un incentivo di 10 milioni per la trasformazione di Stellantis in un fornitore di tecnologie per la mobilità sostenibile. Elkann, invece, ha percepito nel 2023 un compenso complessivo di circa 4,8 milioni, rispetto ai 5,8 milioni del 2022. (Redazione Start Magazine)
IL COMMENTO DI FERDINANDO ULIANO, SEGRETARIO GENERALE DELLA FIM
Siamo in una economia di mercato e gli azionisti possono decidere di aumentare i lauti compensi dell’ad di Stellantis e distribuire dividendi, ma come sindacato ribadiamo che la priorità oggi sono gli investimenti negli stabilimenti non i compensi. Anche così che si pratica la responsabilità sociale verso i lavoratori e il Paese.
Pensiamo, soprattutto in questa situazione molto complessa e difficile che sta attraversando il settore, coinvolto dalla transizione ecologica e digitale, si debba fare delle scelte più coraggiose sul fronte degli investimenti e non dei compensi. Bisogna invertire la flessione dei volumi e ridurre la continua crescita dell’uso degli ammortizzatori sociali che abbiamo riscontrato nel primo trimestre 2024.
Lo abbiamo detto con forza e determinazione nella manifestazione di venerdì 12 aprile a Torino, lo rappresenteremo ancora nei tavoli governativi non appena il Ministro Urso ci convocherà per continuare il confronto aperto.
È necessario lavorare insieme per concretizzare attraverso un accordo, gli impegni con il Gruppo Stellantis per incrementare i volumi produttivi e mettere in sicurezza il comparto dell’auto e l’occupazione in Italia.