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Moderna Bambini

Vaccino anti Covid per i bambini? I dubbi e le risposte degli esperti

Negli Stati Uniti è già realtà: i bambini dai 5 agli 11 anni potranno ricevere il vaccino di Pfizer e probabilmente anche l’Europa andrà in questa direzione. Ecco cosa dicono gli esperti

 

Era quasi scritto, ma con il via libera dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc), che arriva dopo l’autorizzazione della Food and Drug Administration (Fda), è ufficiale: negli Stati Uniti, anche ai bambini dai 5 agli 11 anni potrà essere somministrato il vaccino anti Covid di Pfizer/BioNTech.

Gli Stati Uniti dunque saranno il primo Paese occidentale a immunizzare i più piccoli, aggiungendosi ad altre nazioni quali Israele, Cuba, Cambogia, Cina, Emirati Arabi Uniti e Venezuela.

L’ANNUNCIO DI BIDEN

“Oggi, abbiamo raggiunto un punto di svolta nella nostra battaglia contro il Covid: l’autorizzazione di un vaccino sicuro ed efficace per i bambini dai 5 agli 11 anni permetterà ai genitori di porre fine a mesi di ansiosa preoccupazione per i loro figli, e di ridurre la misura in cui i bambini diffondono il virus ad altri. È un importante passo avanti per la nostra nazione nella lotta per sconfiggere il virus”. Così il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha accolto la decisione delle authority sanitarie Usa.

L’EUROPA SEGUIRÀ GLI STATES?

Come Start scriveva già qualche giorno fa e come anche il professor Giuseppe Remuzzi ha ricordato, l’autorizzazione all’uso del vaccino Pfizer tra i bambini significa che nei prossimi mesi potrebbero essere vaccinati circa 28 milioni di bambini che vivono negli Stati Uniti – in Europa si tratterebbe di 37 milioni e in Italia di poco più di 3 milioni.

Secondo Remuzzi – direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS – non passerà molto tempo prima che l’Agenzia europea per i medicinali (Ema) prenda la stessa decisione della Fda e che l’Aifa faccia altrettanto.

I bambini che verranno immunizzati riceveranno un terzo (10 microgrammi) della dose somministrata agli adulti, con due iniezioni a distanza di tre settimane.

I DATI

I più scettici potrebbero pensare che non è il caso di vaccinare i bambini dato che si ammalano di meno, ma guardare ai numeri ci può chiarire la situazione.

Remuzzi, direttore dell’Istituto Mario Negri, ha fatto notare che “negli Stati Uniti solo nell’ultima settimana di settembre sono stati registrati 170 mila contagi pediatrici, mentre dall’inizio della pandemia i bambini positivi al coronavirus sono stati quasi sei milioni con 520 morti (di questi 143 avevano tra i cinque e gli undici anni), da noi i casi confermati fino al 15 settembre nella popolazione 0-19 anni sono stati 741.356, con 33 morti”.

PERCHÉ VACCINARE I BAMBINI?

Ma non finisce qui. “Se un bambino si ammala di Covid-19 – ha aggiunto Remuzzi sul Corriere della Sera – può contrarre, anche se raramente, la sindrome infiammatoria multisistemica che provoca un danno al cuore, ai polmoni, al cervello, ai reni e ad altri organi, è una malattia difficile da curare e lascia strascichi anche molto spiacevoli. Dall’inizio della pandemia di questi casi ne sono stati registrati solo negli Stati Uniti 5.200, da noi fra i 200 e i 300 ma potrebbero essere di più”.

Oltre a prevenire la possibilità che un bambino contraendo il virus incorra in una patologia più grave, la vaccinazione degli under 12 evita anche che l’infezione si diffonda sia tra gli stessi bambini che tra gli adulti che vi sono in contatto.

“Nel decidere se vaccinare o no i bambini – ha proseguito l’esperto – dobbiamo considerare che laddove il virus circola più o meno liberamente, come in Brasile o in Indonesia, muoiono di Covid-19 bambini anche molto piccoli (in Brasile sono stati 1.000 su più di 500 mila morti totali). In quei Paesi per le mamme immunizzare i bambini è un’assoluta priorità, farebbero qualunque cosa pur di riuscire a vaccinarli”.

È SICURO VACCINARE I BAMBINI?

Molti genitori però si interrogano sulla sicurezza del vaccino e anche qui a dimostrare che i benefici superano di gran lunga i rischi ci sono i dati.

Qualche giorno fa Pfizer ha pubblicato i suoi dati sui bambini tra i 5 e gli 11 anni. La sperimentazione, che è stata condotta su 2.250 minorenni, ha dimostrato che il vaccino in quella fascia di età si è rivelato efficace nel prevenire la malattia nel 90,7% dei casi.

Gli effetti collaterali, hanno fatto sapere gli esperti, tendono a essere lievi e simili a quelli osservati nei giovani: fastidio nel sito di iniezione, stanchezza, un po’ di febbre, “ma non certo in tutti i bambini, molti non hanno proprio niente”, ha sottolineato Remuzzi.

E IL RISCHIO DI MIOCARDITE?

“2.250 bambini saranno pochi ma nessuno di loro ha avuto la miocardite”, ha rassicurato il Professore che ha anche ammesso che quando verranno vaccinati milioni di bambini non è detto che non si verifichino casi, ma osservando quanto accaduto negli adolescenti “sono comunque forme che si risolvono in poco tempo e molto rare”. Per capire l’entità di cui stiamo parlando, “è come se in uno stadio con 100 mila persone vaccinate ce ne fossero da 2 a 5 con la miocardite”.

Inoltre, è importante ricordare che i casi di miocardite che si manifestano in seguito al Covid “sono molti di più e molto più gravi di quelli registrati in seguito al vaccino”.

La conclusione, quindi, ha dichiarato Remuzzi, “è sempre la stessa: i benefici del vaccinarsi superano di gran lunga i rischi, anche se sono io il primo ad ammettere che per chi soffre di una complicanza da vaccino, specialmente se ‘grave’, non è una grande consolazione sapere che gli altri invece sono stati bene”.

SI PUÒ FARE IL VACCINO ANTI COVID INSIEME AD ALTRI VACCINI?

“Assolutamente sì”. L’esperto ha rassicurato anche su questo aspetto. Non ci sono infatti controindicazioni in merito alla combinazione di vaccino anti Covid e altri vaccini normalmente prescritti ai bambini.

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