skip to Main Content

Settore Farmaceutico

Tutti i numeri del settore farmaceutico italiano. Report

Farmindustria snocciola tutti i dati del settore farmaceutico: 49 miliardi di euro di produzione nel 2022, 47,6 miliardi di export, 20.000 farmaci in sviluppo, l’indotto totale è pari a circa il 2% del PIL

 

La farmaceutica è un settore in piena espansione e i numeri sono lì a dimostrarlo: 49 miliardi di euro di produzione nel 2022, di cui 47,6 miliardi di export (+ 176% in 10 anni), 3,3 miliardi investiti in produzione e R&S, 68.600 addetti, di cui le donne rappresentano il 44% del totale. Questi sono i dati emersi nell’ambito dell’assemblea di Farmindustria che si è svolta a Roma presso l’Auditorium della Conciliazione.  “L’Italia è ormai protagonista in Europa. Anche con l’industria farmaceutica”, afferma Marcello Cattani, Presidente di Farmindustria. All’Assemblea hanno partecipato il Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, il Ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR, Raffaele Fitto, il Presidente Regione Campania, Vincenzo De Luca, il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, e il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Gli interventi sono stati moderati dall’editorialista del Corriere della Sera Antonio Polito.

FARMINDUSTRIA: MIGLIORA LA QUALITÀ DELLA VITA DEI CITTADINI MALATI

Nel corso dell’Assemblea sono stati snocciolati i risultati raggiunti dal settore in relazione alla qualità della vita dei cittadini. “Rispondiamo alla domanda di salute con la nostra innovazione molto diversificata, che usa nuove piattaforme per la ricerca, e ha permesso di arrivare al record storico di oltre 20.000 farmaci in sviluppo nel mondo, tra cui molti medicinali e vaccini innovativi”, riprende Marcello Cattani, Presidente di Farmindustria. Rispetto a dieci anni fa le persone che sopravvivono dopo una diagnosi di tumore sono 1 milione in più e oggi due persone su tre alle quali viene diagnosticato un cancro sopravvivono dopo cinque anni, 30 anni fa erano solo una su tre e l’83% di questo progresso si deve ai nuovi farmaci. Negli ultimi 20 anni è diminuita la mortalità del 28% e per le patologie croniche del 41%. Migliora anche il contrasto a malattie gravi, come l’Epatite C: le persone curate con farmaci innovativi contro l’epatite C, e quindi guarite, sono 260 mila. A questo si aggiunge che le vaccinazioni hanno permesso di eradicare malattie e di controllarne altre, i farmaci orfani disponibili sono passati da 7 nel 2007 a più di 120, gli antibiotici innovativi consentono di contrastare le infezioni resistenti e che le Terapie avanzate hanno permesso tanti trattamenti in più per patologie acute e croniche.

IL CONTRIBUTO DEL SETTORE FARMACEUTICO È PARI AL 2% DEL PIL

“Il contributo della farmaceutica diretto e con l’indotto totale è pari a circa il 2% del PIL. Con misure a favore degli investimenti, nel giro dei prossimi 5 anni si potranno centrare obiettivi altrettanto ambiziosi: contribuire all’incremento del PIL fino all’1%, aumentando l’occupazione di 20.000 addetti diretti e indiretti”, ha detto il Presidente Marcello Cattani. Tra il 2023 e il 2028 gli investimenti raggiungeranno i 1.600 miliardi di dollari a livello globale. L’Italia ha specializzazioni nei farmaci biotecnologici e di sintesi chimica, nelle terapie avanzate, nelle malattie rare, nei vaccini e nei plasmaderivati. Tuttavia, come è emerso nel corso dell’Assemblea, il nostro Paese deve crescere e recuperare velocemente il gap competitivo con altri Paesi. “L’industria farmaceutica è strategica perché risponde a esigenze di salute, crescita, sicurezza nazionale ed efficienza della spesa pubblica, evitando costi nelle altre prestazioni sanitarie e di welfare. L’industria farmaceutica made in Italy è un patrimonio di sviluppo -che deve essere considerato tale nei progetti di nuove politiche industriali – per il Paese e i territori”. Inoltre, nel nostro paese l’industria farmaceutica è il primo settore per Open Innovation/Network Innovation.

