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Veneto

Rivoluzione di Zaia in Veneto: i tamponi saranno fatti dai medici di base

Che cosa ha deciso il presidente della Regione Veneto, Zaia, su tamponi e medici di base

LE PAROLE DI ZAIA

«Ai cittadini dico di fare una vita normale ma di restringere le frequentazioni – ha affermato il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia (Lega) – Portate la mascherina, occhio all’igiene delle mani e attenzione agli assembramenti, e anche le infezioni familiari sono da tenere sotto controllo. Sappiamo di rimpatriate poi raccontate ai servizi di epidemiologia, invece facciamo solo gli incontri indispensabili. Stamani abbiamo ricoverato un 36enne e una 44enne, non pensiamo che questo sia il virus degli anziani. L’infezione oggi riguarda le fasce dai 40 ai 55 anni».

L’ETA’

Almeno il 70% ha meno di 65 anni, le fasce meno interessate dai contagi sono fasce molto alte o molto basse di età: rispetto a marzo, dove era predominante la fascia degli anziani, la situazione è cambiata.

TEST DAL MEDICO

Accordo regionale siglato e nuova ordinanza del Veneto firmata ieri sera: tamponi rapidi e dispositivi di prevenzione presto a disposizione dei medici che dovranno praticare la fase di testing agli assistiti. Il cittadino si rivolgerà al medico di base che potrà fare il tampone. Per i medici è obbligatorio farli, chi si rifiuta verrà sanzionato.

IL RUOLO DELLA MEDICINA GENERALE

Medici di medicina generale (medici di base e pediatri), Aziende Ulss applicano il protocollo siglato il 30 novembre 2020. «Il medico di base fa il test ai pazienti – ha spiegato ancora Zaia -. Quando il medico decreta la quarantena questa vale anche per l’Inps, abbiamo tagliato un passaggio di burocrazia. Presso l’ambulatorio si fa tutto. Bisogna riconoscere ai medici di base che hanno fatto un sacrificio».

DOVE SI FA IL TAMPONE

Il tampone si fa ove possibile presso l’ambulatorio, se il medico decide può essere fatto a casa del cittadino e se il dottore ha uno studio non idoneo possono accordarsi o con i Comuni o con i Distretti sanitari per ottenere uno spazio adatto.

LE NUOVE REGOLE

Ai medici di base – spiega il Gazzettino – viene chiesto di fare i tamponi ma anche di portare avanti la sorveglianza, identificando i contatti stretti e i rilevamenti. Contiamo di mettere tutto a regime al massimo per martedì 3 novembre. E’ la Regione che fornisce gratuitamente ai dottori i tamponi, sui 20mila tamponi al giorno, abbiamo calcolato. Teniamo aperti i punti di accesso rapido, che contiamo di utilizzare solo per le urgenze. L’importo è di 18 euro a tampone in ambulatorio e 12 fuori dall’ambulatorio, in più versiamo un contributo per il sostegno infermieristico.

TAMPONE GRATUITO

Il paziente non dovrà pagare nulla al medico. A decidere chi potrà fare il tampone rapido è il medico stesso, non il paziente. Ad ogni tampone corrisponde un nome e cognome.

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