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Auto D'importazione

Auto usate d’importazione: ecco da quali paesi arrivano

Contribuiscono ad alimentare il canale dei veicoli usati recenti, colando il divario tra domanda e offerta nel mercato d’occasione. Le auto d’importazione arrivano da diversi paesi europei, con qualche conferma e alcune sorprese

Nel mercato delle auto usate c’è un fenomeno che nel tempo si è consolidato, assumendo un ruolo particolarmente importante nell’assicurare un’offerta di prodotto recente. Le cosiddette auto d’importazione non solo altro che veicoli immatricolati per la prima volta in un paese estere e successivamente trasferite in Italia, in un arco di vita che solitamente va da pochi mesi ad un paio di anni. Solitamente provengono da flotte come noleggi e leasing, che vengono acquistate in stock da una filiera che annovera importatori, rivenditori di ogni dimensione (dai grandi concessionari ai piccoli commercianti) e broker vari. Ovviamente, negli ultimi due anni anche questo particolare segmento del mercato ha subito una contrazione, ma fino all’inizio della pandemia il trend si è mantenuto decisamente positivo.

UN GIRO D’AFFARI DA OLTRE 3 MILIARDI DI EURO

Secondo Fleet&Mobility, che ha elaborato i dati del ministero dei Trasporti e dell’Aci, le immatricolazioni di veicoli usati provenienti dall’estero sono passate da dalle 44 mila del 2016 alle 155 mila nel 2018. Un giro d’affari da oltre 3 miliardi di euro, certo non esente da zone d’ombra e comportamenti illeciti (non sono rari i tentativi di truffa e di evasione delle imposte portate alla luce dalle forze dell’ordine), ma comunque vitale per il mercato. In una fase come la attuale, dominata dalla mancanza di prodotto a causa di quella che è stata battezzata “crisi dei chip”, tutte le fonti di approvvigionamento dei modelli più appetibili dal mercato aiutano a soddisfare una domanda che sta superando l’offerta.

I PAESI DI PROVENIENZA: GERMANIA IN TESTA

Ma da dove arrivano le auto usate d’importazione che vanno a rifornire i rivenditori italiani. Lo rivela uno studio di carVertical, azienda che utilizzando la tecnologia Blockchain si occupa di produrre report con informazioni dei veicoli d’occasione come immatricolazione, chilometraggio, tipologia d’uso, incidenti, revisioni ipoteche e altri dettagli utili per chi compra. Oltre l’88% delle auto di seconda mano importate in Italia provengono dalla Germania, che stacca in modo netto tutti gli altri paesi. La ragione è che la rotazione delle flotte tedesche è molto rapida, favorita sia dai costi amministrativi più bassi che da una legislazione fiscale che consente alle aziende di scaricare il 100% deli costi. La notevole offerta di auto usate viene indirizzata anche all’estero, e non è raro trovare modelli di 2 o 3 anni di vita con chilometraggio relativamente basso e condizione più che buone. Inoltre, gli standard di qualità e di manutenzione richiesti dal mercato automotive tedesco sono generalmente elevati, l’acquirente si ritrova quindi a guidare un’auto in ottime condizioni, curata in ogni singolo aspetto sin dalla sua nascita.

FLOTTE ANCHE DALLA SPAGNA, IL CASO DELLA ROMANIA

Decisamente più staccata e secondo paese di provenienza delle auto d’importazione destinate al mercato d’occasione italiano con una quota del 3,7% è la Spagna, paese a forte vocazione turistica che può contare su un volume piuttosto elevato di auto a noleggio. Queste ultime vengono vendute in stock sia in patria che all’estero dopo uno o due anni di vita, costituendo un importante serbatoio che – va rilevato – nel periodo della pandemia si è ridotto notevolmente. Dopo il paese iberico si posizione la Romania (1,4%), qui le ragioni sono di tipo sociale dal momento che si tratta in larga parte di veicoli di proprietà di cittadini romeni residenti in Italia, che per effetto delle norme sono tenuti a immatricolare le auto con targa italiana se residenti per più di sei mesi. Chiudono la classifica la Francia con lo 0.8% e gli Stati Uniti d’America con lo 0,7%

 

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