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Odontoiatri Chirurghi Estetici

Sfida a colpi di punturine tra odontoiatri e chirurghi estetici

Nonostante il Consiglio superiore di sanità (Css) si fosse già pronunciato in passato sulla “limitazione della competenza” degli odontoiatri in materia di medicina estetica, il decreto Bollette li abilita a eseguire i cosiddetti “ritocchini” con filler e botox. Ma per gli esperti si tratta di una “norma decisamente pericolosa che mette a rischio la sicurezza dei pazienti”. Tutti i dettagli

 

Odontoiatri e chirurghi estetici sono sul piede di guerra per il decreto Bollette. Il seme della discordia sta tutto in un articolo che amplia il raggio d’azione dei primi a scapito dei secondi. Ma nello scontro tra le due categorie i pazienti che posto hanno?

LE NOVITÀ PER ODONTOIATRI (E CHIRURGHI ESTETICI) NEL DL BOLLETTE

L’articolo contenuto nel decreto Bollette, entrato in vigore il 30 maggio scorso, è il 15-ter e prevede tre novità per gli odontoiatri.

La prima è l’abolizione del requisito della specializzazione ai fini della partecipazione ai concorsi pubblici per dirigente Medico Odontoiatra e ai fini dell’accesso alle funzioni di specialista Odontoiatra ambulatoriale del Servizio Sanitario Nazionale per i laureati in Odontoiatria e protesi dentaria e per i laureati in Medicina e chirurgia abilitati all’esercizio della professione di Odontoiatra.

La seconda è l’abrogazione dell’esclusività dell’iscrizione all’Albo Odontoiatri stabilita dalla legge 409/85: coloro i quali avessero conseguito una doppia laurea, sia in Odontoiatria e protesi Dentaria che in Medicina e Chirurgia, potranno quindi iscriversi sia all’Albo dei Medici che a quello degli Odontoiatri.

E, infine, la terza riguarda il tema dibattuto tra le due categorie. Relativamente alla Medicina Estetica viene estesa la competenza e la legittimità di intervento per interventi non invasivi o mini invasivi agli Odontoiatri anche nell’area del terzo superiore del viso, oltre a quanto già consentito per il terzo medio ed il terzo inferiore.

In parole povere, anche gli odontoiatri potranno eseguire i cosiddetti “ritocchini” a colpi di filler e botox per riempire i segni del tempo e piallare fronte e contorno occhi.

GLI ODONTOIATRI GONGOLANO

Ovviamente plaudono alla novità gli odontoiatri che, attraverso l’Associazione Nazionale Dentisti Italiani (Andi), ringraziano i relatori dell’emendamento appartenenti a Fratelli d’Italia e Lega.

Per Carlo Ghirlanda, presidente nazionale Andi, è stata “riconosciuta l’unità anatomo funzionale della faccia, finalmente considerata come unico apparato non più distinto in tre singoli distretti topografici, con il contemporaneo superamento degli attuali limiti di intervento stabiliti per gli Odontoiatri nelle terapie sui tessuti del viso” perché, secondo l’associazione, “restituire il sorriso significa poter intervenire su tutti i muscoli del volto”.

“Grande soddisfazione” anche dalla Commissione Albo Odontoiatri nazionale (Cao). “Finalmente si riconosce, senza se e senza ma, che la laurea in Odontoiatria è già di per sé una laurea specializzante, essendo focalizzata sulla salute del cavo orale e dei suoi annessi”, ha commentato il presidente del Cao, Raffaele Iandolo.

L’APPELLO DEI MEDICI ESTETICI IGNORATO DAL GOVERNO

Di tutt’altro parere i professionisti rappresentati dal Collegio delle società scientifiche di medicina estetica che riunisce la Società di medicina ad indirizzo estetico (Agorà), la Società italiana di medicina e chirurgia estetica (Sies) e la Società italiana di medicina estetica (Sime), al cui appello per modificare la norma contenuta nel decreto Bollette, prima che fosse convertito in legge, si sono aggiunte anche molte altre associazioni mediche.

“Tuttavia – si legge nel comunicato – il meccanismo parlamentare adottato dal Governo di chiedere la votazione della fiducia al provvedimento, ha fatto sì che non siano stati né analizzati né votati gli emendamenti, fra i quali quello generato a seguito della nostra comunicazione”.

Tra l’altro, nella nota si ricorda che il Consiglio superiore di sanità (Css) si era già pronunciato sul tema nel 2014 e nel 2019 confermando “la limitazione della competenza odontoiatrica in medicina estetica”.

PERCHÉ SI OPPONGONO

Per gli esperti l’emanazione del provvedimento è “molto grave e lesiva” perché “comporta importantissime criticità”, a partire dalla sicurezza dei pazienti. Inoltre, ritengono che “l’estensione delle competenze su istanza e sollecitazione di forze politiche senza l’acquisizione e/o la considerazione di pareri tecnici da parte di enti qualificati ed istituzionali, sia un’azione priva di razionale”.

“Come possiamo pensare che un odontoiatra possa eseguire una blefaroplastica non chirurgica senza conoscere l’anatomia palpebrale? O un filler in regione glabellare senza conoscere i rischi che si possono incontrare iniettando l’acido ialuronico in una vena o un’arteria di cui non si conosce la presenza e la esatta sede anatomica? Ricordo che una delle possibili complicanze in questo caso è la cecità”, ha commentato con sconcerto Emanuele Bartoletti, presidente di Sime, ricordando che ora qualsiasi odontoiatra può, per legge, eseguire terapie di medicina estetica anche sul terzo superiore del volto “senza alcuna esperienza pratica certificata da Scuole quadriennali o corsi universitari”.

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