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Fuoco Sant’Antonio

Perché Covid in alcuni casi porta a coaguli di sangue?

Che cosa hanno scoperto alcuni ricercatori dell’Università svedese di Linkoping riguardo a un possibile collegamento tra Covid e produzione di piccoli coaguli di sangue

 

I ricercatori dell’Università svedese di Linkoping (LiU) hanno scoperto un possibile collegamento tra Covid e piccoli coaguli di sangue. Lo studio, pubblicato sul Journal of American Chemical Society, evidenzia che il sistema immunitario del corpo può influenzare la proteina spike sulla superficie del virus SARS-CoV-2, portando alla produzione di una proteina spike mal ripiegata chiamata amiloide.

LE TANTE VARIE CONSEGUENZE DEL COVID

Tale coagulazione del sangue disturbata è stata spesso riscontrata in pazienti con Covid grave e a lungo termine. Secondo la ricerca, in questi pazienti possono essere gravemente colpiti anche altri organi oltre ai polmoni: cuore, reni, occhi, naso e cervello.

Come ricordano i ricercatori, sono quattro i comuni coronavirus che infettano il tratto respiratorio dell’uomo, ma solo Sars-CoV-2 ha una quantità significativa di sintomi complessi che coinvolgono organi anche diversi dal tratto respiratorio.

Il motivo per il quale la malattia colpisce il corpo in questo modo resta, tuttavia, in gran parte un mistero.

LA SCOPERTA

Lo studio afferma, però, di aver trovato un meccanismo biologico che non è mai stato descritto prima e che può essere una parte della spiegazione.

Gli studiosi, che si occupano di malattie causate da proteine mal ripiegate – il morbo di Alzheimer nel cervello ne è l’esempio più conosciuto – hanno notato che ci sono molte somiglianze tra i sintomi correlati al Covid e quelli osservati nelle malattie causate da proteine alterate.

Le funzioni delle proteine, afferma la ricerca, sono fortemente influenzate dal fatto che le proteine si ripiegano in modi specifici che danno origine a una specifica struttura tridimensionale. Oltre a questa forma, una proteina può assumere anche una forma alternativa.

È noto che oltre 30 diverse proteine hanno questo tipo di forma alternativa, che è associato alla malattia.

LA PROTEINA AMILOIDE E IL COVID

Questa proteina ripiegata in forma alternativa è chiamata amiloide. I ricercatori della LiU si sono chiesti se Sars-CoV-2, il virus che causa il Covid, contenga una proteina in grado di creare amiloide.

Si sono concentrati sulla proteina spike e, attraverso una simulazione al computer, hanno scoperto che tale proteina contiene sette diverse sequenze che potrebbero produrre amiloide. In particolare, quando sono state testate sperimentalmente, tre delle sette sequenze hanno soddisfatto i criteri dei ricercatori per essere considerate sequenze produttrici di amiloide.

FIBRINA E PLASMINA

Anche altri precedenti studi avevano immaginato che la proteina spike potesse essere coinvolta nella produzione di piccoli coaguli di sangue.

Questo perché il sangue contiene la proteina fibrina, che aiuta il sangue a coagulare quando un vaso è danneggiato, in modo che l’apertura si chiuda di nuovo e smetta di sanguinare. Quando la ferita ha iniziato a guarire, si suppone che il coagulato venga frantumato dalla plasmina, che si trova anche nel sangue.

L’ESPERIMENTO

Gli autori dello studio hanno mescolato pezzi proteici che producono amiloide dalla proteina spike insieme a queste sostanze corporee in provette e hanno visto che il coagulato di fibrina che veniva poi prodotto non poteva essere scomposto nel solito modo dalla plasmina. Questo meccanismo potrebbe dunque essere alla base della produzione di piccoli coaguli di sangue simili che sono stati osservati sia nel Covid grave che a lungo termine.

“Possiamo vedere che la proteina spike, quando è influenzata dal nostro stesso sistema immunitario, può produrre strutture amiloidi e che questo può potenzialmente influenzare la nostra coagulazione del sangue. Riteniamo – concludono i ricercatori – che questa scoperta sia significativa per molti campi di ricerca e speriamo che altri ricercatori esamineranno le domande che solleva”.

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