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Alitalia, ecco come cambierebbero le alleanze internazionali con Lufthansa

Che cosa cambierebbe nelle rotte internazionali se Alitalia si alleasse con Lufthansa abbandonando SkyTeam. L'approfondimento di Luigi Pereira

I cambi di alleanza a livello internazionale sono una costante della storia patria. Il passaggio dalla Triplice Alleanza alla Triplice Intesa o il rovesciamento degli amici e dei nemici dopo la Liberazione del 25 aprile sono pagine di storia.

In maniera più modesta l’ipotesi di una Alitalia a trazione tedesca con Lufthansa in qualche modo ripercorre gli storici rovesciamenti di fronte.

UN PO’ DI STORIA

Dopo la fine dell’alleanza con gli olandesi della Klm, avvenuta in maniera rocambolesca nel 2000 quando la nostra compagnia di bandiera aveva intrapreso un deciso percorso di risanamento sotto la guida di Domenico Cempella, Alitalia decise nel 2001 di sposare la causa francese. Il capoazienda di allora, Francesco Mengozzi, strinse un’alleanza molto stretta con Jean Cyril Spinetta, presidente di Air France. Alitalia entrò così a far parte dell’alleanza globale SkyTeam che dall’altra parte dell’Atlantico aveva – ed ha – come ruolo guida Delta Air Lines. Mengozzi preferì Parigi alla corte di Swissair (che pochi mesi dopo arrivò al default). Paradossalmente fu proprio Mengozzi a concedere agli olandesi di KLM di entrare anche loro nella “squadra del cielo” quando si trovarono in uno stato di crisi finanziaria dovuta alla sconfitta in tribunale contro Alitalia con il conseguente pagamento di una salata penale da 250 milioni di euro. Amsterdam optò allora per un merger con Air France che li introdusse quindi in SkyTeam, operazione che doveva essere però approvata dagli altri membri. Mengozzi nel concedere il via libera commentò “nel business non esiste il rancore”.

FRONTE SKYTEAM

In questi anni Alitalia ha quindi consolidato i suoi rapporti con le compagnie che fanno parte della “squadra del cielo”, oltre a Air France-KLM e Delta anche con Korean Air sull’ala orientale, Aeroflot per il traffico verso la Russia, Aerolinas Argentinas per i voli verso l’America Latina. In totale sono 19 le compagnie che fanno parte di SkyTeam, alleanza ormai guidata nella governance da Atlanta che però non intende svilupparla preferendo costruire rapporti con singole compagnie di joint venture, rilevandone in alcuni vado anche delle quote azionarie (AeroMexico, Latam, Virgin Atlantic).

FRONTE STAR

Se Giuseppe Leogrande, il nuovo commissario straordinario peraltro in bilico, dovesse decidere di aderire alle richieste di Lufthansa (rese note dalla convocazione nelle scorse settimane a Francoforte di cinque giornalisti da parte del Ceo Carsten Spohr) si verificherebbe un clamoroso cambio di scenario. In Europa Alitalia verrebbe inserita nella rete di Lufthansa, delle sue controllate (Swiss, Austrian Airlines, Brussels Airlines) e delle sue alleate (la scandinava SAS, la polacca LOT). Verso gli Usa dovrebbe allearsi con United Airlines che ha suoi hub di riferimento a Chicago, San Francisco, New York Newark (aeroporto che Alitalia al momento non serve volando sul JFK). Verso il Nord America entrerebbe in alleanza anche con Air Canada, mentre sul l’estremo oriente dovrebbe iniziare una relazione commerciale con le carie Thai Airways, Singapore Airlines e la giapponese ANA. Sull’Africa troverebbe una sponda con South African Airways (compagnia in perenne crisi).

MISSIONE AMERICA LATINA

La parte del mondo dove Lufthansa e Star Alliance sono deboli è l’America Latina dove può contare solo sulla portoghese Tap. Qui si trovano in una posizione marginale rispetto al mondo Delta – Air France (Aerolinas e Latam) e a quello di IAG (British Airways, Iberia e Aer Lingus) che ha recentemente annunciato l’accordo per rilevare Air Europa. Una Alitalia tedesca potrebbe quindi trovarsi a sviluppare una vocazione Latina come posizionamento strategico.

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