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Pillola Depressione Post Partum

Zurzuvae, la pillola contro la depressione post partum approvata dalla Fda

Come funziona, che effetti ha e perché non è una panacea la pillola a base di zuranolone prodotta da Biogen e Sage Therapeutics per combattere la depressione post partum? Tutti i dettagli

 

Per il ministero della Salute italiano sono tra il 7 e il 12% le donne colpite da depressione post partum, i Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) statunitensi parlano di una su 8 e altri studi stimano che colpisca fino al 20% delle neomamme.

Questi numeri sono la dimostrazione che non è possibile conoscere esattamente quante donne soffrono di un disturbo che spesso non viene nemmeno riconosciuto o curato, ma che è molto più comune di quanto si pensi. Ora, però, la Food and Drug Administration (Fda) ha approvato Zurzuvae, una pillola a base di zuranolone prodotta da Biogen e Sage Therapeutics per combattere la depressione post partum.

Gli esperti, tuttavia, suggeriscono alle pazienti che provano questa condizione di considerare comunque un percorso di psicoterapia.

PERCHÉ È IMPORTANTE CURARE LA DEPRESSIONE POST PARTUM

“La depressione post partum è una condizione grave e potenzialmente pericolosa per la vita, in cui le donne provano tristezza, senso di colpa, inutilità e persino, nei casi più gravi, pensieri di fare del male a sé stesse o al proprio bambino. Inoltre, poiché la depressione post partum può interrompere il legame tra madre e bambino, può anche avere conseguenze sullo sviluppo fisico ed emotivo del neonato”, ha detto Tiffany R. Farchione, direttrice della divisione di Psichiatria del Centro di valutazione e ricerca sui farmaci della Fda.

LE INDICAZIONI DELLA FDA

L’unico altro trattamento farmacologico approvato finora dalla Fda (il brexanolone, commercializzato con il nome di Zulresso) era disponibile solo come iniezione endovenosa somministrata da un operatore sanitario in alcune strutture sanitarie. Zurzuvae, invece, è una pillola da assumere una volta al giorno per 14 giorni.

La Fda ha inoltre precisato che lo zuranolone può avere un impatto sulla capacità di guidare e di svolgere altre attività potenzialmente pericolose. Gli effetti collaterali più comuni includono sonnolenza, vertigini, diarrea, affaticamento, raffreddore e infezione del tratto urinario. L’agenzia ha inoltre dichiarato che può causare pensieri e comportamenti suicidi.

UNA POTENZIALE CAUSA DELLA DEPRESSIONE POST PARTUM

Sia il brexanolone che lo zuranolone sono versioni di una sostanza naturalmente presente nell’organismo chiamata allopregnanolone, uno steroide neuroattivo che è un metabolita dell’ormone progesterone. I livelli di allopregnanolone, come ricorda la Cnn, possono aumentare notevolmente durante la gravidanza e poi diminuire bruscamente dopo il parto, contribuendo potenzialmente alla depressione post partum.

Un recente studio di fase 3, pubblicato sull’American Journal of Psychiatry, ha infatti rilevato che, il giorno successivo al completamento del trattamento di 14 giorni con zuranolone, il 57% delle donne con depressione post partum che aveva partecipato al trial ha registrato un miglioramento dei sintomi pari o superiore al 50%, rispetto al 38% di quelle che hanno assunto un placebo.

ALCUNI DUBBI

Sebbene l’approvazione di una pillola per curare la depressione post partum rappresenti una pietra miliare per la scienza, alcuni esperti di salute mentale materna nutrono delle preoccupazioni sia perché il farmaco è stato testato principalmente su donne affette da grave depressione post partum, e non lieve o moderata, sia perché le pazienti dovrebbero comunque considerare un percorso di psicoterapia.

“C’è il timore che questo farmaco venga usato per tutti. Mentre per le persone con depressione lieve o moderata, la procedura standard è iniziare con la psicoterapia e altri cambiamenti comportamentali e di stile di vita”, ha spiegato Catherine Monk, capo della divisione di salute mentale femminile in Ostetricia e Ginecologia presso il Vagelos College of Physicians and Surgeons della Columbia University. Monk ha aggiunto che la pillola non dovrebbe essere la prima risposta per le pazienti con depressione post partum lieve o moderata.

Inoltre, per Judite Blanc, assistente alla cattedra di psichiatria e scienze comportamentali presso la Miller School of Medicine dell’Università di Miami, poiché l’effetto del farmaco riportato nello studio è stato seguito solo nei 45 giorni successivi al trattamento tra le neomamme che non allattano al seno, sono necessari “ulteriori studi per valutare l’impatto a lungo termine dello zuranolone, anche tra le madri che allattano al seno, così come l’interazione paziente-bambino”.

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