(Financial Times Europe, SARAH WHITE, 29 ottobre 2025)
L’articolo in breve
Carlos Tavares, ex capo Stellantis, avverte che i produttori cinesi diventeranno “salvatori” di fabbriche e posti di lavoro europei, attraverso acquisizioni graduali che accelereranno il declino di alcuni giganti occidentali, in un contesto di rigide norme sulle emissioni, guerra commerciale globale e cambiamenti nella politica sull’elettrificazione. Dopo aver lasciato Stellantis quasi un anno fa per scontro con il board, Tavares dipinge un quadro cupo per i gruppi auto europei, prevedendo che nei prossimi 10-15 anni i cinesi, già a caccia di target, entreranno con quote azionarie o comprando siti a rischio chiusura.
Tavares ha siglato un accordo con Leapmotor (20% quota, aiuto mercati esteri), consapevole delle motivazioni cinesi: “È semplice, vogliono inghiottirci un giorno”. Difende la mossa, rivelando approcci da altre aziende cinesi per ruoli manageriali. BYD e altri guadagnano quote in UK e Europa con EV ibridi accessibili nonostante tariffe UE. Renault con Geely su motori termici, Nissan con Dongfeng a Sunderland.
Nel memoir “Un pilota nella tempesta”, difende stipendio Stellantis (36,5 milioni 2023, ira sindacati-azionisti), prevede solo 5-6 sopravvissuti globali: Toyota, Hyundai, BYD, probabilmente Geely; dubbi su Stellantis, Tesla superata da cinesi. VW simboleggia incapacità cambiamento Europa; Musk passerà ad altro. Nessun rimpianto, industria ha “ego grossi come me”.
Cinque citazioni chiave
Tavares descrive opportunità cinesi: «Il giorno in cui un produttore occidentale è in grave difficoltà, con fabbriche a rischio chiusura e dimostrazioni in strada, un produttore cinese dirà “Lo prendo e mantengo i posti”, e saranno considerati salvatori».
Sulla partnership Leapmotor: «Il motivo è semplice, è che vogliono inghiottirci un giorno», rivelando approcci da cinesi per gestire o consigliare business, consapevole ambizioni takeover.
Critica UE su EV: «Chi rende conto all’UE per i 100 miliardi di investimenti che non saranno usati? Nessuno», prevedendo abbandono divieto ICE 2035 dopo spreco “stupido” per norme stringenti.
Nel memoir prevede consolidamento: solo 5-6 sopravvissuti globali, partendo da Toyota, Hyundai, BYD e probabilmente Geely; dubbi su Stellantis, Tesla «superata completamente da produttori cinesi», VW incapacità cambiamento.
Su ritorno industria: «Ho posto una condizione impossibile sull’idea, che è un altro modo per dire che non lo farò», accettando solo con grossa quota in azienda gestita, senza rimpianti per ego grandi nell’auto.
(Estratto dal blog di Giuseppe Liturri)




