skip to Main Content

Moderna Merck Melanoma

Ecco perché Moderna terrà per sé la formula del suo vaccino

Tutto quello che non è cambiato per i Paesi più poveri a quasi due anni dall’inizio della pandemia. Il presidente di Moderna spiega perché “è inutile” fornire la ricetta del vaccino   Moderna non ha alcuna intenzione di condividere la formula del suo vaccino. Lo ha ribadito chiaramente il co-fondatore e presidente della casa farmaceutica…

 

Moderna non ha alcuna intenzione di condividere la formula del suo vaccino. Lo ha ribadito chiaramente il co-fondatore e presidente della casa farmaceutica del Massachusetts, Noubar Afeyan, durante un’intervista con Associated Press a Roma.

I dirigenti, scrive l’agenzia di stampa, hanno concluso che ampliare la propria produzione in azienda è il miglior modo per aumentare la fornitura globale.

LA (FASULLA) SOSPENSIONE DEL BREVETTO

Moderna già dallo scorso ottobre ha rinunciato al brevetto sul suo vaccino e Afeyan ha confermato l’impegno da parte dell’azienda di non intentare alcuna azione legale contro chi lo avrebbe copiato.

“Non abbiamo dovuto farlo” – ha detto. “Pensiamo che sia stata la cosa giusta e responsabile da fare. Vogliamo che questo aiuti il mondo”.

La realtà però è che non è stata prodotta nemmeno una fiala fuori dai loro laboratori proprio perché nessuno conosce la ricetta.

LE PRESSIONI E LA RISPOSTA DI MODERNA

Anche l’agenzia sanitaria delle Nazioni Unite ha fatto pressione su Moderna affinché condividesse la formula del suo vaccino.

Ma la risposta della casa farmaceutica statunitense è stata: “Nei prossimi 6-9 mesi il modo più affidabile per fare vaccini di alta qualità e in modo efficiente sarà se li facciamo noi”. Afeyan ritiene, infatti, che la richiesta di condividere la propria ricetta non tenga conto della capacità di produzione.

Le stesse parole le aveva già utilizzate l’amministratore delegato di Moderna Stéphane Bancel: “La sospensione del brevetto non ci farà ottenere più vaccini a Rna per il mondo né nel 2021 né nel 2022 perché non c’è alcuna capacità produttiva residua nel mondo. Abbiamo a che fare con una tecnologia nuova. Non puoi assumere gente che sappia usarla. Questi esperti semplicemente non esistono”.

Bancel, ricorda Repubblica, è diventato miliardario grazie al suo 9% di azioni all’interno dell’azienda, lievitate dall’inizio della pandemia.

LA PIATTAFORMA CHE PRODUCE IL VACCINO

Afeyan ha poi ricordato che per sviluppare la piattaforma che produce il vaccino di Moderna ci sono voluti 10 anni e 2,5 miliardi di dollari.

LE PREVISIONI DI MODERNA

Moderna, nonostante gli appelli dell’Oms e di altre istituzioni internazionali, non sembra preoccupata di non riuscire a produrre da sola molte più dosi: “[La produzione dell’azienda, ndr] è passata da zero a 1 miliardo di dosi in meno di un anno”, ha detto Afeyan. “E pensiamo che saremo in grado di passare da 1 a 3 miliardi” nel 2022.

LE CRITICHE A MODERNA

In merito alle critiche a Moderna per aver fornito principalmente i Paesi ricchi, Afeyan ha risposto che l’azienda ha distribuito una produzione “abbastanza significativa” alle nazioni più povere, soprattutto attraverso il suo lavoro con il governo degli Stati Uniti, che ha stipulato contratti all’inizio della pandemia.

COVAX E PAESI DIMENTICATI

Afeyan ha ricordato che Moderna a maggio ha promesso 500 milioni di dosi a prezzo di costo per Covax, il progetto delle Nazioni Unite che promuove l’accesso equo ai vaccini anti Covid. 40 milioni di dosi dovrebbero essere spedite negli ultimi tre mesi del 2021, mentre il resto l’anno prossimo.

L’azienda ha infine annunciato che intende aprire uno stabilimento per la produzione di vaccini in Africa, senza precisare dove. Tuttavia, potrebbero volerci anni per un impianto attivo e funzionante.

Allo stato attuale difficilmente le donazioni potranno comunque risolvere il problema della carenza di vaccini nei Paesi più poveri del mondo, dove in media solo una persona su 500 è stata immunizzata, mentre nei Paesi ricchi il rapporto è di uno su quattro.

Back To Top