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Cnh Industrial sbanda?

La crisi post Covid fa sbandare Cnh Industrial: a rischio i siti di Lecce e Brescia. Tutti i dettagli

 

Cnh Industrial, azienda che ha come principale azionista il gruppo Exor, mostra i primi segni di sbandamento. Dopo l’annuncio, ad ottobre, della chiusura di Pregnana Milanese e della trasformazione in sede logistica dello stabilimento di San Mauro, al ministero dello Sviluppo Economico la società ha espresso tutte le proprie perplessità per i siti di Lecce e Brescia.

Andiamo per gradi.

LE DIFFICOLTA’ POST COVID

A causa della crisi economica innescata dall’emergenza sanitaria da coronavirus, Cnh Industrial – società di diritto olandese – ha annunciato un calo degli ordinativi (soprattutto dei veicoli Iveco), che costringerà la controllata di Exor a rivedere il piano industriale e gli investimenti.

LECCE E BRESCIA: PRODUZIONE IN CALO

Tra gli stabilimenti a rischio ci sono quello di Lecce, dove vengono prodotte le macchine movimentazione terra, e quello di Brescia, che da piano era dedicato all’elettrificazione dei veicoli e dove viene prodotto un Eurocargo Iveco. Su Brescia e Lecce, infatti, i vertici del gruppo Cnh hanno espresso al Ministero tutte le preoccupazioni sul fatturato dei due stabilimenti (che contano circa 2.700 operai) e sulla produzione.

A Lecce i volumi produttivi sarebbero diminuiti, dal 35 al 40 per cento, a Brescia intorno al 35.

I PROBLEMI DI FOGGIA

Non mancano i problemi nemmeno nello stabilimento di Foggia, a causa della commessa venuta meno da parte di Fca. La produzione è ripresa, come a Torino (dove si è fatto ricorso agli ammortizzatori sociali), ma i dubbi e le incertezze persistono.

Cambierà qualcosa ora che il Tesoro ha dato il via libera al prestito da 6,3 miliardi erogato da Intesa a Fca, con garanzia Sace? Difficile dirlo.

SINDACATI IN RIVOLTA

In attesa di quello che sarà, i sindacati sono in subbuglio. Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Ugl e Associazione Quadri denunciano il non rispetto dell’accordo del 10 marzo e per questo hanno proclamato 8 ore di sciopero per luglio. “La dichiarazione di CNH Industrial, secondo cui sta riconsiderando il piano industriale degli stabilimenti di Brescia e di Lecce, rischia di mettere in discussione gli impegni assunti con l’accordo del 10 marzo 2020. Esortiamo il Governo a interloquire immediatamente con i vertici di CNH Industrial, anche perché c’è il fondato timore che offerte allettanti da parte di altri paesi europei possano dirottare gli investimenti previsti per il nostro Paese”, ha scritto in una nota Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm.

“Le crisi non si accompagnano, è indispensabile un tavolo con i ministri. Cnh confermi il piano e il governo garantisca gli strumenti necessari per il futuro occupazionale”, ha fatto eco Michele De Palma, responsabile auto della Fiom.

MODENA E JESI: SITUAZIONE CONFORTANTE

Come a Torino, anche a Modena e Jesi la situazione, ribadiscono i sindacati, non è allarmante: “Anche a Modena e a Jesi le proiezioni produttive sono abbastanza confortanti nonostante l’impatto dell’emergenza Covid. Iveco Defence ha avuto fermate assolutamente ridotte e dunque non presenta al momento particolari problematiche. Anche a Suzzara e a Piacenza i volumi produttivi si stanno riprendendo”, scrivono i sindacati in una lettera congiunta.

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