Sono anni difficili, questi, per Aston Martin, l’auto scelta da James Bond per le sue rocambolesche missioni cinematografiche sul mercato non corre quanto nella finzione. All’inizio dell’anno Aston Martin aveva annunciato il taglio di 170 dipendenti, pari al 5% della sua forza lavoro globale, per contenere i costi (la riduzione del personale comporta un risparmio di circa 25 milioni di sterline) e concentrare le risorse su nuovi investimenti. Contemporaneamente aveva calciato lontano i piani per la sua prima auto elettrica, rinviandoli alla seconda metà del decennio.
LA CASA BRITANNICA TAGLIA LE STIME
Ora, mentre schiera la Dbx S direttamente contro la Ferrari Purosangue, ha dichiarato che l’Ebit rettificato dell’esercizio 2025 sarà peggiore rispetto persino rispetto al limite inferiore della gamma del consenso di mercato, ovvero una perdita di 110 milioni di sterline. Nuovo taglio dunque a due mesi dall’ultima revisione, risalente a luglio, quando l’azienda aveva prospettato un pareggio per colpa dei dazi.
IL DIFFICILE 2025 DI ASTON MARTIN
Il gruppo inglese delle auto sportive, in una nota, ha annunciato nel terzo trimestre di aver consegnato verosimilmente 1.430 auto contro le 1641 dello stesso periodo 2024 che erano poi anche quelle preventivate mentre si abbassano le previsioni per il quarto trimestre per quanto riguarda le vendite della nuova ibrida Valhalla.
Ora prudenzialmente per il 2025 ci si attende una flessione ‘mid-to-high single digit’ (5-9%) rispetto alle 6mila auto o poco più consegnate un anno fa, con crollo dei volumi attesi in Nord America e nell’area Asia Pacifico, a iniziare dalla Cina, mercato sempre più importante ma pure sempre più ostico per i marchi del lusso europei (non si dimentichi che anche Porsche segnala le medesime difficoltà).
Gli investimenti verranno ridotti da 400 milioni a 375 milioni mentre le spese amministrative saranno ridotte come previsto del 10% rispetto a un anno fa: ormai sfumata la possibilità di raggiungere un flusso di cassa positivo nel secondo semestre. Notizie che fanno sbandare fortemente il titolo in Borsa, con ribassi fino al 10%.
LE SBANDATE DEL 2024 ERANO SOLO L’INIZIO?
La casa britannica di auto sportive aveva chiuso il 2024 con perdite nette per 323,5 milioni di sterline. Aston Martin lo scorso anno aveva venduto 6030 veicoli, con un calo del 9% sul 2023 registrando ricavi in flessione del 3% a 1,583 miliardi. A livello operativo il 2024 ha registrato un risultato negativo per 99,5 milioni, comunque in miglioramento rispetto ai -111,2 milioni dell’esercizio precedente.
L’obiettivo di medio termine che la Casa si è data era raggiungere nel biennio 2027/28 i 2,5 miliardi di ricavi con un Ebit rettificato di circa 400 milioni ma viste le nuove incognite che si pongono davanti al cofano dell’auto sportiva britannica la strada si fa irta di ostacoli: per superarli servirebbero a bordo gli storici gadget del raparto Q dell’MI6 dei film di James Bond.