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Johnson&Johnson

Quanto è efficace il vaccino Johnson & Johnson secondo Johnson & Johnson

Dubbi su efficacia, durata della protezione e richiamo del vaccino monodose. Ecco cosa risponde Johnson & Johnson

 

“Johnson & Johnson è consapevole che stanno circolando dati che possono generare confusione. Vogliamo essere sicuri che la serie di dati più affidabile e completa sull’efficacia del nostro vaccino sia compresa”, si legge nel comunicato diffuso dall’azienda e riportato da Borsa Italiana.

IL CHIARIMENTO DI J&J

“Evidenze sempre più robuste – spiegano dall’azienda – supportano un programma di vaccinazione con un vaccino autorizzato che fornisce benefici alle persone in base ai rischi associati al Covid-19. I dati dimostrano che il vaccino di Johnson & Johnson fornisce protezione quando viene somministrato come dose singola per una risposta efficace in tempi di emergenza pandemica. Quando si somministra una dose di richiamo del vaccino J&J, la forza della protezione aumenta, soprattutto contro i positivi sintomatici”.

I RISULTATI DELLO STUDIO DI J&J

Gli studi clinici, fanno sapere dalla multinazionale, hanno dimostrato un’efficacia del 75% contro le forme gravi/critiche di Covid-19 con una singola dose, e del 100% dopo una seconda dose.

“Nel nostro ampio studio clinico di Fase 3 Ensemble, una singola dose del vaccino Johnson & Johnson contro il Covid-19 ha fornito fino al 75% di efficacia complessiva contro le forme gravi/critiche di Covid-19 dopo almeno 28 giorni dalla vaccinazione. Inoltre, – prosegue il comunicato – il nostro studio di Fase 3 Ensemble 2 ha rilevato che una seconda dose somministrata 56 giorni dopo la prima dose ha fornito il 100% di protezione contro le forme gravi/critiche di Covid-19 almeno 14 giorni dopo l’ultima vaccinazione”.

Le evidenze nella pratica clinica, ha aggiunto J&J, hanno dimostrato un’efficacia dell’81% contro le ospedalizzazioni legate al Covid e “i dati dello studio di Real World Evidence (Rwe) precedentemente annunciato dall’Azienda hanno mostrato stime di efficacia del vaccino simili a quelle osservate nei nostri studi clinici randomizzati”.

Inoltre, sottolinea J&J, le stime di efficacia sono rimaste stabili e non ci sono state evidenze di efficacia ridotta nel tempo né prima che la variante Delta emergesse né dopo essere diventata il ceppo dominante negli Stati Uniti da marzo ad agosto. “Questi risultati – chiarisce l’azienda – sono anche coerenti con gli studi sull’efficacia contro le infezioni da Covid-19 condotti da altri enti”.

GLI STUDI SUL VACCINO J&J NON SVOLTI DA J&J

“La pratica clinica”, riporta l’agenzia Dire citando le parole di J&J, “include studi pubblicati dal Cdc (60%-84%, Stati Uniti), lo studio Janssen-Aetion (81%, Stati Uniti), il Sisonke (67%-71%, Sudafrica), lo studio sulla popolazione generale del Ministero della Salute olandese (91%, Paesi Bassi) e lo studio sulla popolazione generale dello Stato di New York (85,5-82,8%, Stati Uniti) sull’efficacia del vaccino contro l’ospedalizzazione. Tutte le metodologie sono diverse e non sempre dimostrano un quadro completo dell’efficacia”.

COSA FARÀ ORA J&J

La multinazionale ha da poco annunciato che presenterà all’Agenzia europea per i medicinali (Ema) la richiesta di autorizzazione per un pacchetto completo che include la dose singola più una dose di richiamo e non più solo una dose, come è previsto ora.

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