skip to Main Content

Alitalia, il soccorso Fs, le capriole di Di Maio, il sì forse di easyJet e Delta, il tifo di Calenda per Lufthansa e le turbolenze in arrivo

Ecco le ultime novità su Alitalia. Fatti, parole, commenti, polemiche e scenari

 

Alitalia? Niente fondi dallo Stato, “perché i cittadini non devono tirare fuori un solo euro”, ripeteva mesi fa anche in tv il vicepremier Luigi Di Maio.

Che cosa ha detto oggi il ministro del Lavoro e capo politico del Movimento 5 Stelle? Il Tesoro e le Ferrovie dello Stato potrebbero superare il 50% nella newco per la nuova Alitalia.

Sono le parole pronunciate oggi dal vicepremier all’incontro con i sindacati, secondo quanto riferiscono fonti sindacali ai giornalisti delle agenzie di stampa.

Il ministro avrebbe spiegato che la partecipazione di Mef e Fs è garanzia per l’operazione e per la tutela ed i diritti dei lavoratori e comunque ciò non esclude altre partecipazioni di società pubbliche e private.

Il ruolo dello Stato potrebbe non finire qui. Anche la Cassa depositi e prestiti, controllata dal Tesoro, potrebbe avere un ruolo in Alitalia.

Cdp è disponibile per Alitalia e può servire per finanziamento acquisto o leasing velivoli. Ma se il nuovo soggetto troverà condizioni di finanziamento migliori allora non servirà, ha detto Di Maio al tavolo su Alitalia secondo quanto riferiscono fonti sindacali.

Il dossier Alitalia, dunque, già da ieri sera, quando si è riunito il cda di Ferrovie, fa due passi avanti.

A Palazzo Chigi un vertice tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il vice presidente Luigi Di Maio e il ministro dell’Economia Giovanni Tria accende il disco verde all’ingresso dello Stato.

Mentre il consiglio di amministrazione di Ferrovie Italiane (controllate dal Tesoro) delimita il campo per lo scatto finale indicando espressamente la compagnia americana e la low cost inglese come le prescelte per “avviare una trattativa al fine di proseguire nella definizione degli elementi portanti del piano della nuova Alitalia”.

La trattativa di Alitalia si stringe su Delta Airline ed easyJet, dunque. Il progetto iniziale di Delta di entrare nella newco insieme ad Air France-Klm (con un 20% ciascuna) eèsfumato la scorsa settimana dopo che i franco-olandesi si sono sfilati sulla scia delle tensioni tra Italia e Francia. Di li’ la scelta di coinvolgere la low cost inglese che in questi mesi ha sempre confermato il proprio interesse.

Il progetto di Delta, sempre considerato in pole position, punterebbe ad un’Alitalia un po’ più piccola, con una riduzione degli aeromobili da 118 a 110 e una forza lavoro di 9-10 mila lavoratori (e conseguenti 2-3 mila esuberi).

L’intenzione degli americani sarebbe di entrare nella newco con il 20%, affiancati da easyJet con un altro 20%. “Delta conferma di aver presentato una lettera di interesse generale e non vincolante a Ferrovie dello Stato per valutare una sorta di consorzio in una futura Alitalia insieme ad EasyJet”. Lo afferma la compagnia americana interpellata dall’Ansa, precisando che “le trattative restano in corso e si stanno valutando varie opzioni”. “Alitalia – ribadisce quindi Delta – è un partner di lunga data di Delta, con cui e’ parte della nostra joint venture transatlantica con Air France e Klm”.

Il governo, invece, potrebbe convertire in equity il prestito ponte e, secondo le indicazioni emerse nei giorni scorsi, potrebbe alla fine avere una quota tra il 14 e il 15%, una partecipazione analoga a quella che il governo francese ha in Air France. Nella compagine, insieme a Fs e al Ministero dell’economia, si sta lavorando anche a coinvolgere altre partecipate pubbliche, tra cui si ipotizza Poste.

Lufthansa, anche se non ha mai presentato un’offerta formale, è rispuntata più volte in questi mesi, sia con esplicite dichiarazioni di interesse, sia tirata in ballo dalla politica (soprattutto dalla Lega): nel progetto tedesco 3 mila esuberi, una flotta ridimensionata a 70 aerei, ma soprattutto l’indisponibilità a sedersi accanto al Governo italiano.

ECCO COMMENTI E REAZIONI

 

Back To Top