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Infrastrutture Stradali

Blockchain, IoT e Intelligenza Artificiale per le infrastrutture stradali

L'intervento di Marco Foti, esperto di pianificazione e programmazione dei sistemi di trasporto e dei servizi di logistica, su Blockchain, IoT e IA per le infrastrutture stradali

La diffusione della tecnologia blockchain, dell’IoT e dell’Intelligenza Artificiale sta spingendo la Governance di diversi Paesi verso lo sviluppo di potenziali applicazioni a supporto delle attività di monitoraggio nel settore pubblico, in special modo in relazione alle infrastrutture stradali. In termini generali, registri distribuiti, come la Blockchain, possono determinare una nuova infrastruttura Ict a supporto dello scambio di informazioni tra le amministrazioni pubbliche, i cittadini e le imprese. Nuovi paradigmi sullo sviluppo sostenibile sono orientati all’impiego di IoT, Data Analytics, Intelligenza Artificiale a supporto delle Istituzioni per quanto concerne advisory e monitoraggio sullo stato di salute delle infrastrutture stradali e sulle opere accessorie al fine di evitare situazioni di rischio, sino al crollo/rottura delle stesse.

Il concetto di base è fornire alle infrastrutture stradali italiane (a partire della rete Snit per poi passare alla rete secondaria) un sistema di monitoraggio sicuro, resiliente, smart e sostenibile. Un sistema che consente il monitoraggio in remoto per mezzo di un sistema combinato di sensori installati nel tessuto delle infrastrutture da monitorare, di gateway che trasmettono wireless – tramite connessioni 5G, Lo.Ra o Wi-Fi – i dati raccolti e di un software che riceve i dati e li analizza con il supporto della machine learning, consentendo una veloce interpretazione e la conseguente azione prima del verificarsi di qualsiasi danno.

I sensori, opportunamente scelti e installati, raccolgono dati sulle forze che agiscono sui potenziali punti di stress delle infrastrutture, rilevando diverse informazioni come la rotazione, l’inclinazione strutturale e lo sviluppo di microfratture, fattori che possono essere sintomi di imminente collasso e quindi necessari di un’analisi veloce e costante. Di conseguenza la tecnologia avanzata, connessa a larga banda, risulta la soluzione più rapida per compiere la funzione di monitoraggio, anche perché il sistema di raccolta e analisi dei dati può essere reso fruibile su differenti dispositivi di infomobilità, rendendo così i dati accessibili agli utenti.

Sfruttare oggi le tecnologie più avanzate disponibili sul mercato offre quindi la possibilità di realizzare una piattaforma che faccia dell’efficienza e della trasparenza i cardini su cui basare la sicurezza delle infrastrutture.

Lo stato attuale delle rete stradale primaria e secondaria italiana necessita della messa in sicurezza e del continuo monitoraggio, in virtù della datata realizzazione. Come indicato dal Mit attraverso il Dm n. 430 del 2019 occorre attivare una mappatura “intelligente” delle infrastrutture costruendo un registro informatizzato delle opere presenti (basato ad esempio su tecnologia blockchain) che ne individui età, parametri strutturali, stato di “salute”, storico degli interventi manutentivi.

In questo senso il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti ha avviato il percorso di organizzazione dell’Archivio Informatico Nazionale delle Opere Pubbliche. L’Ainop deve essere in grado di costituire un “catasto” organizzato per classi di rischi potenziali e relative priorità degli interventi manutentivi da porre in essere, con contestuale installazione di adeguata sensoristica che utilizza sistemi di Structural Health Monitoring (Shm), definiti a partire da un Piano nazionale, a breve e medio termine, per il monitoraggio delle opere pubbliche. Il nuovo sistema di monitoraggio dovrà quindi essere progettato per dialogare con la banca dati Ainop attuando concretamente il principio di smart road già stabilito dal it.

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