È attiva la biglietteria di Ita, la nuova compagnia che subentrerà ad Alitalia, ma che fine faranno i biglietti già acquistati per voli Alitalia dopo il 14 ottobre?
Si potrà ottenere un rimborso.
I passeggeri Alitalia già in possesso di biglietti per i voli successivi al 14 ottobre prossimo — dati in cui si prevede che la compagnia in amministrazione straordinaria cederà le attività a favore della newco Ita – Italia trasporto aereo — otterranno il rimborso integrale del biglietto nel caso in cui i voli saranno acquistati non siano coperti da altri vettori.
Il Consiglio dei ministri ha infatti confermato che “l’indennizzo, quantificato in misura pari all’importo del titolo di viaggio, verrà erogato esclusivamente nell’ipotesi in cui non sia garantito al contraente analogo servizio di trasporto, conformemente alla disciplina europea”.
A sostegno dei rimborsi è stato predisposto un fondo di 100 milioni di euro.
Resta però da risolvere l’aspetto che riguarda il programma fedeltà Millemiglia, gestito dalla controllata AlitaliaLealtà.
Infine, la questione sul futuro dei dipendenti Alitalia.
Cassa integrazione straordinaria per i lavoratori di Alitalia che non rientreranno in Ita fino al 2025, ossia una durata “commisurata” alle prospettive del piano della newco. Questa la richiesta dei sindacati al Ministero del Lavoro nell’incontro del 1 settembre.
Per i sindacati la richiesta formale di Alitalia in a.s per un anno di cigs è infatti “troppo poco” perché i lavoratori non assunti da Ita rischiano di rimanere senza tutele.
Tutti i dettagli.
PREDISPOSTO FONDO PER RIMBORSO DEI BIGLIETTI
Chi ha prenotato un biglietto con Alitalia per un viaggio successivo al 15 ottobre 2021 potrà ottenere un rimborso. Come si legge nelle faq del sito itaspa.com, “Per i biglietti Alitalia (il cui numero inizia con 055-) emessi prima dell’avvio delle vendite Ita (26/08/2021) è raccomandabile contattare Alitalia per avere informazioni addizionali sulle modalità di rimborso.”
La newco non specifica dunque ulteriori dettagli, ma secondo quanto deciso dal consiglio dei ministri, l’indennizzo sarà “quantificato in misura pari all’importo del titolo di viaggio, verrà erogato esclusivamente nell’ipotesi in cui non sia garantito al contraente analogo servizio di trasporto”
A sostegno dei rimborsi è stato predisposto un fondo di 100 milioni di euro.
CHE FINE FARÀ IL PROGRAMMA FEDELTÀ MILLEMIGLIA?
Non ci sarà invece il passaggio del programma loyalty Millemiglia da Alitalia a Ita.
La newco non potrà partecipare alla gara per aggiudicarsi questo asset, ma lancerà un proprio programma per i frequent flyer. Il destino delle miglia cumulate dai soci Millemiglia dipenderà quindi dalla natura del soggetto che vincerà l’asta competitiva.
CESSIONE DEL MARCHIO ALITALIA
Il governo ha annunciato anche il via libera alla procedura per la cessione del marchio Alitalia, che sarà “aperta ai titolari di licenze di esercizio di trasporto aereo o di certificazioni di operatore aereo”. Il marchio è valutato circa 200 milioni di euro. Alla gara parteciperà anche Ita.
IL FUTURO DEL RAMO AVIATION
Quanto al ramo aviazione, che andrà a Ita, il governo ha stabilito che gli slot aeroportuali, che non saranno trasferiti all’acquirente, verranno restituiti all’amministrazione straordinaria, in quanto responsabile dell’assegnazione delle bande orari sugli aeroporti. Ita rileverà l’85% degli slot su Linate e il 43% su Fiumicino.
IL FUTURO DEI DIPENDENTI DI ALITALIA
Infine, in questi giorni si stanno delineando le prospettive per i 7.086 lavoratori di Alitalia in cassa integrazione (la procedura attuale scade il 21 settembre).
All’incontro al ministero del Lavoro del 1 settembre per chiudere il dossier che riguardano il passaggio dalla vecchia compagnia a Ita, il cui decollo è previsto il 15 ottobre con 2.800 dipendenti e 52 aerei, i sindacati hanno proposto: cassa integrazione straordinaria per i lavoratori di Alitalia che non rientreranno in Ita fino al 2025, una corsia preferenziale per l’assunzione in Italia Trasporto Aereo e un pacchetto di interventi per la riqualificazione che potrebbe riguardare almeno 3.200 tra piloti e assistenti di volo.
Per i sindacati la richiesta formale di Alitalia in a.s per un anno di cigs è infatti “troppo poco” perché i lavoratori non assunti da Ita rischiano di rimanere senza tutele.
“Ecco allora la proposta di una maxi-Cigs con un occhio di riguardo ai dipendenti dell’«Aviation» di Alitalia, hanno spiegato al Corriere le fonti sindacali. Un ramo con 6.100 persone — sui circa 10 mila totali — tra 4.700 naviganti (piloti, assistenti di volo) e 1.400 addetti di terra. Nei piani di Ita tra i 2.800 assunti per il decollo 1.550 sarebbero piloti e assistenti di volo, circa 1.250 addetti di terra. Resterebbero fuori quasi 3.200 naviganti. Sui quali incombono i requisiti previsti per legge perché «bisogna provvedere al mantenimento delle loro licenze, delle abilitazioni e delle certificazioni», dicono Anpac e Anpav. Per questo lo Stato dovrebbe occuparsi pure di formare queste professionalità sui nuovi aerei che Ita intende acquistare per il rinnovo della sua flotta così da essere pronti al momento dell’assunzione nella newco. La flotta di 105 aerei prevista nel 2025, sintetizzano fonti ministeriali al Corriere, prevede 10 velivoli «regional» (probabilmente gli Airbus A220), 72 a corridoio singolo (in vantaggio gli Airbus A320 e A321) e 23 a doppio corridoio (forse gli A330neo e A350)”.
La vertenza proseguirà nei prossimi giorni e sarà influenzato dall’esito del tavolo con i vertici di Ita, il presidente Alfredo Altavilla e l’ad Fabio Lazzerini.