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Moderna Merck Melanoma

Tutte le novità sul vaccino Moderna anti Covid

Via libera della Food and Drug Administration (Fda) americana al vaccino di Moderna contro Covid-19. Tutti i dettagli sul vaccino, come funziona e come sarà distribuito anche in Europa.

Via libera della Food and Drug Administration (Fda) americana al vaccino di Moderna contro Covid-19. L’ok della Fda vuol dire che il vaccino può essere distribuito negli Stati Uniti a chi ha oltre 18 anni, si legge nella nota dell’ente governativo.

LA DECISIONE DELLA FDA SUL VACCINO DI MODERNA

“Con l’approvazione di due vaccini, la Fda ha compiuto un altro passo cruciale nella lotta alla pandemia globale”, afferma il commissario Stephen Hahn della Fda. “Tramite il processo di revisione trasparente e scientifico, due vaccini sono stati approvati in modo veloce nel rispetto di standard di sicurezza rigorosi”, aggiunge.

LA NOVITA’ DEL VACCINO DI MODERNA

«Abbiamo visto, nell’ambito del nostro studio clinico, che dopo la prima iniezione la possibilità di trasmettere agli altri il Covid si è ridotta dei due terzi rispetto a chi ha ricevuto il placebo. Ma dobbiamo verificarlo anche dopo la seconda iniezione, che si fa circa un mese dopo», ha sottolineato oggi al quotidiano La Stampa l’italiano Andrea Carfi, responsabile della ricerca sui vaccini di Moderna.

COME SI MUOVONO L’EUROPA E L’ITALIA

L’Europa e l’Italia provano a irrobustire la campagna con più dosi del vaccino anti Covid di Moderna che ha appena incassato il via libera della Fda americana e riceverà presumibilmente il sì dell’Ema il prossimo 6 gennaio: Bruxelles ne ha opzionate altre 80 milioni di dosi dopo le prime 80, 10,8 milioni in più andranno all’Italia per vaccinare quasi 6 milioni di italiani (serve una doppia iniezione).

LE DOSI

Con il vantaggio che le dosi di questo vaccino potrà essere distribuito a 2-8 gradi per 30 giorni facilitando la logistica (quello Pfizer va conservato a -75 gradi), ha sottolineato il Sole 24 Ore: “Più dosi dunque in arrivo da Moderna anche per provare a coprire i “buchi” di altri vaccini che ritardano: quello di Sanofi non arriverà prima del 2022 invece che a fine 2021 mentre quello di Astrazeneca potrebbe conquistare il via libera solo a inizio 2021”.

GLI ALTRI VACCINI

L’altra notizia di ieri è l’accelerazione di un altro vaccino atteso: quello di Johnson & Johnson che ha completato l’arruolamento dei partecipanti, circa 45mila, per la terza fase di sperimentazione del suo vaccino che tra l’altro necessita di una sola dose. Ieri l’azienda ha confermato che se tutto filerà liscio chiederà l’autorizzazione d’emergenza alla Fda americana già a febbraio. Quello dell’Ema potrebbe seguire subito dopo: di questo vaccino l’Europa ne ha prenotate 200 milioni di dosi (27 milioni per l’Italia).

LA SINTESI DEL SOLE 24 ORE

Sintesi del Sole 24 Ore: “Saranno come detto 9750 i primi italiani a vaccinarsi il 27 dicembre. Le dosi arriveranno all’ospedale Spallanzani di Roma e da lì partirà la distribuzione simbolica in tutta Italia in modo che nello stesso giorno si potranno somministrare i vaccini in tutte le regioni. Il giorno della vigila di Natale le dosi del vaccino – ha fatto sapere ieri il commissario all’emergenza Domenico Arcuri – partiranno dalla fabbrica della Pfizer, il 26 arriveranno allo Spallanzani e da qui, il giorno dopo, raggiungeranno i punti di somministrazione nelle Regioni. Ad avere il maggior numero di dosi per la prima somministrazione simbolica sarà dunque la Lombardia, con 1.620 dosi, seguita dall’Emilia Romagna (975), dal Lazio (955), dal Piemonte (910) e dal Veneto (875)”.

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MODERNA, CHI FINANZIA LA SOCIETA’ USA DEL VACCINO ANTI COVID

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ESTRATTO DELL’INTERVISTA DE LA STAMPA A CARFI (MODERNA)

Intervista a Andrea Carfi, 50 anni, siciliano di Vittoria, chimico e biologo di formazione, ha studiato a Pavia, in Francia e nel Regno Unito. Ha lavorato nel laboratorio Irbm/Merck di Pomezia e poi alla Novartis, prima di sbarcare a Moderna dove è responsabile della ricerca sui vaccini.

Il vaccino di Moderna garantisce contro la trasmissione della malattia?

«Abbiamo visto, nell’ambito del nostro studio clinico, che dopo la prima iniezione la possibilità di trasmettere agli altri il Covid si è ridotta dei due terzi rispetto a chi ha ricevuto il placebo. Ma dobbiamo verificarlo anche dopo la seconda iniezione, che si fa circa un mese dopo».

Qual è la differenza principale tra il vostro vaccino e quello di Pfizer-BioNTech?

«Entrambi sono basati sulla stessa tecnologia, a Rna messaggero. Il nostro può essere conservato per sei mesi a -20 gradi centigradi (in un freezer), per un mese fra 2 e 8 gradi (un semplice frigorifero) e a temperatura ambiente per 12 ore. È un vantaggio per la distribuzione (il vaccino Pfizer-BioNTech deve essere mantenuto a una temperatura tra -70 e -80 gradi, ndr)».

La durata del vaccino Moderna?

«Almeno un anno e oltre, sulla base dei dati di cui siamo in possesso ora».

Il timore è che il virus muti sensibilmente…

«Notiamo cambiamenti nelle sequenze, nelle proteine del virus. Ma sono meno frequenti che per l’influenza. Il vaccino funziona anche con le nuove varianti del virus del Covid. La nostra tecnologia, comunque, è tale che, se bisogna concepire un nuovo vaccino, lo possiamo fare relativamente in fretta».

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