skip to Main Content

Air Italy

Air Italy. La lettera Scaramella

Ritengo sia necessario ricordare i fatti rispetto alla ricostruzione fatta con l’articolo da Voi pubblicato. Sono stato AD di Meridiana da gennaio 2013 a novembre 2014: attribuire a me la causa di un fallimento dichiarato invece dall’azienda nel 2020 (sei anni dopo), dopo che ci sono stati quattro diversi amministratori delegati e ben due cambi…

Ritengo sia necessario ricordare i fatti rispetto alla ricostruzione fatta con l’articolo da Voi pubblicato.

Sono stato AD di Meridiana da gennaio 2013 a novembre 2014: attribuire a me la causa di un fallimento dichiarato invece dall’azienda nel 2020 (sei anni dopo), dopo che ci sono stati quattro diversi amministratori delegati e ben due cambi dell’assetto azionario e di controllo è evidentemente inaccettabile. Per la precisione, ho ricevuto le deleghe gestionali dell’azienda nel gennaio 2013, con perdite nette di €100m registrate nel 2012 e dopo che le precedenti gestioni avevano registrato continue ed ingenti perdite fin dal momento della incauta operazione di acquisizione di Eurofly, operazione che fui appunto chiamato e rivedere. Dopo soli 9 mesi ho portato l’azienda a un ebitda in equilibrio con perdite operative radicalmente ridotte sia il primo (2013) che il secondo anno (2014) della mia gestione. In quell’anno peraltro il carburante costava oltre 90$ al barile (oggi è a 57$) e Meridiana attraversava una profonda crisi sindacale, avendo annunciato un piano di 1000 esuberi, ciò in quanto l’azienda volava con 28 aerei mentre aveva equipaggi (tutti assunti dalle precedenti gestioni) per 60 aerei.

Nel novembre 2014 mi sono dimesso dal ruolo di AD di Meridiana e di Air Italy, da direttore aviation del fondo Akfed e dai consigli di amministrazioni delle aziende controllate dal fondo, per motivi personali ed anche perché l’azionista Akfed aveva deciso di non dar seguito all’investimento nel piano di rinnovo della flotta che era stato invece precedentemente approvato con il mio piano industriale. Non potendo dar seguito interamente al piano che avevo predisposto ho ritenuto che non ci fossero gli estremi per completare il risanamento aziendale e mi sono dimesso. Le perdite nette del 2014 – a cui fa riferimento l’estensore dell’articolo – includono una svalutazione straordinaria della flotta (gli MD80 di meridiana) di oltre €100m e di altre voci una-tantum, che evidentemente il consiglio di amministrazione di Meridiana, in assenza di un piano di rinnovo flotta ritenne necessario; tale svalutazione straordinaria è evidentemente stato decisa dopo la mia uscita ed è ad essa che vanno attribuite le perdite nette una tantum di quell’anno. Un volta assorbito l’effetto della svalutazione straordinaria ed una tantum, l’azienda ha chiuso l’anno successivo con perdite operative ben più contenute avendo beneficiato della ristrutturazione operata nella mia gestione. A partire poi dall’ingresso dei nuovi soci le cose sono andate diversamente.

Ritengo peraltro necessario sottolineare che sotto la mia gestione si è registrato il record storico di profittabilità dell’azienda, nella stagione estiva 2013, e che l’unico anno – degli ultimi 15 – in cui Meridiana ha registrato un incremento dei passeggeri trasportati e della puntualità è stato il 2013, che è anche l’unico anno interamente gestito dal sottoscritto. Rivendico pertanto la correttezza, trasparenza e bontà di tutte le scelte manageriali che ho effettuato ed è per questo motivo che l’articolo non è solo volutamente parziale e gravemente impreciso, ma soprattutto diffamatorio.

Il corretto operato della mia gestione è stato persino sottolineato dal Giudice di Tempio Pausania che nell’argomentare alcune delle numerose motivazioni di archiviazione per insussistenza relative a presunti reati per i quali ero stato denunciato dalle organizzazioni sindacali, ha appunto sottolineato – la totale insussistenza dei fatti contestati e la natura pretestuosa di tutte le denunce – come l’unica possibilità di recupero economico finanziario dell’azienda si era avuta sotto la mia gestione.

Quanto alle affermazioni sulla mia nomina a Presidente di Enav avvenuta nel 2017 sono diffamatorie, si lascia intendere di una mia presunta incompetenza ed inadeguatezza, mentre invece le mie competenze sono state valutate e certificate non solo da primari head hunter coinvolti nel processo ma anche dalle strutture tecniche del Ministero dell’economia ed ovviamente dall’assemblea dei soci di Enav (pubblici e privati) che votarono la mia nomina con oltre il 99% dei voti, benché l’azionista governo avesse solo il 53% delle quote azionarie.

I commenti relativi alla asserita inadeguatezza del piano industriale per Alitalia che l’azienda per la quale lavoro ha contribuito a sviluppare per conto di FS ed in collaborazione con gli altri possibili soci, sono privi di argomentazione. Il Sig. Intrieri non può aver avuto accesso ad un documento strettamente confidenziale, redatto ad uso esclusivo del CDA di FS, quindi offre dei commenti basati su supposizioni e non su fatti reali. Ritengo inoltre che tali considerazioni spetterebbero se del caso al CDA di FS che tale piano ha analizzato in dettaglio ed approvato, salvo poi verificare che le condizioni poste per dare avvio all’operazione Alitalia, e non inerenti il piano industriale, non erano interamente soddisfatte.

Detto infine che non ho mai incontrato il sig. Intrieri, che conosco peraltro solo per aver letto sulla stampa delle vicende (penali) che lo riguardano, preciso che lo stesso non mi ha mai contattato al fine di verificare la veridicità delle sue affermazioni, né tali verifiche sono state fatte da altri esponenti di Start Magazine.

Roberto Scaramella

Back To Top