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Sigarette Svezia

Niente fumo, siam svedesi. Così la Svezia è riuscita a diventare il primo Paese Ue senza sigarette

I fumatori svedesi sono via via passati allo snus e alle nicotine pouches. Ecco come. Tutti i dettagli

 

La Svezia sta per diventare una immensa area senza fumatori all’interno dell’Unione Europea: si prevede che entro la fine dell’anno a fumare sarà meno del 5% della popolazione. Un risultato che compiace Bruxelles, che sta aggiornando la propria strategia per sensibilizzare la popolazione del Vecchio continente sul tema, anche perché il traguardo con ogni probabilità sarà tagliato con largo anticipo sia rispetto a quanto previsto dal piano europeo di lotta contro il cancro, che si pone lo stesso obiettivo per il 2040, sia rispetto all’obbiettivo intermedio dell’OMS che prevede una riduzione relativa del 30% del consumo di tabacco entro il 2025 rispetto al 2010, equivalente a un tasso di fumatori pari a circa il 20% della popolazione dell’Ue.

COSì LA SVEZIA HA DETTO “ADJö” ALLE SIGARETTE

Un vero e proprio adjö (addio in svedese) alle sigarette. E ora tutti i dicasteri della Salute del mondo si interrogano su come sia riuscita la Svezia a raggiungere questi risultati, visto che diminuire il numero di sigarette in circolazione vuol dire ridurre anche la spesa che la comunità deve affrontare per la cura delle patologie connesse. Non è casuale, infatti, che la Svezia abbia un tasso di mortalità per cancro causato dal consumo di sigarette inferiore del 41% rispetto ai paesi dell’Unione Europea.

LA EXIT STRATEGY SOFT RIVOLTA AI TABAGISTI

Secondo gli esperti, per permettere alla Svezia di dire addio alle sigarette è stato essenziale innestare nella rigida regolamentazione contro il fumo politiche rivolte ai tabagisti per una exit strategy soft che comprendesse il passaggio a una diversa forma di esposizione alla nicotina (la nicotina è sì la responsabile della dipendenza, ma non rappresenta la causa principale delle malattie legate al fumo).

Di fatto, i fumatori svedesi hanno sostituito le sigarette con alternative, come lo snus (le bustine di tabacco per uso orale che si posizionano tra labbro e gengiva) e le nicotine pouches (che dello snus rappresenta un’evoluzione, funzionando allo stesso modo e in base allo stesso principio ma senza contenere tabacco).

Durante il convegno “Swedish consumers approach to tobacco control”, tenutosi a Stoccolma lo scorso marzo,  Anders Milton, presidente della commissione svedese per lo snus ha affermato “se tutti gli altri paesi dell’UE seguissero l’esempio svedese, 3,5 milioni di vite potrebbero essere salvate nel prossimo decennio, e solo nell’UE. La Svezia ha il tasso di cancro al polmone più basso nell’Unione europea. Il motivo è semplice: le persone in Svezia usano prodotti alternativi invece delle sigarette”.

Anche Karl Fagerstrom, psicologo clinico e attivista contro il fumo, tra i relatori della conferenza, ha commentato che nei Paesi in cui gli strumenti alternativi sono ampiamente accettati, il numero di fumatori è inferiore: “Questo dimostra che bisognerebbe investire di più in questi prodotti, oltre che in campagne antifumo”.

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