Il mercato dell’auto frena. Saranno le giornate lavorative che sono state inferiori alla media o le nuove regole sulle emissioni delle auto (e quindi sul diesel) imposte dall’Ue, ma per la prima volta negli ultimi quattro anni, a marzo, si è registrato un calo delle vendite. Anche i risultati italiani rispecchiano l’andamento del Vecchio Continente.
I DATI DI MARZO
Partiamo dai numeri. Nel mese di marzo, nell’Unione Europea, secondo i dati dell’associazione dei costruttori Acea, le immatricolazioni di auto nuove hanno registrato una diminuzione del 5,3%, fermandosi a 1.792.599. Se consideriamo anche l’Efta (European Free Trade Association) le registrazioni sono state pari a 1.836.960 unità con un calo del 5,2% rispetto allo stesso mese del 2017.
E’ la prima flessione del 2018.
UN PRIMO TRIMESTE POSITIVO
Sì, nonostante le immatricolazioni di marzo, infatti, il mercato, se si considera l’intero trimestre, non è poi andato così male: un più, anche se piccolo, è stato registrato: nell’Ue con l’Efta sono state vendute in tutto 4.282.134 auto, lo 0,6% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Nella sola Unione europea, le immatricolazioni nei primi tre mesi del 2018 sono state pari a 4.171.628 unità, più 0,7%, trainate dalla Spagna (+10,5%), Germania (+4%) e Francia (+2,9%).
ANCHE IL MERCATO ITALIANO SCENDE
Anche il mercato italiano, a marzo 2018, ha subito un’importante flessione: -5,8%, con 213.731 auto immatricolate. Facendo riferimento all’intero trimestre, invece, il bilancio del primo trimestre in Italia è comunque negativo (-1,5%) con poco più di 574 mila auto nuove immatricolate. Con l’Italia, frena anche il Regno Unito (-15,7%).
CHI SALE E CHI SCENDE
A rispecchiare i numeri del mercato, anche le immatricolazioni di Fca che nel mese di marzo 2018 si sono fermate a 120.591, in calo dell’8% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso, facendo riferimento al primo trimestre, il gruppo ha venduto 290.250 auto, meno 4,3% dell’analogo periodo del 2017. Scende, concentrandoci sui singoli marchi di Fca, da sottolineare il calo di Fiat (-12,5%) e di Lancia/Chrysler (-37,5%), mentre crescono Jeep e Alfa Romeo.
Scendono anche il gruppo Volkswagen (-0,04%), Renault (-3,2%) e Ford (-14,6%), mentre può festeggiare Psa, che grazie ad Opel registra +59,8%.
COLPA DEL DIESEL?
Sui numeri di marzo “pesa il fatto che in molti paesi le giornate lavorate nel mese sono state una o due in meno rispetto a marzo 2017”, ma “la demonizzazione del diesel potrebbe cominciare a indurre i moltissimi automobilisti che posseggono un diesel pronto per la sostituzione a rinviare l’acquisto della nuova auto”, ha affermato il presidente del Centro Studi Promotor, Gian Primo Quagliano. “Se questa ipotesi trovasse conferma dovremmo rivedere tutte le previsioni sulle immatricolazioni in Europa per il 2018”, ha aggiunto Quagliano.