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Regioni Europee

Perché le Regioni sbraitano sul Dpcm natalizio (Zingaretti contro Conte dunque?)

Ecco come e perché i presidenti delle Regioni biasimano il Dpcm approvato dal consiglio dei ministri.

Regioni in subbuglio contro il metodo e il merito del nuovo Dpcm che detta regole anti Covid per il prossimo periodo festivo.

Ecco come e perché i presidenti delle regioni biasimano il provvedimento approvato dal consiglio dei ministri.

E poi, anche il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, segretario del Pd, critica il governo Conte?

Tutti i dettagli sulla presa di posizione della Conferenza delle regioni.

CHE COSA DICONO LE REGIONI SUL DPCM

“Stupore e rammarico” per il metodo con cui il governo ha approvato il decreto che fissa le regole per gli spostamenti a Natale. Lo afferma la Conferenza delle Regioni sottolineando che le “forti limitazioni” imposte a “spostamenti e relazioni sociali” dal 21 dicembre al 6 gennaio “rende di fatto pleonastico il pronunciamento su parti essenziali del Dpcm”. I governatori contestano in particolare il “mancato confronto istituzionale” e sottolineano che nei provvedimenti “non si fa riferimento alcuno” ai ristori promessi dal governo per le attività che saranno sospese.

LA NOTA DELLA CONFERENZA DELLE REGIONI SUL DPCM

Secondo la Conferenza il decreto è stato approvato “in assenza di un preventivo confronto tra le Regioni”: un metodo, afferma, che “contrasta con lo spirito di leale collaborazione, sempre perseguito nel corso dell’emergenza, considerato peraltro che la scelta poteva essere anticipata anche nel corso del confronto preventivo svolto solo 48 ore prima”.

CRITICHE DI MERITO E DI MERITO DELLE REGIONI

Un mancato confronto, dicono ancora i governatori che “non ha consentito di portare all’individuazione delle soluzioni più idonee per contemperare le misure di contenimento del virus e il contesto di relazioni familiari e sociali tipiche del periodo delle festività natalizie”. Quanto ai ristori, la Conferenza sottolinea infine che né nel decreto legge né nel Dpcm “si fa riferimento alcuno a norme sui ristori economici delle attività che subiscono limitazioni e/o chiusure, più volte richieste dalle regioni e dalle province autonome”

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