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Vaccino Sanofi Gsk

Luce verde dall’Aifa al vaccino anti Covid di Sanofi e Gsk (buono anche contro Omicron)

Dopo che il progetto di un vaccino a mRna si era arenato, Sanofi e Gsk hanno scelto di puntare su un approccio scientifico più tradizionale e alla fine ce l’hanno fatta. Tutti i dettagli sull’ultimo vaccino anti Covid approvato dall’Aifa

 

In seguito all’approvazione da parte dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema), anche l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha autorizzato il vaccino anti Covid di Sanofi e Gsk come booster dai 18 anni in su.

COSA HA DETTO L’AIFA

“Abbiamo approvato il booster di Sanofi dopo l’ok dell’Ema e sarà presto disponibile. Sono in corso le comunicazioni ufficiali con il ministero della Salute in parallelo con i tempi di consegna”, ha detto il direttore generale dell’Aifa, Nicola Magrini.

Le case farmaceutiche hanno fatto sapere che le spedizioni sono pronte per essere distribuite ai Paesi europei come da accordi di acquisto anticipato.

“Il vaccino proteico di Sanofi può essere usato come booster”, ha aggiunto Magrini, dicendo che si tratta di “una ulteriore opzione che può essere utile avere a disposizione”.

CHE VACCINO È

Dopo che il progetto di un vaccino a mRna si era arenato, Sanofi e Gsk hanno scelto di puntare su un approccio scientifico più tradizionale raggiungendo ottimi risultati. La stessa tecnologia a base di proteine ricombinanti è utilizzata nei vaccini antinfluenzali stagionali approvati da Sanofi.

VidPrevtyn Beta è infatti un vaccino monovalente di tipo proteico che si basa sull’antigene della variante Beta e include l’adiuvante pandemico di Gsk, una sostanza che contribuisce a rafforzare la risposta immunitaria al vaccino.

A differenza dei vaccini a mRna, che contengono le istruzioni genetiche per produrre la proteina spike, questo utilizza una versione leggermente modificata della proteina stessa per stimolare una risposta immunitaria.

A CHI È RACCOMANDATO

Il vaccino di Sanofi e Gsk è indicato come richiamo per gli adulti di età pari o superiore a 18 anni che hanno già completato il loro ciclo vaccinale.

COSA DICONO GLI STUDI

Da Sanofi riferiscono che negli studi condotti in periodi in cui i ceppi Omicron erano prevalentemente in circolazione, il vaccino “ha indotto una forte risposta immunitaria contro più varianti”.

I principali studi condotti con VidPrevtyn Beta, su cui si è basato il parere dell’Ema, sono due studi di immunobridging che confrontano la risposta immunitaria indotta dal nuovo vaccino con quella di un altro già autorizzato – per questi studi è stato scelto Comirnaty di Pfizer/BioNTech, ovvero quello basato solo sul ceppo originale del virus e non la versione aggiornata.

Il primo trial ha coinvolto 162 persone di età pari o superiore a 18 anni a cui è stata somministrata una dose booster del vaccino di Sanofi/Gsk o di Pfizer/BioNTech. Dallo studio è emerso che quello di Sanofi/Gsk innesca una maggiore produzione di anticorpi contro la sottovariante Omicron 1 rispetto a Comirnaty.

Nel secondo trial, invece, si è osservato che il vaccino di Sanofi/Gsk, somministrato sempre come richiamo in 627 persone di età pari o superiore a 18 anni che avevano precedentemente completato un ciclo di vaccinazione primaria con uno qualsiasi dei vaccini già autorizzati, ha ripristinato l’immunità contro diverse varianti.

Gli effetti indesiderati più comuni, che scomparivano entro un paio di giorni dalla vaccinazione, sono stati dolore al sito di iniezione, mal di testa, dolori muscolari o articolari, sensazione di malessere generale e brividi.

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