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Chi negli Usa fa le pulci ai piloti smart di Tesla e Ford

L'agenzia governativa sulla sicurezza delle strade ha deciso di indagare sui software di assistenza alla guida di Tesla e Ford, già alle prese con trimestrali non troppo brillanti in un periodo in cui la concorrenza cinese si fa spietata

Nuova grana per Tesla e Ford, due marchi statunitensi già provati dall’andamento delle ultime trimestrali. La National Highway Traffic Safety Administration (Nhtsa) ha infatti deciso di aprire un fascicolo per comprendere quanto siano sicuri i rispettivi software di guida avanzata.

NHTSA METTE SOTTO LA LENTE FORD E TESLA

Con riferimento al marchio di proprietà di Elon Musk, che ha appena portato a casa importanti risultati commerciali conseguiti in Cina, l’ente federale americano preposto alla sicurezza sulla strada intende verificare se il richiamo di oltre 2 milioni di veicoli annunciato a dicembre per rendere più sicuro il funzionamento dell’ormai celebre Autopilot sia adeguato a garantire la necessaria sicurezza degli automobilisti.

Sono ormai anni che la Nhtsa segue pedissequamente ogni aggiornamento del firmware di bordo per comprendere se possa rappresentare un pericolo per gli occupanti delle Tesla o per gli altri automobilisti, i ciclisti e i pedoni. L’ente federale, in particolare, ha già indagato a fondo in più occasioni sull’Autopilot.

La nuova indagine, che ha riguardato di fatto l’intero parco macchine di Tesla (Model Y, X, S, 3 e Cybertruck venduti negli Stati Uniti prodotti tra il 2012 e il 2024) arriva alla chiusura di una investigazione, durata quasi tre anni, sull’adeguatezza dell’alert che il computer di bordo invia quando, inserito il pilota automatico, si accorge che il conducente si distragga troppo.

I GUIDATORI SI FIDANO TROPPO DELL’AUTOPILOT?

Per l’ente federale la Casa texana dovrebbe fare di più in quanto è “debole il sistema di richiamo dell’attenzione del conducente, non appropriato per via delle permissive capacità operative dell’Autopilot” e che ciò crea un “critico gap di sicurezza”. Non è peraltro il primo richiamo in tal senso.

Secondo l’agenzia, persino il nome Autopilot “potrebbe indurre i guidatori a credere che l’automazione del sistema abbia capacità maggiori di quelle che effettivamente ha” e per questo invita i proprietari di Tesla a non fidarsi ciecamente di questa funzione. L’ente preposto alla sicurezza stradale ha sino a oggi identificato almeno 13 incidenti con vetture Tesla che hanno comportato uno o più morti in cui “l’uso improprio dell’Autopilot da parte del conducente ha avuto un ruolo evidente” nella dinamica dei sinistri.

Per comprendere di cosa si sta parlando alleghiamo un video che, avendo avuto conseguenze mortali per alcune delle persone coinvolte, non pubblicheremo di seguito. Nel filmato, girato in Cina e pubblicato su YouTube un anno fa, si vede una Tesla accelerare all’improvviso e raggiungere una velocità non adatta al tipo di strada percorsa, travolgere senza segni di frenata un motocarro per poi carambolare su altri mezzi al lato della carreggiata.

NON SOLO TESLA, L’INDAGINE SU FORD

Ma come si anticipava, la National Highway Traffic Safety Administration ha aperto un’indagine ufficiale anche sul software di assistenza alla guida avanzata BlueCruise di Ford, sistema introdotto nel 2021. Anche in questo caso, come per Tesla, a dare impulso all’atto d’ufficio diversi incidenti mortali durante il suo utilizzo. L’indagine comprende due sinistri avvenuti nel 2024, sui quali sta indagando anche il National Transportation Safety Board: uno a San Antonio e l’altro a Philadelphia. In entrambi i casi ha riguardato il modello elettrico Mustang Mach-E.

Secondo le risultanze delle indagini, i veicoli Ford coinvolti negli incidenti mortali hanno colpito oggetti immobili, compresi alcuni veicoli fermi per traffico in una corsia di marcia in autostrada. Il BlueCruise di Ford è attivabile su percorsi autostradali premappati e utilizza telecamere per osservare i conducenti e mantenere i veicoli nella corsia di marcia.

LE DOLOROSE TRIMESTRALI DI TESLA E FORD

Si tratta di indagini che, come si anticipava, sono state aperte in un periodo certo non brillante per Ford e Tesla. I ricavi dell’auto elettrica guidata da Musk sono diminuiti per la prima volta dal 2020. Le flessioni sono state del 9% nel fatturato e del 55% nei profitti. Le cedole Tesla hanno perso più del 40% dall’inizio dell’anno.

Ford ha riportato una perdita trimestrale di 1,32 miliardi di dollari nel segmento elettrico “Model e”. Ciò rappresenta una perdita aggiuntiva di 598 milioni di dollari rispetto al primo trimestre del 2023, contro un utile di 1,26 miliardi di dollari nello stesso periodo dell’anno precedente, a causa di un grosso onere contabile sui piani pensionistici e degli effetti di uno sciopero di sei settimane in diverse fabbriche da parte del sindacato United Auto Workers.

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