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Iveco

Chi e come dall’opposizione tampona Cnh-Exor e governo su Iveco

Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia chiedono un intervento del governo per impedire la vendita di Iveco ai cinesi di Faw

Non solo maggioranza di governo.

Anche Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia strapazzano l’esecutivo che non muove foglia – secondo il centrodestra – sulla vendita di Iveco ai cinesi. Nell’opposizione si levano voci che invocano la golden power per la controllata di Cnh attiva nello sviluppo, nella produzione, nella vendita e nell’assistenza di una vasta gamma di veicoli industriali, leggeri, medi e pesanti, e finita nel mirino dalla cinese Faw.

Andiamo per gradi.

L’INTERROGAZIONE DI ADOLFO URSO (FDI) SU IVECO

Partiamo dall’interrogazione parlamentare. Tra i più battaglieri c’è Adolfo Urso, che ha presentato un’interrogazione parlamentare al ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, e al ministro della Difesa, Lorenzo Guerini.

“Iveco rappresenta un’importate realtà del sistema industriale italiano, e, in particolare, la Iveco Defence per il settore strategico della difesa nazionale, e, pertanto, appare necessario un immediato intervento al fine di evitare la cessione di tali società a gruppi integralmente stranieri”, scrive Urso nell’interrogazione, in cui chiede: “se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti esposti e quali iniziative intendano assumere al fine di tutelare e difendere la produzione di Iveco in Italia, e, in particolare, quella di Iveco Defence”.

URSO CHIEDE LA GOLDEN POWER SU IVECO

Non solo. Urso, che è anche vicepresidente del Copasir, si chiede anche se i ministri “non intendano ricorrere alla “golden power” per tutelare un asset strategico così importante anche per la filiera industriale già messa a dura prova dalla vendita di Fca al gruppo Peugeot” e “se infine non ritengano necessario predisporre l’intervento di Cassa depositi e prestiti ove Cnh intendesse comunque procedere alla vendita del gruppo Iveco”.

DEIDDA (FDI): PREOCCUPATI DI IVECO

Anche Salvatore Deidda, capogruppo di Fratelli di Italia in Commissione Difesa, prova a smuovere le acque: “Mentre le forze di maggioranza, vera o presunta, si preoccupano delle poltrone, noi di Fratelli d’Italia tentiamo di salvare il futuro di Iveco, un patrimonio industriale e di occupazione ma anche di sicurezza nazionale visto che al suo interno brilla Iveco Difesa, gioiello italiano che splende grazie alle professionalità e le conoscenze di tutto il gruppo”, dichiara Deidda.

“Iveco Difesa ha più di 1000 dipendenti in Italia e trova la sua forza in tutto il gruppo produttivo con la sua tecnologia. Sarebbe grave che l’Italia la perdesse e siamo preoccupati che si possa smontare qualcosa che funzioni e renda grande la nostra Nazione nel mondo. Per questo, vogliamo tutele e attenzione su quello che accadrà. Non dobbiamo perdere neanche un posto di lavoro o richiedere un solo stabilimento con la vendita alla Cina”, conclude Deidda

CIOCCA (LEGA): DIFENDIAMO I NOSTRI MARCHI COME IVECO

E sull’argomento interviene anche l’eurodeputato della Lega Angelo Ciocca, che oltre all’intervento del Governo italiano chiede quello dell’Europa.

“Iveco rischia di essere acquisita dai cinesi svendendo così un marchio storico italiano e mettendo a rischio i circa 4 mila posti di lavoro dei poli produttivi di Brescia e Mantova”, dice Ciocca. E per questo l’eurodeputato ha presentato “un’interrogazione alla Commissione europea per chiedere quali misure intenda mettere in campo per tutelare i lavoratori Iveco da possibili licenziamenti previsti dalla nuova proprietà cinese. L’Italia non è in svendita né tantomeno devono esserlo i suoi marchi storici vitali per il tessuto produttivo industriale. I marchi nazionali devono essere difesi e dare occasioni di lavoro ai cittadini italiani e non essere oggetto di dumping. Non bastavano i milioni di morti causati da una pandemia nascosta sul nascere dalla Cina e neanche i milioni di posti di lavoro andati in fumo. Oltre al danno la beffa. Le aziende italiane che con enormi sacrifici riescono a rimanere a galla, non certo grazie al sostegno di questo governo, rischiano di essere comprate proprio da società cinesi”.

LANCINI (LEGA): E’ UN AUTENTICO SALTO NEL BUIO PER IVECO

Dice la propria anche Danilo Oscar Lancini, sempre eurodeputato della Lega.

“Dopo la fusione di Fca con Peugeot, in cui lo Stato francese avrà influenza decisiva nel consiglio d’amministrazione, la società che fa riferimento alla famiglia Elkann-Agnelli torna alla carica con una trattativa per vendere Iveco ai cinesi. Si tratterebbe di un autentico salto nel buio per una realtà che solo a Brescia conta 1800 fra operai ed impiegati”, spiega l’eurodeputato.

Si tratta, spiega ancora Lancini, di “una realtà produttiva di eccellenza per veicoli commerciali e autobus che recentemente ha saputo investire anche nella mobilità del futuro. Ad oggi la prospettata vendita al gruppo Faw non fornisce alcuna certezza su temi decisivi come la produzione e l’occupazione: dietro l’angolo vediamo ancora una volta lo spettro di delocalizzazioni e di impoverimento dell’intero indotto”.

PORCHIETTO (FORZA ITALIA): LO STATO HA GLI STRUMENTI PER INTERVENIRE SU IVECO

La possibile vendita di Iveco ai cinesi scuote anche Claudia Porchietto, parlamentare di Forza Italia: “Ci sono imprenditori in Italia che hanno ancora voglia di fare gli imprenditori?”, ha detto la Porchietto. “Su Iveco lo sappiamo da dieci anni che si preparava lo smembramento e siamo stati senza politica industriali, oggi invece lo Stato ha degli strumenti per intervenire: la ‘golden power’ e ‘Patrimonio Destinato’”.

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