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Italia

Autostrade, che cosa (non) è stato deciso da governo, Cdp e F2i

Fatti e indiscrezioni sullo stato dell'arte del dossier Autostrade per l'Italia (Aspi) tra governo, gruppo Atlantia, Cdp, fondazioni bancarie e F2i

M5S e Leu pro Cdp in Aspi (Autostrade per l’Italia). Il Pd si rimette alle valutazioni del ministero dell’Economia retto dal democrat, Roberto Gualtieri, azionista di controllo di Cassa depositi e prestiti (Cdp). Italia Viva contraria a un intervento pubblicistico nella concessionaria autostradale del gruppo Atlantia dei Benetton.

E’ questo il quadro delle posizioni politiche, secondo la ricostruzione di Start Magazine, sul dossier Autostrade al vaglio del governo. E non solo del governo: anche di Cdp e del fondo F2i (partecipato da banche e fondazioni bancarie).

Accantonata dal premier Giuseppe Conte l’ipotesi di una revoca della concessione per Aspi (seppure sbandierata e invocata da mesi dal Movimento 5 Stelle), ora l’esecutivo Conte 2 lavora per un’operazione di sistema con il coinvolgimento anche congiunto di Cassa depositi e prestiti e del fondo infrastrutturale F2i.

Secondo le indiscrezioni del Sole 24 Ore, il dominus delle fondazioni bancarie che sono azioniste sia di Cassa depositi e prestiti sia di F2i, Giuseppe Guzzetti, propenderebbe per la strada di F2i nel capitale di Aspi. In contrapposizione con le spinte dei Pentastellati.

Ma nulla è ancora deciso. Anche perché – racconta a Start un addetto ai lavori al corrente del dossier – manca al momento il presupposto fondamentale a qualsiasi operazione: un accordo tra governo e Aspi in particolare su un aspetto decisivo, ossia sulla transazione economica con gli aspetti su più manutenzioni, meno tariffe, intervento sul Morandi e “multa” dello Stato.

Inoltre, dice una fonte finanziaria, manca ancora l’intesa sul prezzo dell’asset.

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