Quasi 9 miliardi di dollari per chiudere il caso. È la proposta dell’azienda farmaceutica statunitense Johnson & Johnson per risolvere migliaia di azioni legali: il suo talco, in vendita da quasi 130 anni, sarebbe all’origine di una serie di casi di cancro.
Ma per ora è solo una proposta.
FONDI PER RISARCIMENTO QUADRUPLICATI
Nell’ottobre 2021 Johnson & Johnson aveva creato un apposito fondo da 2 miliardi di dollari per il risarcimento di controversie in corso e future legate al suo talco.
Ora ha fatto sapere che metterà a disposizione una cifra più che quadrupla: 8,9 miliardi di dollari.
J&J SI DICHIARA INNOCENTE
Insieme alla proposta annunciata ieri, i dirigenti dell’azienda hanno ribadito che J&J non ammette alcun illecito e che le accuse “sono pretestuose e prive di fondamento scientifico”.
Tuttavia, come ha dichiarato Erik Haas, vicepresidente mondiale di J&J per le controversie, combattere le cause in tribunale richiederebbe decenni e sarebbe molto costoso. Secondo la Cnbc, l’azienda ha pagato 7,4 miliardi di dollari in spese legali tra il 2020 e il 2021 e ha dichiarato che le controversie sul talco sono state il principale fattore di spesa legale in quegli anni.
Gli 8,9 miliardi di dollari, invece, per la società sono una proposta che “risolverà in modo equo ed efficiente tutte le richieste di risarcimento derivanti dalla controversia sul talco cosmetico”.
UN RISARCIMENTO STORICO
A deciderlo però non sarà J&J ma il tribunale fallimentare, a cui spetta l’ultima parola. Se l’offerta venisse accettata si tratterebbe di uno dei più grandi risarcimenti per responsabilità da prodotto nella storia degli Stati Uniti, insieme a quelli stipulati dalle aziende del tabacco e, più recentemente, dai produttori di oppioidi.
I fondi stanziati dall’azienda del New Jersey verrebbero pagati nei prossimi 25 anni.
DI COSA È ACCUSATA J&J
Le cause intentate contro J&J sostengono che il talco abbia causato il cancro alle ovaie o il mesotelioma, un tumore che colpisce i polmoni e altri organi. I consumatori sostengono infatti che il prodotto sia contaminato dall’amianto.
Sebbene J&J abbia sempre dichiarato che i suoi prodotti “sono sicuri” e sottolineato che l’attuale proposta “non è un’ammissione di illecito, né un’indicazione che la società ha cambiato la sua posizione”, nel corso degli anni le vendite sono inevitabilmente calate.
Nel maggio 2020, l’azienda ha infatti smesso di vendere il suo talco negli Stati Uniti e in Canada, e l’anno scorso ha annunciato l’intenzione di cessare le vendite del prodotto in tutto il mondo.
COSA DICONO LE INDAGINI
Un’indagine del 2018, condotta da Reuters, ha affermato che J&J sapeva da decenni che l’amianto era presente nei suoi prodotti a base di talco. Secondo l’inchiesta, i registri interni dell’azienda, le testimonianze processuali e altre prove dimostrano che, almeno dal 1971 ai primi anni 2000, il talco grezzo e le polveri finite della J&J sono talvolta risultati positivi a piccole quantità di amianto.
Anche un verdetto del 2018 di una giuria di St. Louis riteneva il gruppo responsabile di aver contribuito a causare tumori alle ovaie in 20 donne, vendendo “consapevolmente prodotti che contenevano amianto”.
L’azienda ha sempre negato.