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Farmaco Sla

La strada in salita (ma non impossibile) di un vaccino anti Covid contro tutte le varianti

Si è dimostrato efficace, per ora sugli animali, contro le varianti Beta, Delta e Omicron ma il vaccino allo studio di un gruppo di ricercatori guidati dall’italiano Maurizio Zanetti presenta importanti vantaggi e innovazioni rispetto ai precedenti. Tutti i dettagli

 

Un vaccino anti Covid efficace contro tutte le varianti grazie al Dna batterico modificato. Un nuovo approccio sperimentato da un gruppo di ricercatori della Facoltà di Medicina di San Diego, in California, guidato dall’italiano Maurizio Zanetti.

I risultati, finora limitati al mondo animale, sono stati pubblicati sulla rivista Plos Pathogens.

LO STUDIO

La strada per tradurre questi risultati in un vaccino adatto per gli studi clinici nell’uomo è lunga e in salita, come ha detto Zanetti, ma i risultati, anche se circoscritti ai topi, sono ottimi e potrebbero aprire la strada a un vaccino somministrabile tramite pillola o spray da inalare.

Il vaccino a Dna plasmidico alterato, infatti, ha bloccato efficacemente l’infezione cellulare in tutte le varianti di interesse testate: Beta, Delta e Omicron.

COME È FATTO IL VACCINO

Il vaccino contro tutte le varianti dei ricercatori non si basa sull’Rna messaggero (mRna), come quelli di Pfizer/BioNTech e Moderna, ma su Dna batterico modificato per indurre la produzione di anticorpi contro una parte della proteina Spike (quella con la quale il virus si aggancia alle cellule umane) che resta uguale in ogni variante.

COME AGISCE

Gli esperti hanno poi messo a punto un plasmide, cioè una piccola molecola circolare di Dna presente nei batteri, che viene usata per trasferire materiale genetico da una cellula a un’altra in modo che il materiale genetico introdotto si replichi nella cellula ricevente. Tale plasmide, creato ad hoc, contiene frammenti di materiale genetico specificamente destinati a colpire una vulnerabilità nella proteina Spike del virus Sars-CoV-2.

L’idea di usare i plasmidi consiste nel somministrarli affinché vengano assorbiti dalle cellule del sistema immunitario dando poi origine alla proteina desiderata, che una volta espulsa dalla cellula produrrà gli anticorpi.

VANTAGGI

Il lato positivo di questo approccio, rispetto ai precedenti, è che può dare la possibilità di un trattamento più duraturo e più ampiamente efficace contro il Covid-19.

“I dettagli sono complicati, ma i fondamentali sono semplici: si basano su principi e metodi ben noti e comprovati”, ha dichiarato Zanetti. “I vaccini mRNA hanno alterato in modo sostanziale il corso della pandemia, mitigando drasticamente la gravità della malattia, i ricoveri e i decessi. Tuttavia, – ha aggiunto – fanno poco per bloccare la trasmissione del virus. Il numero di casi continua ad aumentare e diminuire con l’emergere di varianti virali”.

Senza dimenticare poi che “l’efficacia dei vaccini si modifica a seconda della variante, tendendo spesso a diminuire”, ha sottolineato Zanetti.

Sebbene, infatti, i vaccini continuino a fornire una concreta protezione contro la malattia grave, gli anticorpi che inducono sono sempre meno potenti nel neutralizzare il virus, con conseguente aumento della trasmissione.

Il vaccino allo studio, invece, è un prodotto meno volubile perché, come ha ricordato l’esperto, “il Dna è un ‘prodotto’ molto stabile rispetto all’mRNA” e dovrebbe produrre una risposta anticorpale più specifica, in grado quindi di bloccare più efficacemente il virus.

VACCINO SOTTO FORMA DI PILLOLA O SPRAY

Un’altra idea innovativa riguarda la somministrazione. “L’idea è quella di realizzare delle ‘pillole’ da ingerire in grado di essere assorbite a livello intestinale e rilasciare il Dna plasmidico all’interno delle cellule B. In alternativa – ha spiegato Zanetti – si potrebbe procedere con la somministrazione del prodotto attraverso le vie aeree superiori mediante una formulazione adatta all’inalazione. Molti altri ricercatori ed io abbiamo studiato e perseguito questa idea di base prima in altri modi. È ora di provarla per Covid-19”.

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