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Come e perché Bmw fa retromarcia sugli obiettivi 2018

Guerra commerciale Usa-Cina e nuovi test sulle emissioni spingono Bmw a rivedere conti e stime per il 2018. Articolo di Giusy Caretto

Bmw rivede conti e stime di crescita. Colpa, spiega la società, dell’implementazione delle nuove normative sui test sulle emissioni (introduzione della nuova procedura di omologazione europea, WLTP) e dei continui conflitti sul fronte commerciale che alimentano l’incertezza sul mercato. Ma andiamo per gradi.

BMW NON CENTRERA’ OBIETTIVO DI PROFITTO

Il big tedesco dell’auto, secondo quanto spiega Bloomberg, si attende profitti pre-tasse in moderato calo rispetto al 2017 e ha tagliato le previsioni dell’Ebit margin del segmento automotive: l’azienda di attende ora un 7% rispetto alla precedente previsione compresa tra l’8% e il 10%.

“Troppe cose si sono unite quest’anno, ma possiamo presumere che questa revisione degli utili non accadrà più”, ha affermato Sven Diermeier, analista con sede a Francoforte presso Independent Research GmbH. “Il terzo trimestre è particolarmente negativo”.

Le azioni della società sono scese di oltre il 5% a Francoforte, trascinando giù anche i rivali tedeschi Daimler e Volkswagen.

CONFLITTI COMMERCIALI

Tra le cause che hanno obbligato la casa tedesca a rivedere i conti c’è la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina. “I continui conflitti commerciali internazionali stanno aggravando la situazione del mercato e alimentano l’incertezza”, spiega Bmw. “Queste circostanze stanno distorcendo la domanda più del previsto e portano a pressioni sui prezzi in diversi mercati automobilistici”.

Mentre Bmw è alle prese con le conseguenze delle azioni di Trump e delle risposte della Cina, Washington e Pechino annunciano nuove tariffe. La Bmw è tra le più colpite dall’introduzione delle tariffe: la società spedisce diversi modelli auto, tra cui la X5, dal suo stabilimento statunitense (Spartanburg) in Cina.

bmwI TEST SULLE EMISSIONI

Non solo questione di mercati. A danneggiare la casa automobilistica tedesca è anche la nuova normativa sui test sulle emissioni. Da settembre 2018, infatti, è entrata in vigore a nuova procedura di omologazione europea, la Worldwide harmonized Light vehicles Test Procedure (WLTP). Si tratta di un test sui gas di scarico più severo e attinente all’uso reale del veicolo rispetto al precedente NEDC: i rilevamenti vengono sempre effettuati in laboratorio, ma con cicli più realistici, e sono previste anche delle prove su strada a completamento denominate RDE (Real Driving Emissions) per rilevare gli ossidi di azoto.

Anche se BMW non si è fatta di certo trovare impreparata, bisogna ammettere che i nuovi test hanno a dato origine a ritardi, complicazioni e maggiori spese per le case auto: anche le vetture già a listino, infatti, devono essere omologate secondo i test WLTP.

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