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Covid Cancro

Time To Act: Covid non deve fermare la lotta contro il cancro

Chi c'era e che cosa si è detto a Time To Act, convegno organizzato dall’European Cancer Organisation. L'articolo di Cristina D'Amicis

 

Il Covid ha bloccato le cure oncologiche, interrompendo le diagnosi e allungando i tempi di cura. A causa dell’emergenza epidemiologica non sono stati diagnosticati oltre un milione di casi di cancro in Europa mentre un malato ogni cinque non sta ricevendo le cure chirurgiche e chemioterapiche necessarie per combattere la malattia.

Questi i temi principali di Time To Act, convegno organizzato dall’European Cancer Organisation il 17 giugno 2021. Interverranno al lancio virtuale della campagna Time To Act il presidente dell’Europea Cancer Organisation, Matti Aapro, il presidente del Parlamento europeo, David Maria Sassoli, il ministro della Salute, Roberto Speranza, il presidente della Eu Cancer mission, Walter Ricciardi.

Oltre all’impatto Covid sui servizi oncologici ci sarà una sessione dedicata ai pazienti con una prospettiva italiana ed una europea e una sessione dedicata al personale sanitario oncologico. Infine, si parlerà di impegno politico nella lotta contro il cancro.

Continuare le cure contro il cancro è importante, anche durante la pandemia, perché il tumore non lascia scampo se non curato o se la diagnosi non è precoce. Secondo la European Cancer Organisation se non agiamo ora il Covid-19 causerà senza dubbio un’epidemia di Cancro nel futuro.

Si parla addirittura di regresso oncologico causa Covid dovuto alle molte lacune presenti nel nostro sistema sanitario indebolito negli anni dai vari tagli ai budget. Grazie agli aiuti europei del Recovery Fund, però, abbiamo l’opportunità di re-immaginare i servizi oncologici, ricostruirli meglio ed in maniera più intelligente con l’obiettivo di rendere le cure oncologiche una parte fondamentale della politica sanitaria in Europa.

Quale impatto ha avuto il Covid sui servizi oncologici?

Da marzo 2020 ad oggi circa 100 milioni di servizi di screening non sono stati effettuati in Europa a causa della pandemia portando ad un regresso importante di diagnosi dicCancro.

Per colmare questo gap serve innovazione tecnologica al fine di supportare il personale sanitario nella fase post-pandemica, considerando che medici ed infermieri in prima linea sono stremati dalla lotta al Covid e non possono sostenere questo sforzo ancora per molto. Bisogna supportare il personale sanitario che spesso soffre di depressione e burnout e rinforzarlo affinché i servizi oncologici possano continuare a salvare vite.

“I malati oncologici hanno pagato un prezzo altissimo a causa del Covid – dichiara la parlamentare europea Alessandra Moretti (Pd) -. Dobbiamo invertire la tendenza: è il momento di agire. Il Cancro purtroppo non aspetta, continua a colpire le persone come prima, con la differenza che registriamo un numero inaccettabile di mancate diagnosi. Una diagnosi mancata significa un malato di Cancro che poteva essere salvato e forse non lo sarà. È responsabilità di tutti farsi carico di queste persone”, conclude la Moretti invitando le persone a non rimandare gli appuntamenti per gli screening e a vaccinarsi contro il Papilloma Virus.

Solo in Italia nel 2020 si sono registrati 30mila morti in più, un milione di ricoveri in meno negli ospedali, 52 milioni di visite specialistiche mancate, osserva il parlamentare europeo, Pietro Fiocchi (Conservatori e riformisti europei): c’è stato un rinvio degli interventi del tumore alla mammella del 99%, del 74% nel caso del Cancro al retto e al colon.

Il Piano nazionale oncologico italiano, inoltre, è fermo al 2011, denuncia Fiocchi, nonostante la situazione sia cambiata e necessiti senza ombra di dubbio adeguamenti e modifiche.

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