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Governo Israele

Perché Israele stoppa al momento la quarta dose?

La vaccination nation ha sempre fatto da apripista e anche con la quarta dose Israele sembrava pronta ad aprire le danze, ma per ora è stato deciso di aspettare. Ecco i motivi

 

Quarta dose sì o quarta dose no? In Israele sembrava tutto pronto per un ulteriore richiamo a tappeto di vaccino anti Covid contro la variante Omicron e invece è arrivato lo stop. Intanto, però, è stata autorizzata la pillola anti Covid di Pfizer, Paxlovid. Ecco che cosa sta succedendo.

STOP ALLE VACCINAZIONI CONTINUE

L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha sempre criticato la scelta dei Paesi di vaccinare in continuazione perché “anziché avvicinarne la fine, contribuiscono a prolungare la pandemia, deviando le dosi da quei Paesi che ne avrebbero più bisogno”, ha detto il direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus.

I governi, tuttavia, soprattutto con l’aumento dei casi hanno spesso ignorato questo appello e Israele che fin dall’inizio della pandemia ha sempre agito per prima ed era sul punto di avviare la sua campagna per la quarta dose, il che avrebbe portato altri Paesi a seguirla (per esempio, la Germania).

I DATI DI ISRAELE

In Israele oggi si registrano 1.760 nuovi casi e 87 pazienti sono ricoverati in ospedale in condizioni “gravi” e circa l’86% di loro – scrive Ynet – non sono vaccinati. Secondo il Jerusalem Post, la metà dei nuovi casi è attribuita alla variante Omicron.

ISRAELE SI FERMA

Israele, che aveva annunciato di voler offrire a partire da domenica scorsa una quarta dose di vaccino al personale sanitario e agli over 60, ha fatto sapere che per il momento ha sospeso l’avvio di una eventuale quarta campagna vaccinale in attesa di ulteriori verifiche.

LO STUDIO SULLA QUARTA DOSE

L’ospedale Sheba di Tel Aviv, scrive Times of Israel, ha cominciato oggi uno studio sull’efficacia della somministrazione della quarta dose di vaccino anti Covid. Lo studio – il primo al mondo secondo i media e in stretto contatto con il ministero della Sanità – coinvolge 6.000 persone, tra cui 150 operatori sanitari della struttura ospedaliera.

“La ricerca – ha detto il direttore del reparto di virologia Gili Regev-Yochay – saggerà gli effetti della quarta dose sul livello di anticorpi sulla prevenzione del contagio e ne controllerà la sicurezza. Ci si aspetta che questo studio faccia luce sul vantaggio ulteriore di somministrare una quarta dose e ci porti a capire se e a chi valga la pena somministrarla”.

QUALI DUBBI FRENANO ISRAELE?

Il direttore generale del ministero della Sanità, Nachman Ash, riporta Times of Israel, non ha approvato la campagna dopo aver esaminato i dati provenienti dalla Gran Bretagna secondo i quali la variante Omicron del coronavirus causa malattie meno gravi rispetto al ceppo Delta.

Israele, prosegue il sito, era il primo Paese al mondo ad aver autorizzato la somministrazione di una quarta dose di vaccino anti Covid e ad aver fissato una data. Secondo le fonti locali, il primo ministro Naftali Bennett vuole iniziare a somministrare i booster aggiuntivi il prima possibile, ma ha precisato che Ash ha l’ultima parola sulla questione.

PILLOLE ANTI COVID IN ARRIVO

Intanto, nel Paese è stata approvata per uso d’emergenza la pillola anti Covid di Pfizer, Paxlovid. Israele, secondo SkyTg24 ne ha ordinate decine di migliaia di dosi che dovrebbero arrivare già mercoledì prossimo nel Paese.

APERTURE IN VISTA

Israele si appresta inoltre a rivedere le sue restrizioni, in particolare per quanto riguarda l’ingresso e l’uscita dal Paese. Attualmente le frontiere sono chiuse per tutti gli stranieri mentre gli israeliani non possono recarsi in circa 70 Paesi – tra cui l’Italia – definiti dalle autorità sanitarie “rossi” per l’alta circolazione del virus e chi rientra da quelle nazioni deve effettuare una quarantena.

Il ministro della Sanità Nitzan Horowitz ha detto che “per la riapertura dei cieli non ci vorrà molto, forse dalla prossima settimana”.

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