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Atac

Atac, il mistero dei bus Euro 5 che non possono circolare. Tutti i dettagli

I 70 autobus usati che Atac ha preso in noleggio sarebbero inutilizzabili perché omologati Euro 5, anziché Euro 6 come da norma.

I bus Atac presi a noleggio dall’azienda dei trasporti di Roma e provenienti da Israele sono del tutto inutilizzabili perché non immatricolabili in un paese Ue, e giacciono fermi in diversi depositi tra Roma e Salerno. Lo denuncia la consigliera capitolina PD Ilaria Piccolo, che sta preparando un’interrogazione urgente alla sindaca Virginia Raggi e all’assessore alla Mobilità di Roma Capitale Linda Meleo.

Il motivo è semplice: si tratta di autoveicoli usati, con una decina di anni di vita e omologati secondo la direttiva Euro 5, condizione – quest’ultima – che ne rende impossibile la nuova immatricolazione in Italia, come prevedono i criteri delle normative europee in fatto di emissioni degli autoveicoli. Inoltre, i bis non sono dotati di cabina di guida chiusa, una caratteristica fondamentale per garantire la sicurezza dei conducenti. La denuncia della consigliera Piccolo trova conferma nel provvedimento n° 28 del Direttore Generale di Atac (datato 21 febbraio 2019). A pagina 6 del documento viene riportata la tabella riepilogativa delle offerte ricevute e i dettagli dei mezzi. Quelli proposti da Basco Srl (aggiudicatario del bando) sono indicati come Euro 5. Inoltre, il documento dice che “sono stati conseguentemente effettuati, a cura dei tecnici Atac, degli specifici sopralluoghi al fine di verificare l’idoneità tecnica e lo stato di conservazione di tali veicoli rispetto al servizio richiesto”.

Dunque Atac sapeva che non avrebbe utilizzare i 70 bus presi a noleggio – alcuni dei quali già arrivati in Italia – e per i quali (secondi rumors aziendali) ha già versato un anticipo ai fornitori. Il noleggio dei bus è stato deciso come soluzione tampone in attesa dei 227 nuovi mezzi, acquistati attraverso il bando Consip.

LA STORIA DEI BUS ATAC EX ISRAELIANI

Perché i bus Atac presi in noleggio dalla giunta di Virginia Raggi non sarebbero utilizzabili? Per rispondere bisogna ricostruire la storia dei 70 autobus in questione e vedere cosa prevedono le regolo in fatto di importazione di veicoli usati e la relativa rispondenza alle normative antinquinamento.

Come detto, gli autobus hanno già una decina di anni di vita operativa alle spalle, perlopiù in servizio sulle strade della capitale israeliana Tel Aviv. La giunta Raggi ha deciso di prenderle in noleggio attraverso un contratto di renting che prevede un canone annuo di circa 62.500 euro a mezzo (trasporto, immatricolazione e manutenzione inclusi) – per un totale di 4.375.000 – in attesa degli autobus nuovi acquistati tramite Consip.

Il bando era stato pubblicato il 31 ottobre 2018 per la “fornitura in regime di noleggio di autobus urbani da 12 metri, da destinare al servizio di TPL”. Ad aggiudicarsi la gara di fornitura è stata la Basco S.r.l. in raggruppamento temporaneo d’impresa con Pagliani Service S.r.l..

L’esito della procedura negoziata è stato reso noto il 21 febbraio 2019, e prevede tre lotti da consegnare nelle seguenti modalità:

i primi 40 bus entro il 15 marzo 2019;
altri 15 entro il 31 marzo 2019;
e gli ultimi 15 entro il 10 aprile 2019.

Inutile dire che neppure uno dei bus è stato consegnato, anzi – un servizio della trasmissione “Quarta Repubblica” ne mostra 17 fermi in un deposito alla periferia est di Roma. Alcuni hanno già le scritte Atac, altri invece appaio con danni più o meno evidenti sulla carrozzeria e sulle guarnizioni delle porte di accesso.

Cosa prevedono le norme Ue sull’importazione di veicoli usati?

L’importazione di veicoli usati è regolata dalle norme comunitarie, che stabiliscono sia i criteri di import-export tra i 28 paesi membri sia quelli relativi alle importazioni e alle esportazioni al di fuori dei confini Ue. Particolare attenzione viene prestata ai livelli di emissioni, che devono essere conformi a quelli vigenti.

Dal 2014, tutti gli autoveicoli da immatricolare in Europa devono rispondere alla direttiva Euro 6, l’unica eccezione ammessa è per mezzi di rilevanza storica. Ma i bus in questione sono invece degli Euro 5 e non hanno – ovviamente – alcuna rilevanza storica, di qui l’impossibilità di immatricolarli e di metterli in servizio sulle strade di Roma.

Il comunicato di Atac: nessun rischio economico per azienda
Atac intanto ha pubblicato un comunicato sul proprio sito web nel quale comunica che non ci sono rischi economici per l’azienda e che il fornitore starebbe provvedendo alla messa in strada delle vetture, da chiarire però in che modo visto il problema delle normative antinquinamento.

Questo il testo del comunicato Atac: “In relazione a notizia di stampa riferite al noleggio di 70 bus provenienti da Israele, Atac precisa che l’azienda non corre alcun rischio economico per la fornitura. I corrispettivi finora versati al noleggiatore sono infatti coperti da specifica polizza di garanzia.

Relativamente all’immatricolazione delle vetture a noleggio, il fornitore sta provvedendo, a sua propria cura ed onere, alla finalizzazione di quanto necessario per mettere in strada le vetture come previsto dal contratto”.

 

Articolo pubblicato su Money.it

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