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Enpam

Io, medico pensionato e socio contribuente, mi sento tradito dall’Enpam

La lettera di Stefano Biasioli, presidente provinciale Federspev Vicenza

Caro direttore,

h ricevuto nei giorni scorsi dalla Casa di Cura convenzionata in cui (da pensionato INPS) esercito attività specialistica sia libero-professionale che con pagamento forfettario (legato alle ore di attività settimanali, su pazienti con la classica impegnativa rossa), una letterina in cui si diceva che:

Per effetto della delibera ENPAM 64/2022 (approvata nel 2023 dai ministeri vigilanti) la suddetta struttura avrebbe versato direttamente all’ENPAM un nuovo contributo del 4% a carico dei medici esterni ex L. 143/2004, iscritti al Fondo ENPAM di Medicina convenzionata.

Motivazioni ENPAM? Il Fondo in questione è in passivo e la situazione va sistemata.

Tutto semplice? No, perché:

  1. detto nuovo contributo è retroattivo (ossia vale per l’intero 2023);
  2. è pari al 4% della quota di fatturato (al netto degli abbattimenti forfettari previsti);
  3. dovrà essere versato direttamente all’ENPAM da parte della struttura in cui il professionista opera (nel mio caso, l’Ospedale di Porto Viro, Rovigo), mediante trattenuta alla fonte dei compensi spettanti al singolo;
  4. la base di calcolo di suddetto contributo non corrisponde ai compensi corrisposti dall’ospedale/struttura ai singoli professionisti medici ma alla quota di fatturato SSN prodotta dalla struttura, ascrivibile all’attività svolta dal singolo specialista esterno.
  5. Quanto sopra implica che l’incidenza del nuovo contributo sui compensi spettanti al singolo medico sia ben superiore al 4%, potendo – in base alla branca specialistica – essere financo superiore al 20%.

NB. Detta valutazione economica è stata fatta da un amministratore delegato di una struttura veneta e non dal sottoscritto.

IL MIO CASO

Sono un pensionato INPS che effettua attività specialistica, endocrinologica e nefrologica, presso la Casa di Cura Convenzionata di Porto Viro (Rovigo), di proprietà del Gruppo Puntin.

Vengo pagato in due modi:

  • a compenso ad accesso (per le prestazioni effettuate su pazienti con ricetta del MMG)
  • attività privata, a prestazione libero professionale.

Il mio compenso mensile netto risente delle seguenti operazioni:

  • aliquota ex art.10 c.1, DPR 633/72 con relativa ritenuta di acconto del 20%
  • quota di spettanza della Casa di Cura
  • bollo di 2 euro

Su questo, pagherò poi le tasse , con aliquota 43% e un contributo ENPAM.

Detto contributo, ora, passa al 4% del fatturato lordo per il SSN e verrà versato non da me, a posteriori, ma dalla struttura ospedaliera, mese dopo mese (addirittura con recupero del 2023).

In definitiva, su 100 euro di prestazione, alla fine mi resteranno 20 euro e non di più.

CHI ME LO FA FARE?

Ho pagato per oltre 45 anni, all’ENPAM, il Fondo generale, Quota A. Ho pagato per decenni il Fondo generale, Quota B. Da pensionato, mi tocca pagare una ulteriore percentuale (sul netto) annuale, per essere tassato ENPAM meno di quanto farebbe l’INPS.

Sapete a quanto ammonta la mia pensione ENPAM? A 130 euro netti/mese. Il che significa che non recupererò mai dall’ENPAM quanto versato in decenni di vita professionale.

Nonostante questo, ora, l’ENPAM chiede a me un contributo ulteriore del 4% sul fatturato…

E, tutto ciò, per sistemare i bilanci del fondo specialisti ambulatoriali esterni, che (scrive l’ENPAM, sul suo sito) “sono ormai ridotti a poche centinaia”!

La realtà è che l’ENPAM ha tollerato per anni che varie società mediche non versassero contributi ENPAM o li versassero in modo parziale, rispetto al fatturato.

Ora, per recuperare, l’ENPAM picchia i “medici collaboratori di società specialistiche accreditate (contribuzione del 2% a carico delle Società, ex art. 1,c.39, legge 243/2004)” introducendo un nuovo contributo interamente a carico dei singoli professionisti, con una aliquota pari al 4% dei compensi. Netti o lordi? Lordi, secondo la struttura in cui lavoro.

NB. Ultime righe, tratte letteralmente dal sito ENPAM.

DOMANDE CONCLUSIVE

  1. Ha una logica tutto ciò? O la delibera ENPAM 64/2022 è illegittima per almeno 3 motivi ? Ritenuta alla fonte; introduzione di un contributo “a capocchia”; modalità di calcolo del contributo.
  2. L’ENPAM scrive che il problema tocca poche centinaia di specialisti. Ma l’ENPAM sa quanti medici specialistici pensionati continuino a lavorare, data la carenza diffusa di specialisti in Italia?
  3. L’ENPAM sa che l’AIOP (ospedalità privata) lavora largamente con specialisti pensionati?
  4. L’ENPAM sa che, con questa nuova tassa, molti specialisti pensionati smetteranno di lavorare nelle strutture convenzionate per lavorare invece solo in studi individuali o in poliambulatori riservati ai paganti?

Alla faccia delle liste di attesa, alla faccia di una previdenza corretta, alla faccia di chi continua a tassare i soliti sfortunati.

Quei medici che, per carriera e per un lavoro ultraquarantennale, hanno buone pensioni INPS, sono taglieggiati sulla rivalutazione, pagano tasse per decine di migliaia di euro, non sfuggono al fisco.

Già, l’ENPAM, invece di erogare a costoro una pensione proporzionale al contributo complessivo da loro versato all’ENPAM (casellario economico individuale, quota A, quota B, fondo medicina specialistica) adesso li tassa ulteriormente alla fonte, lucrando anche sulla loro aspettativa di vita.

Dimenticavo, un grazie ad Alberto Oliveti (presidente Enpam, per chi non lo sapesse) per aver escluso dalla long term care i soci ENPAM nati dal 1942 in giù, ossia i soci sostenitori dell’ENPAM!

Grazie, Alberto!

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