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Vaccini Anti Covid

Sospensione brevetti vaccini anti Covid, ecco perché l’accordo del Wto è tutta fuffa

Dopo uno stallo durato 18 mesi, un accordo sulla temporanea sospensione dei brevetti sui vaccini anti Covid è stato trovato ma resta ancora un ostacolo e il malcontento sia delle case farmaceutiche che dei sostenitori. Tutti i dettagli

 

Unione europea, Sudafrica, India e Stati Uniti hanno raggiunto un compromesso sulla rinuncia parziale ai diritti di proprietà intellettuale per i vaccini anti Covid, ma affinché la sospensione dei brevetti diventi realtà serve l’unanimità dei 164 Stati membri della World Trade Organization (Wto), l’Organizzazione mondiale per il commercio.

COSA PREVEDE L’ACCORDO

L’accordo sulla temporanea sospensione dei brevetti sui vaccini anti Covid, raggiunto dopo mesi di negoziati, sembra più vicino. Secondo un documento visionato da Politico, il compromesso prevede la possibilità per i Paesi in via di sviluppo che hanno esportato meno del 10% delle dosi di produrre i vaccini senza il consenso del titolare del brevetto.

CHI È DENTRO E CHI È FUORI

Questa opzione, dunque, esclude la Cina mentre dà il via libera all’India, grande produttore di vaccini, che però l’anno scorso ha bloccato l’export per fronteggiare l’emergenza interna.

L’India era stata inoltre, insieme al Sudafrica, promotrice dell’iniziativa che si era arenata nell’ottobre 2020 proprio al Wto, dove molti Paesi – tra cui l’Ue e il Regno Unito – si erano opposti.

COSA DICONO LE CASE FARMACEUTICHE

Le aziende biofarmaceutiche riaffermano la loro posizione: “Indebolire i brevetti ora, quando è ampiamente riconosciuto che non ci sono più vincoli di fornitura di vaccini anti Covid, invia un segnale sbagliato”, ha detto Thomas Cueni, della Federazione internazionale dei produttori e delle associazioni farmaceutiche.

Secondo Cueni, infatti, oggi il problema non risiede tanto nella produzione di vaccini quanto nella loro distribuzione ai Paesi più poveri.

Pfizer, fa sapere Reuters, ha rifiutato di commentare l’iniziativa così come il suo partner tedesco BioNTech e l’anglo-svedese AstraZeneca.

COSA DICONO I SOSTENITORI DELLA SOSPENSIONE DEI BREVETTI

Alla fine nessuno sembra contento dell’accordo per ora solo ipotizzato. Anche i sostenitori della sospensione dei brevetti muovono diverse critiche al compromesso. Intanto, arriva tardi perché se raggiunto prima avrebbe potute salvare molte vite in tutti quei Paesi o continenti, come l’Africa, dove i vaccini sono sempre stati consegnati a singhiozzo e in quantità troppo basse.

Poi associazioni come People’s Vaccine Alliance (Pva), Knowledge Ecology International (Kei) e Medici Senza Frontiere (Msf) si dicono preoccupate perché l’accordo così com’è si applicherebbe solamente ai vaccini, mentre loro chiedono un più ampio accesso globale a tutti i trattamenti efficaci contro il Covid.

“In una crisi, le mezze misure non sono accettabili”, ha twittato Pva:

E la dottoressa Shailly Gupta di Msf critica l’esclusione dall’accordo di tutti gli altri trattamenti:

INDISCREZIONI

Il manifesto scrive che il testo su cui si sta discutendo “ha completamente stravolto lo spirito e il respiro della proposta originaria che India e Sudafrica avevano portato al Wto il 2 ottobre 2020”, perseguendo invece il “solco della proposta Usa del maggio 2021”.

Per il quotidiano, infatti, “appare deprimente, dopo negoziati così estenuanti e due anni di pandemia, l’esclusione dall’accordo di diagnostici e terapeutici proprio quando 35 nuove terapie contro Covid-19 sono ormai disponibili sul mercato dalla fine del 2021, coperte dalla proprietà intellettuale”.

Secondo l’articolo, “dagli scambi con alcuni negoziatori si evince che su questo terreno si sia verificata una sorta di tiro alla fune tra India e Sudafrica da un lato, la possibile apertura della Ue, e la irriducibilità degli Usa. Appare evidente che questa lacuna debba essere colmata, per evitare la presa in giro”.

IL MARGINE D’AZIONE

L’intesa, riferisce Reuters, prevede la possibilità per i membri del Wto di “decidere entro sei mesi su un’estensione della deroga alle terapie e a strumenti diagnostici (come i tamponi)”. Ci sono inoltre due opzioni per la durata: tre o cinque anni.

Come ha dichiarato la direttrice generale del Wto, Ngozi Okonjo-Iweala: “È un importante passo avanti, ma non siamo ancora arrivati. Abbiamo ancora molto lavoro da fare per assicurarci l’adesione di tutti”.

COSA MANCA PER L’ATTUAZIONE

Affinché la sospensione dei brevetti possa essere applicata è inoltre necessaria l’unanimità dei 164 Stati membri del Wto, infatti, anche un solo ‘no’ da parte di un governo bloccherebbe tutto.

GLI ALTRI PROBLEMI

Per quanto si tratti un importante progresso è innegabile che oltre ai brevetti ci sono altri problemi molto concreti. Uno di questi è proprio la difficoltà di distribuzione dei farmaci nei Paesi in via di sviluppo, come sottolineato da Cueni: dalla logistica alla mancanza di frigoriferi per la conservazione, a cui si aggiunge una inadeguata campagna di informazione che causa diffidenza da parte delle persone.

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