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Ev Byd

Auto elettriche, la Cina prima tampona poi sorpasserà l’Occidente dell’automotive

Il Dragone nel 2022 si è accaparrato il 60% del mercato delle vetture a batteria ed entro il 2025 potrebbero essere importate in Europa fino a 800.000 auto fabbricate in Cina, la maggior parte elettriche. Fatti, numeri e approfondimenti

Soltanto qualche mese fa spiegavamo come l’invasione delle auto elettriche cinesi che Pechino sta approntando fin nei minimi dettagli arriverà dal mare. Una invasione ora silenziosa, ma di fatto già iniziata, come certifica il Global Electric Vehicle Outlook 2023 redatto dall’Agenzia Internazionale dell’Energia (International Energy Agency, IEA) ente intergovernativo fondato dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) nel 1974, poco dopo la crisi petrolifera.

LE MOSSE DEL DRAGONE

Sappiamo che nonostante l’Ue abbia scelto di auto-vincolarsi al bannum dei motori endotermici, è la Cina il Paese che finora ha investito con maggior convinzione nello sviluppo delle auto elettriche, adulterando il mercato interno con incentivi molto generosi (appena terminati) così da tenere alta la domanda e spronare le Case a investire. Una strategia che ha già funzionato: il report conferma difatti che “la stragrande maggioranza delle vendite di auto elettriche sono fino a oggi concentrate principalmente in tre mercati: Cina, Europa e Stati Uniti”. Il Paese del Dragone si è già accaparrato una quota del 60% nel 2022 e “più della metà di tutte le elettriche in circolazione in tutto il mondo”. Pechino ha già superato i suoi target per il 2025. Rimangono indietro l’Europa e gli Stati Uniti, nonostante un aumento, rispettivamente, del 15% e del 55% e una penetrazione al 18% e all’8%.

DALLA CINA ALL’OCCIDENTE, LE AUTO ELETTRICHE IN ARRIVO

Il fatto che la Cina abbia un mercato dell’auto florido e si sia accaparrata miniere e terre rare essenziali per le batterie, in combinato con vecchi temi legati al costo della manodopera e all’assenza o quasi di tutele per il lavoratore, farà sì che le auto elettriche cinesi che sfrecceranno in Occidente magari non saranno le più belle o le più prestanti, ma si candidano a essere senz’altro le più economiche.

E, lo sappiamo bene, mediamente le auto elettriche costano di più rispetto a quelle a trazione endotermica. Un problema però tutto occidentale. Al Salone di Shanghai 2023 per esempio è stata appena presentata la nuova Byd Seagull che in Cina sarà venduta a partire da 80.000 yuan, pari cioè a circa 10.700 euro. E nonostante il prezzo “mini” le prestazioni saranno di tutto rispetto, grazie probabilmente alle batterie al sodio da 30 o 38 kWh e motori da 75 e 102 cavalli per un massimo di 405 chilometri di autonomia secondo il ciclo di omologazione cinese

IL MERCATO DELL’AUTO PARLERA’ CINESE?

Secondo un recente studio della società di analisi PwC, entro il 2025 potrebbero essere importate in Europa fino a 800.000 autovetture di fabbricazione cinese, la maggior parte delle quali elettriche. Se il modello elaborato dagli analisti fosse confermato, l’Europa diventerebbe di fatto un importatore di automobili, con un surplus di importazioni, nel 2025, di oltre 221.000 veicoli. Stando agli ultimi dati commerciali, nel 2015, il surplus di esportazioni europee era di circa 1,7 milioni di veicoli, dato che nel 2022 si è assottigliato a circa 76.000 unità.

Attese in Europa le auto elettriche made in China con marchi come Byd, Wey, Ora (entrambe di Great Wall Motors), Aiways, Dongfeng Motors (partner storico di Renault per la produzione della Dacia Spring) tramite il marchio Voyah e Chery, che nel nostro Paese finora era presente col marchio della molisana Dr Automobili mentre ora correrà da solo.

Questo non vuol dire che spariranno i marchi occidentali. Non a breve, almeno. Delle futuribili 800.000 auto costruite in Cina, circa 330.000 per Pwc saranno realizzata da case automobilistiche occidentali come Tesla, BMW, Volkswagen, Renault, Polestar e altri che hanno individuato da tempo nel Paese asiatico il posto migliore per installare le proprie catene di montaggio. Già ora quasi la metà delle elettriche prodotte in Cina e vendute in Europa è rappresentata da Model 3 e Model Y della Tesla, che escono dalla Gigafactory di Shanghai.

LE AUTO ELETTRICHE UE STRETTE TRA USA E CINA

Se si pensa che l’Ira di Joe Biden sta attraendo i costruttori europei anche negli Usa ( BMW starebbe valutando la possibilità di produrre versioni elettriche dei modelli Mini in Nord America per accedere agli incentivi varati dagli Stati Uniti con l’Inflation Reduction Act), il pericolo per Bruxelles è di trovarsi di fronte a un panorama desertico, dal punto di vista industriale, se non saranno prese le adeguate contromisure.

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