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Sanità Privata

Quanto ha pesato la pandemia sull’accesso alle cure? Report Iqvia e Farmindustria

Iqvia e Farmindustria hanno analizzato gli effetti della pandemia sull’accesso alle cure in area oncologica e cardiovascolare. Numeri e commenti

 

A quasi due anni dall’inizio dell’emergenza da Covid-19, ritornano in primo piano i ritardi, provocati dalla ripresa della pandemia, nella cura dei pazienti con patologie quali quelle oncologiche e cardiologiche.

A lanciare l’allarme sono l’osservatorio Iqvia, multinazionale attiva nei servizi alle case farmaceutiche, e Farmindustria, che insieme hanno realizzato uno studio che si basa sull’analisi di dati di real world rilevati su un campione di 900 medici di medicina generale e 450 oncologi ed ematologi, rappresentativi degli universi di riferimento.

COSA DICE LO STUDIO

L’analisi si riferisce al periodo gennaio 2019-dicembre 2021 e mette a confronto tra il periodo pre- e post pandemia.

I dati, rimarcano Iqvia e Farmindustria, mostrano che i ritardi diagnostici e di accesso alle cure accumulati durante i due anni di pandemia non sono stati completamente recuperati, anzi, dagli ultimi mesi del 2021 si stanno osservando dei nuovi rallentamenti, in concomitanza con la risalita dei contagi.

AREA ONCOLOGICA

Lo studio evidenzia che in oncologia, dove da aprile-maggio 2021 si era osservato un forte recupero delle diagnosi e degli interventi chirurgici posticipati, da dicembre assistiamo a una nuova e significativa riduzione delle nuove diagnosi (-8% 2021 vs 2019), dei ricoveri per interventi chirurgici (-3% 2021 vs 2019) e delle terapie (-13% 2021 vs 2019), a causa della difficoltà di accesso agli ambulatori e ai reparti.

AREA CARDIOVASCOLARE

Anche in area cardiovascolare, si legge nell’analisi, è molto rilevante la difficoltà di accesso alle visite: in questo caso non sono ancora stati recuperati i ritardi accumulati e il trend di ripresa rallenta negli ultimi mesi dell’anno.

In particolare, nel caso della fibrillazione atriale si osserva una riduzione delle nuove diagnosi (-6%, pari a -41.000 nuove diagnosi perse durante il periodo pandemico rispetto al periodo precedente), dell’accesso alle visite specialistiche (-36%, pari a -625.000 visite) e degli esami diagnostici (-28%, pari a -393.000 ECG).

COME HA COMMENTATO FARMINDUSTRIA

“I dati Iqvia confermano purtroppo il forte impatto del Covid-19 anche sulle altre patologie. Sono diminuiti trattamenti, nuove diagnosi, visite specialistiche e si è abbassata l’età media di aspettativa di vita. E anche se c’è stata una parziale ripresa nella seconda metà del 2021, negli ultimi mesi la situazione dei contagi ha di nuovo messo a rischio l’accesso alle cure”, ha sottolineato il presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi.

“L’impegno delle imprese – ha proseguito – è sempre stato quello di non trascurare nessun paziente, assicurando i farmaci necessari, anche nel periodo più duro della pandemia. L’efficacia della campagna vaccinale e la disponibilità di nuovi trattamenti, grazie alla ricerca farmaceutica, fanno sperare che già nei prossimi mesi si possa tornare a una vita più normale. Per recuperare il terreno perduto nelle cure occorre uno sforzo corale e uno scatto in avanti, con il contributo di tutti per tutelare così il diritto alla Salute dei pazienti e salvaguardare il nostro SSN”.

IL COMMENTO DEL CEO DI IQVIA

“Resta fondamentale continuare a tenere alta l’attenzione sul problema dell’accesso alle diagnosi e alle cure dei pazienti non-Covid. Molti pazienti hanno deciso di non andare in ospedale per paura del contagio e molti ospedali e ambulatori hanno temporaneamente rimandato le visite e gli interventi meno urgenti in modo da lasciar spazio all’assistenza dei pazienti contagiati”, ha detto l’amministratore delegato di Iqvia, Sergio Liberatore.

“Bisogna, invece, favorire lo sviluppo di modelli di gestione dei pazienti che coinvolgano i medici del territorio e le modalità di gestione del paziente a distanza in modo di garantire l’accesso e la continuità della cura. Il timore di contrarre il virus – ha concluso – rischia di compromettere i successi ottenuti negli ultimi anni contro molte patologie”.

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