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Farmaci Steroidi Covid

Milano capitale della farmaceutica. A novembre torna il CPhI Worldwide

  Torna a riunirsi dal vivo l’industria farmaceutica e chimico farmaceutica. L’appuntamento è a Fiera Milano (Rho), dal 9 all’11 novembre 2021, per la  CPhI Worldwide, il più grande appuntamento mondiale dedicato all’industria farmaceutica. In trenta edizioni questa è la seconda volta che la kermesse si ritrova a Milano, l’ultima volta è stata nel 2007.…

 

Torna a riunirsi dal vivo l’industria farmaceutica e chimico farmaceutica. L’appuntamento è a Fiera Milano (Rho), dal 9 all’11 novembre 2021, per la  CPhI Worldwide, il più grande appuntamento mondiale dedicato all’industria farmaceutica. In trenta edizioni questa è la seconda volta che la kermesse si ritrova a Milano, l’ultima volta è stata nel 2007. L’evento rappresenta tutta l’industria farmaceutica: dai produttori di principi attivi, alle imprese del Contract Development and Manufacturing (Cdmo), dal packaging ai servizi. “Il ritorno in presenza di un evento di questa portata è fondamentale” dice Orhan Caglayan, brand director di CPhI Worldwide.

Italia, tra le capofila del settore farmaceutico 

In Italia il comparto farmaceutico vale più di 34 miliardi di euro. Negli ultimi 5 anni ha registrato ottimi risultati nell’export, +74% tra il 2015 e il 2020. L’Italia è anche il primo Paese europeo sia per fatturato, con oltre 4,8 miliardi, sia per numero di imprese produttrici di principi attivi farmaceutici con oltre 72 aziende per 109 siti produttivi e una quota export pari all’85%. “Qualità e sicurezza nella produzione, attività di ricerca e innovazione superiore alla media manifatturiera, rispetto dell’ambiente sono sempre stati i criteri distintivi dei produttori italiani – ha detto Paolo Russolo, presidente Federchimica ASCHIMFARMA, nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’evento -. Il CPhI Worldwide è la fiera più importante per il settore.

Italia primo posto in UE per produzione conto terzi 

Nel nel 2020 l’Italia si è confermata uno dei più grandi poli farmaceutici in Ue, insieme a Francia e Germania ed è addirittura al primo posto in Europa per produzione conto terzi (CDMO), con 2,3 miliardi. “Un comparto, il CDMO, innovativo e flessibile, che conta a livello nazionale 11.500 addetti, che investe sempre di più del 17% del fatturato nel 2020, il doppio rispetto al 2015 – anche nel digitale e nel green e che ha nella filiera uno dei fattori strategici di sviluppo”, sottolinea Giorgio Bruno, Presidente del Gruppo CDMO-Specialisti della manifattura farmaceutica di Farmindustria. “Il fatturato esportato è più che raddoppiato nell’ultimo decennio, facendo salire la quota di produzione diretta oltre i confini nazionali dal 57% a oltre il 70% tra il 2010 e il 2020 – aggiunge il presidente Giorgio Bruno -. Un significativo contributo a questa crescita è stato offerto dal continuo rafforzamento delle vendite dirette ai mercati più complessi, come Stati Uniti, Ue e Giappone. Inoltre la forza della filiera è uno dei fattori chiave per lo sviluppo e la competitività dei CDMO attivi in Italia, anche in chiave prospettica. La stabilità delle relazioni lungo la catena di fornitura è pertanto un aspetto strategico per una filiera che, considerando anche input produttivi, beni di investimento e servizi specialistici strumentali alla produzione, arriva ad attivare oltre 3.8 miliardi di euro.

