skip to Main Content

Rimborso Autostrade

Autostrade, ecco come Authority, Atlantia e Toninelli si tamponano

Che cosa ha deciso l'Autorità dei trasporti sui pedaggi e come ha reagito l'associazione dei concessionari autostradali. Fatti, numeri e dettagli

L’Autorità di regolazione dei trasporti ha dato il via libera al nuovo sistema tariffario unitario per i pedaggi autostradali.

L’Autorità ha pubblicato sul sito le delibere relative a sedici concessionarie i cui Piani economico finanziari (Pef) erano scaduti: il nuovo sistema è stato inviato al Ministero delle infrastrutture (al quale spetta il via libera) e ai concessionari.

Le novità varate ieri dall’Authority dei trasporti, che sono il risultato delle disposizioni introdotte dalla legge 109/2018 di conversione del Decreto Genova, con cui è stata estesa la competenza regolatoria ART anche alle concessioni in essere e non solo a quelle nuove, come stabiliva la legge 214/2011 istitutiva dell’Autorità di regolazione dei trasporti, provocano polemiche: da un lato i concessionari riuniti nell’associazione Aiscat – che vede in prima fila Autostrade per l’Italia (Aspi) del gruppo Atlantia-Benetton – criticano i nuovi metodi dei pedaggi a cura dell’autorità presieduta da Andrea Camanzi; dall’altro il Movimento 5 Stelle, a partire dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli (M5S) plaudono all’iniziativa dell’authority di regolazione.

Ecco tutti i dettagli.

IL NUOVO SISTEMA

Il sistema tariffario conferma i criteri ed i parametri del modello già applicato per alcune concessioni autostradali scadute e da riaffidare, come la A22 Autobrennero e la A4 Autovie Venete. Il sistema definito dall’Autorità è basato sul metodo del price-cap, con determinazione dell’indicatore di produttività a cadenza quinquennale e punta a definire obiettivi di maggiore efficienza dei costi operativi, secondo parametri di “performance”, basati sul confronto competitivo con le migliori pratiche del settore.

I COSTI

Quanto all’altra componente regolata dei pedaggi, ovvero i costi per investimenti gli investimenti da realizzare, l’Autorità riconosce una remunerazione sul capitale investito (WACC) pari al 7,09% mentre per le opere già “cantierate” continuerà ad essere applicato il “TIR-tasso interno di rendimento” previsto dal sistema tariffario previgente.

LE VERIFICHE

Il nuovo sistema ART prevede anche verifiche annuali sull’effettiva realizzazione degli investimenti programmati, con la possibilità di diminuzioni del pedaggio in caso di mancato rispetto dei cronoprogrammi.

LA REAZIONE DI AUTOSTRADE-AISCAT

Aiscat risponde alla delibera dell’Autorità con una nota. “Esprimiamo la nostra più grande preoccupazione – si legge – e la ferma opposizione alle deliberazioni sui sistemi tariffari delle concessioni autostradali comunicate oggi dall’ART, all’esito di una consultazione meramente formale nella quale è stato chiesto ai concessionari di riempire un formulario con proprie osservazioni, senza possibilità (nonostante le nostre richieste) di un reale confronto, peraltro dovuto trattandosi di modifiche unilaterali a contratti di durata”. Aiscat sottolinea che “la procedura di consultazione – contro la quale hanno fatto ricorso tutti i concessionari interessati, pubblici e privati, aderenti ad Aiscat – e soprattutto gli esiti della procedura stessa vìolano i più basilari principi giuridici della certezza dei contratti e delle regole stabiliti sia a livello comunitario che nazionale, indebolendo fortemente l’immagine di affidabilità del sistema Italia”.

IL PLAUSO DI TONINELLI

Ma il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, sottolinea che “siamo di fronte all’inizio della rivoluzione che avevamo promesso sin dal nostro insediamento e che aveva mosso i suoi primi passi con la pubblicazione integrale, mai avvenuta prima, degli allegati delle convenzioni autostradali, quelli contenenti le formule che arricchivano i concessionari privati a scapito dei cittadini. Se Aiscat oggi attacca così, vuol dire che siamo sulla strada giusta. Perché qui non si tratta di bloccare chi fa davvero gli investimenti e merita il giusto profitto. Si tratta solo di non ingrassare più chi gli investimenti li promette senza farli, con ripercussioni a volte gravissime per la sicurezza di chi viaggia. Sblocchiamo i lavori e fermiamo le mangiatoie”. “Il nuovo sistema Art appena pubblicato – ricorda il ministro – entra in vigore il primo gennaio prossimo, vale intanto per le 16 concessioni i cui Piani economico finanziari (Pef) quinquennali sono già scaduti, ma via via sarà allargato a tutti i nuovi Pef e le nuove convenzioni. Il cambiamento è sostanziale”.

Back To Top