L’azienda italiana di impianti frenanti Brembo ha annunciato oggi l’ingresso nel capitale sociale di Spoke Safety, startup statunitense che si occupa di tecnologie per la mobilità connessa, con un investimento da 1 milione di euro.
PERCHÉ A BREMBO INTERESSA SPOKE SAFETY?
Spoke è specializzata nelle tecnologie di comunicazione digitale tra i veicoli – in particolare quelli a due ruote, generalmente più vulnerabili – e l’ecosistema stradale nel quale si muovono, in modo da ridurre i rischi alla sicurezza dei guidatori. “Facciamo in modo”, si legge sul sito dell’azienda, “che gli utenti vulnerabili della strada (come le biciclette) vedano le auto e le auto vedano gli utenti vulnerabili prima che l’occhio nudo riesca a individuarli”.
Brembo ha interesse a favorire la comunicazione dei sistemi frenanti con gli altri elementi connessi dell’ambiente stradale circostante, come ad esempio i semafori. L’amministratore delegato Daniele Schillaci ha definito infatti l’investimento in Spoke “un ulteriore passo verso l’innovazione dei nostri sistemi frenanti in chiave digitale”.
La società ha già avviato un progetto di ricerca con Spoke Safety, che si aggiunge al portafoglio di Brembo Ventures, l’unità di venture capital di Brembo dedicata agli investimenti nelle nuove tecnologie per la mobilità.
TUTTO SU SPOKE
Spoke ha due sedi: una a Denver, in Colorado (dove è stata fondata nel 2020); l’altra in Italia, a Beinasco (vicino Torino). Collabora con aziende come Amazon Web Services, Audi e Qualcomm.
L’amministratore delegato è Jarrett Wendt, ex-vicepresidente esecutivo di Panasonic North America, per la quale ha sviluppato Cirrus, una piattaforma software per veicoli connessi. La startup è di origine italiana, data la nazionalità di uno dei suoi fondatori: Angelo Monteleone, già ingegnere elettronico alla FIAT e fondatore di Soft-In, una società ingegneristica specializzata nella progettazione e nello sviluppo di sistemi integrati per l’automazione automobilistica e industriale.