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liste attesa intelligenza artificiale

Per Zaia (e non solo) l’IA abbatterà le liste di attesa nella sanità. Siamo sicuri?

La lettera del medico Stefano Biasoli, primario nefrologo in pensione

 

Caro direttore,

TV locali e giornali (es. Il Giornale di Vicenza, pag. 1 e 6 del 3/07/24) riportano la notizia che, secondo Zaia-Annicchiarico-Lanzarin, in Veneto le liste di attesa saranno abbattute anche grazie e soprattutto all’intelligenza artificiale! Miracolo dei miracoli…

Progetto sperimentale allo Iov e all’Ulss 8: nuovo gestionale, elenco degli esami richiesti e poi la IA incastrerà date degli esami e visita di controllo.

Bellissimo, in teoria.

Ma in un altro mondo sanitario, visto quello che succede – ogni giorno – al paziente e all’operatore sanitario, medico e non medico.

Al medico specialista convenzionato non è consentito fissare la data dei controlli periodici (abbandonati quindi alla bizzarrie dei Cup che non colloquiano tra di loro, soprattutto tra provincia e provincia), a costui è impedito evitare che i diabetici debbano fare percorsi infiniti e costosi per il rinnovo della patente, è impedito formulare i piani terapeutici per le nuove classi di antidiabetici, sovraccaricando così gli specialisti dipendenti.

Su 10 pazienti visitati, 2 si lamentano dei tempi di attesa e della distanza tra il domicilio e l’ambulatorio. Spesso si tratta di vecchietti con mobilità limitata e poche risorse economiche…

Certo, mancano 3.500 medici, in veneto. Ma la soluzione non è l’IA per gli oncologici e i cardiopatici. Le liste di attesa non riguardano solo ortopedia, cardiologia, oculistica, dermatologia, oncologia… E i diabetici? E gli obesi? E i vecchiotti? E i nefropatici? E i tireopatici? E i prostatici?

Gli italiani sono invecchiati e vorrebbero essere curati, dal medico di famiglia e dagli specialisti. Come una volta, senza tirare fuori centinaia di euro, ogni volta, dalla tasca, per pagare la sanità privata (che, per fortuna, c’è e funziona…).

E allora cosa fare?

Cambiare le regole, a partire da Spid e dintorni informatici, semplici per i giovani ma terrificanti per molti anziani. Su questo occorre investire oggi: su regole semplici e chiare, sull’aiuto alle prenotazioni, sulla chiarezza nelle risposte. E sulla gentilezza degli addetti… Ritornando infine al “vecchio medico di famiglia”, che tanti problemi conosceva e risolveva…

Stefano Biasioli

N.B. 25 anni fa la Regione Veneto ha finanziato una mia ricerca che consentiva di informatizzare, semplificandola, la diagnostica sanitaria e la valutazione del rischio clinico. Sapete che fine ha fatto quella ricerca? È rimasta in qualche oscuro cassetto a Venezia…

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