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Gedi Elkann

Chi picchia Cnh (per strattonare Fca)

Perché Fassina (Leu) e Centemero (Lega) sollevano critiche sul doppio binario di Exor tra Cnh e Fca

Mentre i vertici di Cnh (gruppo Exor) annunciavano tutte le difficoltà per la ripresa post Covid, con una drastica riduzione degl ordini e una possibile revisione del piano industriale degli investimenti, ad Fca veniva autorizzato il prestito di Intesa Sanpaolo con garanzia Sace.

E in politica nella maggioranza di governo e tra le opposizioni si sono levate parole critiche sul doppio binario delle aziende Exor.

LE DIFFICOLTA’ DI CNH

Cnh (gruppo Exor) ha denunciato un calo degli ordinativi (soprattutto dei veicoli Iveco). Tra gli stabilimenti a rischio ci sono quello di Lecce, dove vengono prodotte le macchine movimentazione terra, e quello di Brescia, che da piano era dedicato all’elettrificazione dei veicoli e dove viene prodotto un Eurocargo Iveco.

A Lecce i volumi produttivi sarebbero diminuiti, dal 35 al 40 per cento, a Brescia intorno al 35 (qui i dettagli).

IL PRESTITO DI FCA

Mentre Cnh annunciava tutte le sue difficoltà, negli stessi giorni il Mef, dopo il parere della Corte dei Conti del 24 giugno, ha dato definitivamente il via libera alla garanzia pubblica di Sace sui prestiti bancari richiesti da Fca Italy a Intesa Sanpaolo, per 6,3 miliardi di euro, nell’ambito del Decreto Liquidità.

OBIETTIVO: PRESERVARE FILIERA

Il ministero dell’Economia ha affermato che trattasi di “un’operazione di sistema con la quale si punta a preservare e rafforzare la filiera automotive italiana e a rilanciare gli investimenti, l’innovazione e l’occupazione in un settore strategico per il futuro economico e industriale del Paese”.

GIULIO CENTEMERO: PRESTITO VANIFICATO?

E proprio con questi obiettivi Fca si impegna a “gestire i livelli occupazionali attraverso accordi sindacali” e ad utilizzare il denaro per sostenere costi del personale, investimenti o capitale circolante.

“E’ indubbio, quindi, che una riduzione del personale di questa entità vanificherebbe completamente il senso dell’erogazione del prestito concesso a Fca”, commenta Giulio Centemero, deputato della Lega.

UN SETTORE A RISCHIO

“Il comparto automobilistico in Italia occupa 252.000 persone, rappresentando ancora una spina dorsale della produzione industriale (7% del manifatturiero), secondo in Europa per occupati nel settore tuttavia, purtroppo si stima un crollo del 17% della vendita di nuove vetture a livello mondiale e fino al 45% in Italia”, ha continuato Centemero, esprimendo tutta la sua preoccupazione: “pur, quindi, condividendo la ratio del finanziamento, sussiste il fondato timore di una eventuale chiusura degli stabilimenti delle controllate, con evidenti ricadute negative sul tessuto economico-produttivo italiano e sull’occupazione”.

FASSINO: MANCA STRATEGIA

A mostrare preoccupazioni per il futuro del comparto è anche il deputato di LeU, l’ex viceministro all’Economia Stefano Fassina, che a MFMilano Finanza ha detto: “C’è grande preoccupazione. Non è stata definita una strategia complessiva per il settore che tenga conto anche di quei comparti che non sono aiuto in senso stretto”.

E denuncia “una certa subalternità del governo a Fca. Si tratta di una azienda importante, ma non possiamo inginocchiarci”.

UN RUOLO PUBBLICO IN FCA-PSA

Fassina incalza anche su una eventuale partecipazione dello Stato in una futura fusione tra Fca e Psa. Fusione in cui ha un ruolo anche lo Stato francese. “Sarebbe assolutamente utile. Come è noto non è un’operazione nella quale si confrontano due soggetti privati puri. Non possiamo non ricordare le quote detenute dallo Stato francese in Peugeot. Sarebbe anche nell’interesse di Fca avere una presenza pubblica, oltre che nell’interesse nazionale”.

FIOM ED ITALIA VIVA CONTRO PIANO DI CNH

A dimostrare preoccupazione per il piano è anche Italia Viva, la cui rappresentante, Maria Elena Boschi, ha incontrato la Fiom, che ha presentato quali fossero i rischi del settore.

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