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Auto solare finita in fiamme, ecco partner industriali e finanziamenti Ue

Esplosa un'auto ibrida alimentata a gasolio e a energia solare. Si tratta di un progetto portato avanti con fondi europei da uno spin off dell'Università di Salerno. Tutti i dettagli sui partner industriali

 

I fatti sono questi: giovedì scorso sulla tangenziale partenopea è esplosa una Volkswagen Polo che viaggiava in direzione Pozzuoli. La vettura ha lasciato dietro di sé una densa e alta colonna di fumo ben visibile anche da Napoli, raccontano i testimoni. Inizialmente si è pensato a un tamponamento che potesse aver riguardato un mezzo a Gpl, potenziale innesco dell’esplosione, invece l’auto andata in fumo non solo non è stata sfiorata da altri veicoli ma è sperimentale, in quanto alimentata anche a energia solare. Andiamo con ordine.

COSA SAPPIAMO SULL’INCIDENTE

“Le indagini che la Procura di Napoli ha affidato alla Polstrada sono ancora in una fase iniziale – scrive il Corriere della Sera -, e saranno necessari numerosi accertamenti tecnici per poter stabilire che cosa ha innescato l’esplosione che ha devastato la Polo ma soprattutto ha provocato ustioni ben oltre il 50 per cento del corpo alla ricercatrice dell’Istituto motori del Cnr Vittoria Prati, di 66 anni, e allo studente tirocinante venticinquenne Fulvio Filace, che sono ricoverati in gravissime condizioni al centro Grandi ustionati del Cardarelli e non possono in alcun modo spiegare quello che è successo”.

DI CHI È L’AUTO SOLARE?

L’auto è riconducibile al progetto di eProInn s.r.l. (Energy and Propulsion Innovation), società spin-off dell’Università di Salerno, nata dall’iniziativa di docenti e ricercatori afferenti all’eProLab del Dipartimento di Ingegneria Industriale. La sede di eProInn si trova nell’edificio L7 del campus di Fisciano che ospita le aziende spin-off dell’Università di Salerno.

Le persone chiave di questa realtà sono Gianfranco Rizzo, fondatore di eProInn e principale proprietario, professore di Ingegneria meccanica presso l’Università di Salerno. Nato a Napoli nel 1952. Laureato nel 1975 “con lode” in Ingegneria Meccanica presso l’Università di Napoli. Ha lavorato alla FIAT di Torino, al Consiglio Nazionale delle Ricerche presso l’Università di Napoli e attualmente all’Università di Salerno (dal 1992) dove è professore di Ingegneria Meccanica.

E Matteo Marino, nel ruolo di responsabile tecnico. Laureato in Ingegneria Elettronica presso l’Università di Salerno. Ha esperienza nello sviluppo e nell’ottimizzazione di reti mobili, nella progettazione di PCB, nei sistemi embedded e nel settore dei trasporti come System Engineer. Membro IEEE, regione EMEA, sezione Italia.

Sul progetto al momento lavorano altre tre persone.

COSA FA EPROINN

“Il nostro obiettivo – si legge sul sito della realtà nata in seno agli ambienti universitari – è promuovere lo sviluppo e l’industrializzazione di un kit per convertire un’auto tradizionale in un veicolo ibrido solare, riducendo consumi ed emissioni. Il sistema di conversione, brevettato e già applicato su una Fiat Punto, può essere applicato a tutti i veicoli convenzionali a trazione anteriore, con costi molto inferiori rispetto all’acquisto di un nuovo veicolo ibrido o elettrico. Il progetto HySolarKit ha ottenuto il “Seal of Excellence” di Horizon 2020 ed è attualmente portato avanti da eProInn e dai partner industriali Landi Renzo, Mecaprom e Solbian nell’ambito del progetto LIFE-SAVE”.

“Più in generale – si legge sempre sul sito -, la missione di eProInn si estende agli aspetti della green economy legati all’energia e alla propulsione. In questi campi, i ricercatori di eProInn e di eProLab hanno sviluppato una lunga esperienza. Questo grazie a numerose collaborazioni e progetti industriali e a una vasta rete di partnership in ambito nazionale e internazionale, in contratti, progetti di ricerca, progetti europei e accordi bilaterali. Il programma europeo LIFE, strumento della comunità europea a sostegno delle iniziative di tutela ambientale, ha approvato il finanziamento per lo sviluppo del progetto SAVE (Solar Aided Vehicle Electrification). Il progetto è finalizzato allo sviluppo di prototipi finiti pronti per l’industrializzazione (TRL = 9) e alla costituzione di una NewCo tra i partner che partecipano al progetto”.

IL PROGRAMMA EUROPEO CHE HA FINANZIATO IL PROGETTO

Il programma LIFE è lo strumento finanziario dell’UE per l’ambiente e l’azione per il clima. Dal 1992 dà vita a idee verdi e, ad oggi, ha cofinanziato oltre 5.500 progetti nell’UE e in paesi terzi. Per il periodo 2021-2027 la Commissione ha aumentato i finanziamenti del programma LIFE di quasi il 60%, fino a un importo di 5,4 miliardi di euro e ha incluso il nuovo sottoprogramma “Transizione all’energia pulita”.

Leggi anche: Quando il motore elettrico della startup s’ingolfa: crescono le neo aziende in panne

Il programma LIFE è gestito dall’Agenzia esecutiva europea per il clima, l’infrastruttura e l’ambiente (CINEA). Tra i progetti sostenuti appunto anche l’auto solare salernitana, come si può leggere in questa scheda.

GLI ASPETTI DA CHIARIRE

Scrive il Corriere della Sera: “Resta però da chiarire bene perché se ne stesse occupando il Cnr, che non è partner del progetto”. A bordo c’era infatti una tra le ricercatrici più esperte dell’Istituto motori di Napoli del Cnr. “Su questo punto – informa il quotidiano – il direttore dell’Istituto di ricerche sulla combustione, il professor Riccardo Chirone, avvierà da oggi un audit interno per acquisire notizie anche nell’ottica di fornire agli inquirenti materiale che potrà essere utile all’inchiesta. Il cui scopo principale resta comunque l’accertamento delle cause”.

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