Incontrare partner strategici per supportare la crescita

L’industria farmaceutica si aspetta di accrescere ulteriormente i propri introiti e punta a farsi trovare preparata alle sfide che l’attendono nel prossimo anno. “Le aziende farmaceutiche e biotecnologiche hanno ripreso a pianificare le loro attività sul lungo periodo – aggiunge Orhan Caglayan, brand director di CPhI Worldwide -. Per la community CDMO (aziende che sviluppano e producono farmaci “per conto” delle grandi multinazionali), la fornitura di vaccini, unita a una ripresa degli investimenti nella pipeline di sviluppo, indica che i prossimi 12 mesi saranno probabilmente i più redditizi in termini di incontro di nuovi clienti anche per i piccoli player. Questo è. quindi un momento favorevole per CPhI Worldwide che sarà in grado di garantire. un volume di affari considerevole per i prossimi anni. La chiave per supportare la crescita del settore è ovviamente incontrare i partner strategici, per questo riteniamo che la manifestazione possa avere un ruolo cruciale”.

Milano, tappa fissa per il CPhi Worldwide

In Lombardia vi è la maggior concentrazione di aziende farmaceutiche e siti di produzione italiani. Il 55% degli impianti del settore sono in territorio lombardo, più di 100 aziende, 24.000 addetti diretti e oltre 28 mila nell’indotto. Proprio la rilevanza del settore nel tessuto produttivo lombardo potrebbe far diventare Milano una tappa fissa per il CPHI Worldwide. “Negli ultimi anni Aschimfarma ha lavorato con determinazione per ottenere che la manifestazione si svolgesse a Milano e che soprattutto questa non fosse una decisione sporadica, ma che Milano rientrasse nella lista delle città europee dove svolgere con cadenza regolare il CPhI”, ha concluso il presidente Paolo Russolo. 

Lombardia: locomotiva del settore farmaceutico italiano

La Lombardia vanta un export manifatturiero dal valore di 8,2 miliardi (il 24% dell’intero settore) ed è la prima regione in Italia per investimenti in Ricerca e Sviluppo per un totale di oltre 400 milioni di euro. “La Lombardia e Milano sono un hub riconosciuto per le Scienze della Vita – ha riconosciuto Sergio Dompé, Vicepresidente di Assolombarda con delega alle Life Sciences e Chair della Task Force Health & Life Sciences del B20 -. Basti pensare che in quest’area si svolge più del 50% della sperimentazione clinica nazionale, con investimenti che triplicano il loro impatto grazie ai costi evitati per il Sistema Sanitario Nazionale. Ora occorre continuare a lavorare per stimolare la crescita della filiera e del settore farmaceutico lombardo e la strada da seguire è quella di una maggiore cooperazione tra pubblico e privato”. Un modello virtuoso e vincente fatto da un network di aziende, università e centri di ricerca che sanno creare valore. “Milano, in particolare, si conferma il cuore pulsante di questo settore – dice Letizia Moratti, vicepresidente e assessore al Welfare Regione Lombardia -. Innovazione, ricerca e sostenibilità sono le caratteristiche di un comparto che rappresenta una forte leva di sviluppo per il nostro territorio e un asset strategico per l’intero Paese”.

Milano, polo mondiale del settore fieristico 

La scelta del di tornare a Milano è molto importante per la città vista la ripresa dell’industria fieristica e congressuale. “Milano si appresta nuovamente ad ospitare grandi eventi che metteranno la città sotto i riflettori mondiali da qui ai prossimi anni – dice Luca Palermo, amministratore delegato e direttore generale di Fiera Milano -. Gli eventi che si svolgono nei nostri padiglioni generano ricadute economiche sul territorio per circa 8,3 miliardi di euro ogni anno”. Gli fa eco Diana Bracco, componente del comitato esecutivo di Fondazione Fiera Milano.È davvero significativo che, dopo la lunga pausa per la pandemia, Milano accolga in Fiera tutti i professionisti del settore per un evento internazionale che copre l’intera supply chain dell’industria farmaceutica e che rappresenta il punto di riferimento più completo per il farma globale – dice la dott.ssa Diana Bracco -. Per tutte le aziende del comparto, partecipare a questa manifestazione è anche un modo per avere una visione globale aggiornata dello scenario chimico-farmaceutico, da cui derivare considerazioni strategiche ed eventualmente nuove opportunità di crescita o di collaborazione”. 

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