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Honda Cina

Auto EV, la Cina attrae anche Honda, ecco come

Honda ha avviato i lavori per l’apertura di due impianti per auto elettriche in Cina. Il colosso giapponese intende incrementare la produzione nel Paese asiatico del 16% e sfornare 1,73 milioni di unità entro i successivi due anni La Cina sembra davvero destinata a diventare il Paese col maggior numero di gigafactory di auto elettriche.…

La Cina sembra davvero destinata a diventare il Paese col maggior numero di gigafactory di auto elettriche. Lo certifica del resto una recente ricerca pubblicata dal think tank tedesco Mercator Institute for China Studies (ne abbiamo parlato qui) che sottolinea come sempre più Case estere decidano di impiantare nel Paese asiatico i propri stabilimenti; lo dimostrano, a livello empirico, le note per la stampa dei colossi del settore che comunicano l’apertura di nuove filiali. Non ultimo quello diffuso dal marchio delle due e delle quattro ruote fondato da Soichiro Honda.

TUTTI I PIANI DI HONDA IN CINA

Come riportato dall’agenzia di stampa Energia Oltre, Honda ha comunicato di avere avviato la costruzione della nuova fabbrica per auto elettriche con sede a Guangzhou, anche nota come Canton, grande città portuale che si estende a nord-ovest di Hong Kong, sul fiume delle Perle. Il nuovo stabilimento sarà utilizzato per produrre vetture a zero emissioni e verrà realizzato in joint venture con il colosso cinese Guangzhou Automobile Group (GAG).

L’impianto di produzione di veicoli elettrici di GAC Honda, per cui le parti hanno già predisposto un investimento di 3,49 miliardi di yuan, paro a 500 milioni di euro, sarà costruito su un lotto di 400.000 metri quadri all’interno del distretto di sviluppo economico e tecnologico di Guangzhou nella provincia di Guangdong. L’impianto, fa sapere il costruttore nipponico, dovrebbe entrare in funzione nel 2024 con una capacità produttiva annua di 120.000 unità.

La gigafactory, viene sottolineato dal Gruppo, perseguirà in modo proattivo iniziative sostenibili, tra cui l’utilizzo di energia solare e di altre fonti di energia rinnovabili. Inoltre, grazie all’adozione di una serie di tecnologie di produzione avanzate, GAC Honda si impegnerà a renderlo un impianto EV altamente efficiente, intelligente e a basse emissioni di carbonio.

LA SECONDA JOINT VENTURE

Attualmente, Honda è il quarto produttore automobilistico più grande del mondo, presente in 150 mercati del pianeta, ma a quanto pare per la sfida della transizione elettrica ha scelto, esattamente come tante altre competitors, USA e Ue (ne abbiamo parlato sempre qui) di focalizzarsi sulla Cina. Per questo motivo la Casa di Minato (il quartier generale in Giappone) ha avviato nel Paese asiatico i lavori per una seconda gigafactory, questa volta in joint venture con Dongfeng Motor.

Il ricorso continuo e serrato alle partnership con attori locali non deve sorprendere: fino al 31 dicembre 2021 chi era interessato a entrare nel mercato cinese doveva formare joint venture con partecipazioni al 50% con aziende autoctone per garantirsi un immediato accesso al mercato locale. Le joint venture parastatali servivano infatti a tutelare Pechino circa il fatto che non solo i profitti, ma anche la tecnologia rimanessero parte integrante dell’economia cinese per aiutare le case nazionali a crescere in termini soprattutto di know how.

Anche il secondo impianto sarà focalizzato esclusivamente sulle auto EV e verrà avviato nel 2024. Secondo i piani di Honda, le due gigafactory le consentiranno, una volta a regime, di incrementare la produzione cinese del 16% e di sfornare almeno 1,73 milioni di unità di auto elettriche entro i successivi due anni. Del resto, la Casa giapponese avrà bisogno di impianti a pieno regime se vuole stare dietro agli ambiziosi obiettivi contenuti nel suo maxi piano industriale elettrico da 5 trilioni di yen, pari a circa 36,75 miliardi di euro, spalmati nei prossimi dieci anni per realizzare auto elettriche e sviluppare software di nuova generazione. L’investimento porterà sul mercato 30 nuovi modelli a zero emissioni con l’intenzione di produrre 2 milioni di auto a batteria all’anno a partire dal 2030.

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