skip to Main Content

Amazon Marche

Amazon e Fratelli d’Italia, che cosa succede nelle Marche

Il cda dell'Interporto Marche ha incontrato il governatore della Regione Acquaroli (FdI): al centro del tavolo l'investimento di Amazon per realizzare a Jesi il centro logistico più grande dell'Italia centrale. Fatti, nomi, numeri

 

Focus operazione Amazon per realizzare il grande hub a Jesi al centro dell’incontro tra Interporto Marche e Regione.

“La presenza di Amazon all’Interporto delle Marche è una necessità assoluta e non più prorogabile per lo sviluppo del tessuto economico. Vogliamo attrarre investimenti in un territorio piegato dalla crisi e dalle calamità naturali e siamo pronti a fare la nostra parte, senza alcun tentennamento”. Questo l’appello del presidente dell’Interporto Marche, Massimo Stronati, che ha incontrato ieri il governatore della Regione Marche Francesco Acquaroli (Fratelli d’Italia), secondo quanto riferisce una nota, ripresa dall’Ansa.

Manca infatti solo il via libera di Interporto Marche (società che gestisce il polo centrale delle infrastrutture della logistica regionale, insieme a porto e aeroporto) perché vada a buon fine l’insediamento di Amazon nel territorio di Jesi, con un grande hub logistico da oltre 60 mila metri quadrati.

La società Interporto Marche spa è soggetta a direzione e coordinamento della Regione, oltre ad essere partecipata per oltre il 95% dalla Svem, ente interamente controllato dalla Regione.

Come spiegava il Sole 24 Ore lo scorso marzo sul dossier Amazon tutto è in mano alla società Interporto “che non trova l’accordo economico per la cessione a Scannell, general contractor di Amazon, di 27 mila metri quadrati di terreno di sua proprietà, poco più di un terzo di quelli che servono al colosso dell’e-commerce per realizzare l’hub. Su Jesi, gli americani sono pronti a un investimento complessivo di circa 250 milioni e Interporto ne ha chiesti oltre 6 milioni per la cessione dei diritti edificatori e per la concessione di servitù. Una cifra, quest’ultima, giudicata eccessiva dal potenziale acquirente”.

Tutti i dettagli.

L’INVESTIMENTO DEL COLOSSO AMERICANO DELL’E-COMMERCE

Partiamo dal principio. Nel 2020 è emerso l’interesse di Amazon per l’insediamento nel territorio di Jesi, con un grande hub logistico da oltre 60 mila metri quadrati.

In particolare, il gigante dell’e-commerce si starebbe muovendo attraverso una società di investimenti immobiliari americana, la Scannell, che insieme alla Dpa ha presentato a Interporto una manifestazione di interesse per l’acquisto dei diritti edificatori e delle servitù in un’area di 50 ettari.

“L’obiettivo è veder realizzato il mega hub che prevede 5 milioni di oneri di urbanizzazione per il Comune, nel 2024” ricordava questa estate il Resto del Carlino. Si tratterà di un capannone logistico di 60mila metri quadrati coperti, l’hub più grande dell’Italia centrale il quale prevede un investimento di 250 milioni di euro da parte di Amazon.

Inoltre, attraverso la spinta di Amazon, il centro di distribuzione logistica svilupperà posti di lavoro diretti ed indiretti in tutto il territorio marchigiano.

A CHE PUNTO È IL PROGETTO AMAZON NELLE MARCHE

Lo scorso marzo il Ministero della Transizione Ecologica ha comunicato l’esclusione delle procedura di Via (Valutazione impatto ambientale) per l’insediamento della piattaforma e-commerce in zona interporto, e anche la Provincia ha dato il nulla osta alla pratica.

“Ora che è stata notificata la comunicazione della Provincia circa l’esclusione della Via — scriveva il 22 marzo il Comune di Jesi — si è ufficialmente completato l’iter amministrativo di competenza degli enti sovracomunali per l’insediamento di Amazon. “A questo punto il Comune di Jesi è in attesa di poter finalmente adottare la variante, provvedimento che potrà essere portato in Giunta solo con il consenso di tutti i soggetti interessati”.

Manca quindi solo l’assenso definitivo di Interporto Marche, sottolineava l’amministrazione comunale.

COS’È INTERPORTO MARCHE SPA

Interporto Marche SpA è una joint-venture di capitale pubblico-privato costituita con la legge regionale 1 febbraio 1994, n. 6. Come si legge sul sito web, “la società opera con l’obiettivo di favorire lo sviluppo dell’intermodalità nel centro-Italia avvalendosi della concentrazione dei nodi infrastrutturali principali (porto-aeroporto-interporto) in pochi chilometri, in quella che viene definita: la Piattaforma Logistica delle Marche”.