L’EUROPA DEVE RECUPERARE TERRENO RISPETTO A USA E CINA

Non è solo l’Italia a dover fare di più. “L’Europa deve invertire una tendenza che da 20 anni la vede perdere quote mondiali di investimenti rispetto a USA e Cina che invece guadagnano terreno – ha aggiunto Cattani -. In più oggi c’è la forte concorrenza anche di Paesi emergenti, come Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Singapore che mettono sul piatto misure molto attrattive. Una concorrenza alla quale l’Italia e l’Europa devono rispondere come Nazione e come continente. Nella competizione mondiale abbiamo bisogno di più Europa nel mondo e più Italia in Europa per attrarre investimenti, innovazione, mettere in sicurezza e ricostruire filiere strategiche e diminuire la dipendenza di principi attivi e intermedi dall’estero”. I suggerimenti che arrivano da Farmindustria sono: rivedere la proposta di revisione della legislazione farmaceutica europea, rivedere la normativa il meccanismo del payback e “includere già dal 2023 i farmaci a innovatività condizionata nel fondo innovazione”. La proposta della legislazione farmaceutica europea, secondo Farmindustria, indebolisce la proprietà intellettuale, riduce la data protection da 8 a 6 anni e l’esclusiva di mercato per i farmaci orfani da 10 a 9. “Obiettivi che possono essere raggiunti anche con un rapido completamento della riforma dell’Agenzia italiana del Farmaco (AIFA), che consentirà di modernizzare le valutazioni delle terapie basate sul valore per migliorare ulteriormente la disponibilità e per gestire la spesa in modo compatibile con la presenza industriale”.

SETTORE FARMACEUTICO: L’OCCUPAZIONE CRESCIUTA DEL 9% IN 5 ANNI

Il tasso di occupazione nel settore è migliorato, in particolar modo l’occupazione di qualità cresciuta del 9% in 5 anni (90% di laureati e diplomati), soprattutto tra i giovani (+16%) e le donne (+13%) che raggiungono il 44% della forza lavoro e arrivano al 53% nella R&S. Le aziende farmaceutiche hanno lavorato anche per implementare nuovi strumenti di welfare/wellbeing con la finalità di incidere sulla conciliazione vita-lavoro e sostenere la genitorialità. Le misure più rilevanti sono:

  • smartworking: oltre il 91% delle imprese lo applica da anni insieme al part-time, alla flessibilità oraria in ingresso/uscita, e a permessi retribuiti per visite mediche aggiuntivi al CCNL;
  • il 100% degli addetti è coperto da previdenza e assistenza sanitaria integrativa;
  • il 73% fruisce di servizi di istruzione e assistenza;
  • il 43% può beneficiare di forme di assistenza per familiari anziani o non autosufficienti.

LE MISURE A SOSTEGNO DELLE LAVORATRICI E DELLA NATALITÀ DELLE AZIENDE DEL SETTORE FARMACEUTICO

Se il dibattito politico nazionale sta mettendo al centro il tema della denatalità, piaga dalla quale è afflitto il nostro paese, il settore farmaceutico registra un numero di dipendenti con figli superiore del 45% rispetto alla media nazionale. Non è un caso se il 47% delle imprese del settore offre congedi e aspettative di maternità più lunghi rispetto alla legge e al CCNL, il 58% asili nido/rimborsi spese per istruzione e assistenza domestica, il 55% campagne di screening, prevenzione, vaccinazione, check-up e per il benessere psico-fisico e il 59% counseling psicologico post-gravidanza.

LE AZIENDE DEL SETTORE FARMACEUTICO HANNO RIDOTTO I CONSUMI ENERGETICI DEL 37%

Il welfare non è l’unico settore nel quale è impegnata l’industria farmaceutica italiana. In dieci anni le aziende farmaceutiche hanno ridotto i consumi energetici del 37% e considerando quelli rilevanti per le emissioni atmosferiche del 34% e la quasi totalità delle aziende è dotata di sistemi di monitoraggio dell’impatto ambientale con indicatori specifici. Gli investimenti in protezione per l’ambiente per addetto sono pari al 180% della media nazionale, dato che sale al 200% per quelli in tecnologie destinate alla prevenzione dell’inquinamento. In materia di riduzione dei rifiuti l’88% delle aziende prevede di ridurli nei prossimi tre/cinque anni, e il 55% è già impegnato nella riduzione o nell’eliminazione dell’uso della plastica in ogni fase del processo produttivo.

Back To Top