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Non solo Anakinra. Aifa dice sì a nuovi farmaci anti Covid

Aifa ha autorizzato l’utilizzo dei farmaci Anakinra, Baricitinib e Sarilumab per la cura dell’infezione da Covid-19. Tutti i dettagli

Aifa ha autorizzato l’utilizzo dei farmaci AnakinraBaricitinib Sarilumab per la cura dell’infezione da Covid19. È un passo importante che compie l’Agenzia del farmaco perché oggi non esistono ancora terapie specifiche anti Covid-19 sebbene nel corso della pandemia sia state provate diverse terapie sperimentali.

La riunione straordinaria del CTS

La decisione è arrivata nel corso della riunione straordinaria della Commissione Tecnico Scientifica (CTS) di AIFA lo scorso 23 settembre 2021. Tali prescrizioni mediche saranno dunque a carico del Sistema Sanitario Nazionale.

Farmaci per ospedalizzati

I tre farmaci, pur avendo proprie specificità, si aggiungono al Tocilizumab, nella cura contro il Covid. Il Tocilizumab è un anticorpo monoclonale che neutralizza l’Interluchina-6, una molecola infiammatoria prodotta dal sistema immunitario in risposta a infezioni, ed è utilizzato soprattutto per il trattamento dell’artrite reumatoide. I farmaci approvati da AIFA saranno utilizzati per i pazienti ospedalizzati con “polmonite ingravescente” e “sottoposti a vari livelli di supporto con ossigenoterapia”. La decisione di autorizzarne l’utilizzo è “basata sulle evidenze di letteratura recentemente pubblicate”, allarga le possibilità di cura e nello stesso tempo permette di evitare che l’eventuale carenza di Tocilizumab possa avere un impatto negativo sulle terapie.

I farmaci immunomodulanti

AnakinraBaricitinib Sarilumab sono farmaci immunomodulanti e sono, di norma, utilizzati per migliorare la risposta immunitaria dell’organismo contro i tumori. Tali farmaci comprendono le citochine, molecole ​​che normalmente aiutano a regolare o a modulare l’attività del sistema immunitario, ma anche gli agenti microbici e altri farmaci di sintesi.

La tempesta citochinica

Il sistema immunitario, dopo l’incontro con un agente infettivo, risponde con la produzione di citochine. In condizioni normali le risposte sono modulate da un meccanismo di autoregolazione. Il sistema però non sempre funziona e a volte l’infiammazione diventa incontrollabile. Questo è il caso della “tempesta citochinica” la risposta immunitaria dovuta all’eccessiva produzione di proteine infiammatorie che anziché contrastare l’infezione la accelerano.

La proteina Notch4

Uno studio internazionale pubblicato sulla rivista Immunity e coordinato dal prof. Raffaele De Palma, dell’Ospedale Policlinico San Martino, dell’Università di Genova e del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) di Pozzuoli, e da Talal Chatila, dell’Università di Harvard, ha individuato la proteina responsabile della risposta immunitaria nociva per l’organismo.  “La tempesta citochinica è un fenomeno riscontrato nei pazienti colpiti da forme gravi di Covid-19: questo processo alimenta l’infiammazione che caratterizza la polmonite per un difetto nel sistema di controllo che non è più in grado di bloccare la risposta dell’immunità – dice all’Ansa l’immunologo Raffaele De Palma -. I risultati del lavoro hanno dimostrato che nel tessuto polmonare di persone con Covid-19 c’è una anomala presenza della proteina Notch4: più proteina c’è e più gravi sono le condizioni del paziente. Per queste ragioni, Notch4 rappresenta un possibile bersaglio terapeutico per contrastare l’infiammazione polmonare provocata non solo da Covid-19, ma anche da tutti i virus in grado di attaccare questo tessuto. I risultati aprono una nuova strada per trattare le infezioni polmonari”

“SAVE MORE”: tutti i numeri di Anakinra

Lo studio “SAVE MORE”, pubblicato sulla rivista Nature Medicine, cui ha partecipato l’IRCCS Ospedale San Raffaele, conferma l’efficacia di Anakira nella cura del Covid-19 . “Lo studio ha dimostrato che l’uso di Anakinra è capace di spegnere l’eccessiva risposta immunitaria causata dalle forme gravi di COVID-19 e ridurre drasticamente il ricovero in terapia intensiva e i decessi – dice il Prof. Lorenzo Dagna, Primario dell’Unità di Immunologia, Reumatologia, Allergologia e Malattie Rare all’IRCCS Ospedale San Raffaele a Today -. Il trattamento precoce con questo farmaco dei pazienti Covid con un’insufficienza respiratoria (che necessitano di ossigeno ma non di un supporto ventilatorio meccanico) ha mostrato, in particolare, un’efficacia notevole e una riduzione di progressione della malattia e di morte pari al 64%; una diminuzione della mortalità relativa del 55%, raggiungendo l’80% nei pazienti colpiti da tempesta citochinica; un miglioramento della guarigione in oltre il 50% dei pazienti, mentre il numero di pazienti con malattia grave stazionaria si è ridotto del 54%; infine, il tempo medio di dimissione dall’ospedale e dalla terapia intensiva (ICU) si è ridotto rispettivamente di 1 e 4 giorni”.

Anakira un farmaco per malati gravi

Anakinra, dunque, è un farmaco che risponde alla necessità di curare le forme gravi ma non ancora gravissime delle infezioni da Covid-19. “Somministrato in dosi di 100 mg una volta al giorno per 10 giorni in aggiunta alla terapia standard, ha dimostrato un notevole progresso terapeutico dei pazienti in una fase della malattia per cui non esisteva ancora un’indicazione medica supportata da dati significativi in letteratura – continua il prof. Dagna -. Ad oggi abbiamo gli anticorpi monoclonali che funzionano nelle fasi molto iniziali dell’infezione, e il Tocilizumab che ha dimostrato risultati ma solo nei pazienti molto gravi”. Anakinra, inoltre, è un farmaco accessibile e disponibile in gran parte del mondo, e costa poco più di 25 euro a iniezione. Il ciclo di terapia è di 10 iniezioni, quindi il costo complessivo è pari a circa 250 euro.

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