GLI AZIONISTI

La maggioranza del capitale sociale è pubblica — si legge sempre sul sito web — ed appartiene alla Regione Marche. Quest’ultima partecipa indirettamente tramite la Sviluppo Marche Spa (in sigla Svim) sua controllata al 100%. Nella compagine societaria figurano anche Sviluppumbria che esprime la vice presidenza della società; Banca Marche Spa; Banca Popolare di Ancona Spa ed alcuni enti pubblici tra i quali la Provincia di Ancona ed i Comuni di Jesi ed Ancona. Completano la ripartizione delle quote alcune aziende private tra le quali figura anche RFI – Rete Ferroviaria Italiana.

IL RISANAMENTO MESSO A PUNTO L’ANNO SCORSO

Ma la parabola dell’Interporto delle Marche non è stata sempre ascendente. Nel 2021 la Regione ha provveduto infatti al risanamento della società Interporto grazie all’aumento di capitale e a investimenti privati. “Abbiamo salvato un’infrastruttura che era costata 120 milioni di euro ai marchigiani e che oggi è libera di programmare il proprio futuro” dichiarava il presidente della Regione Francesco Acquaroli nel luglio 2021.

“lI risanamento di Interporto è frutto di un intenso lavoro: il primo passo è stato quello di ottenere, dall’Unione europea, il via libera all’aumento di capitale di 8 milioni di euro da parte della Regione Marche. Contestualmente Interporto, in stretta collaborazione con gli uffici regionali, ha approvato il piano di risanamento 2021-2024” spiegava la nota della Regione.

Inoltre, “Il Ministero delle infrastrutture ha finanziato l’ultimo miglio di connessione del porto di Ancona per 99 milioni di euro e ha avviato investimenti di 4,5 milioni di euro per il potenziamento della logistica nell’area di Interporto” ha aggiunto la nota regionale. “Queste azioni hanno già attratto investimenti privati, come Amazon, che intende far diventare l’Interporto il principale polo logistico del sud Europa, con importanti ricadute sul piano occupazionale e di competitività per tutto il territorio” concludeva la nota della Regione Marche.

LA POSIZIONE DELLA SOCIETÀ INTERPORTO DELLE MARCHE

Tornando appunto sul progetto Amazon, come già detto l’ultima parola spetta alla Società interporto, controllata appunto dalla Regione Marche governata dal Presidente Acquaroli (FdI).

Lo scorso luglio si è tenuto l’incontro, alla presenza del sindaco Lorenzo Fiordelmondo, del cda di Interporto Marche presieduto da Massimo Stronati e del consigliere delegato di Scannel International, Nick Deek. Dal tavolo è emersa la comune volontà di procedere speditamente affinché si raggiungano tutte le condizioni utili alla sottoscrizione del contratto tra Interporto Marche e Scannnell per la realizzazione del polo logistico Amazon.

Ma ancora nessuna novità al riguardo e ieri c’è stato l’incontro tra Interporto Marche Spa e il Governatore della Regione Marche Francesco Acquaroli.

“Valorizzare il trasporto intermodale significa dare una spinta allo sviluppo economico dell’intera regione e rappresenta il futuro della mobilità sostenibile” ha dichiarato il Presidente dell’Interporto Marche, Massimo Stronati, a margine dell’incontro con il Governatore.

Secondo Stronati “la presenza di Amazon all’Interporto delle Marche è una necessità assoluta e non più prorogabile per lo sviluppo del tessuto economico. Vogliamo attrarre investimenti in un territorio piegato dalla crisi e dalle calamità naturali e siamo pronti a fare la nostra parte, senza alcun tentennamento. Abbiamo grandi spazi e infrastrutture a disposizione delle attività produttive – ha sottolineato – e un ruolo strategico che ci vede al centro di un sistema logistico fatto dal Porto di Ancona, Aeroporto delle Marche e sistema ferroviario”.

IL SOSTEGNO DEL GOVERNATORE MARCHIGIANO (FDI)

Da parte sua il presidente Acquaroli ha elogiato il Cda di Interporto che ha preso in mano “una situazione complessa. Sono certo che la società abbia fatto tutto quanto era possibile per sgombrare il campo dalle criticità. Quest’investimento rappresenta un volano per l’economia del territorio e per tutte le Marche”.

Dunque tutti i soggetti finora menzionati concordano sull’importanza del progetto Amazon, ma ad oggi ancora non si è conclusa la trattativa.

Back To Top